La storica console Pong Atari compie 40 anni
Immaginare oggi una console per videogiochi come una grossa scatola nera, con due manopole per joystick e con cui giocare solo a tennis tavolo è impensabile, eppure è così che è cominciata la rivoluzione domestica dei giochi elettronici.
Il 3 agosto del 1975, 40 anni fa, la compagnia americana Atari lanciava la console di Pong, il padre di tutti i videogame.
La Pong Home di Atari in realtà non ha il primato delle console domestiche che spetta alla Magnavox Odyssey del ’72 (il cui inventore, Ralph Baer – padre dei videogiochi – è morto lo scorso dicembre).
Tuttavia fu la console di Atari il successo commerciale che inaugurò l’ingresso dei giochi elettronici nel tempo libero quotidiano, tra le mura di casa, di milioni di ragazzi. Se in due anni negli Usa furono acquistate 350mila Odyssey, solo nel dicembre del ’75 la Pong di Atari riuscì a vendere 150mila unità.
Se gli anni ’90 hanno segnato il consolidamento delle console domestiche, ora la domanda e il mercato guardano altrove, quanto ai mezzi di fruizione c’è una vasta gamma di schermi: console, pc, smartphone, tablet e perfino smartwatch; si ampliano i modelli di business che ora annoverano pure streaming e app.
E infine l’innovazione tecnologica: la possibilità di giocare «a mani libere» sta per essere soppiantata dall’esperienza «immersiva» della realtà virtuale; Sony dovrebbe rilasciare un casco per la sua PlayStation 4 l’anno prossimo e Oculus Rift – il visore acquistato da Facebook un anno fa – arriverà sul mercato a inizio 2016.
Oculus sta collaborando con Microsoft per un controller senza fili abbinato alla Xbox One; tra gli innumerevoli impieghi delle tecnologie di realtà virtuale c’è da scommettere che quello che farà da apripista saranno i videogiochi.