Pensioni INPS nuove regole comunicazione redditi obbligatoria per tutti gli interessati aggiornata

Modello RED e obbligo di comunicazione per le pensioni
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Il modello RED rappresenta uno strumento cruciale per l’INPS nel monitoraggio dei redditi dei pensionati titolari di prestazioni assistenziali o previdenziali parzialmente collegate ai redditi personali. La sua compilazione è obbligatoria per chi percepisce pensioni integrate al trattamento minimo, assegni sociali o qualsiasi altro riconoscimento economico vincolato alla situazione reddituale. Tale obbligo si estende anche a chi riceve pensioni italiane all’estero, in risposta alla necessità di adeguare costantemente le erogazioni in base alla reale capacità economica degli aventi diritto. Il mancato invio del modello RED comporta il rischio concreto di decurtazione o revoca totale della prestazione in oggetto, con eventuale richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite.
Campagna RedEst 2025: i pensionati all’estero interessati
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La campagna RedEst 2025 segna un’importante evoluzione nelle procedure di controllo dei redditi per i pensionati italiani residenti all’estero. Per la prima volta, l’INPS estende l’obbligo di comunicare i redditi anche a questa categoria di beneficiari, focalizzandosi sui dati relativi all’anno 2024. Si tratta di una platea che percepisce trattamenti pensionistici dall’Italia, soggetti a verifiche reddituali per garantire la legittimità delle prestazioni erogate. La misura risponde a criteri di equità e sostenibilità del sistema previdenziale, assicurando che solo coloro che risultano effettivamente in possesso dei requisiti mantengano i benefici. La procedura dedicata è stata ufficialmente aperta dal 22 maggio 2024, con un sistema telematico disponibile per l’invio delle comunicazioni, facilitando così la regolarizzazione della posizione da parte dei pensionati all’estero.
Contestualmente alla nuova campagna, l’INPS ha previsto la possibilità di sanare eventuali omissioni riguardanti la comunicazione dei redditi per l’anno 2023. Questa “finestra” di regolarizzazione rappresenta un’opportunità per evitare sanzioni e provvedimenti più restrittivi come la revoca della prestazione o l’avvio di procedure di recupero. In assenza di tale comunicazione retroattiva, per i titolari ancora inadempienti rimane aperta esclusivamente la strada della domanda di ricostituzione della pensione, un iter più complesso e oneroso.
Procedure per mettersi in regola e conseguenze dell’inadempienza
Per mettersi in regola con l’obbligo di comunicazione dei redditi, i pensionati interessati devono utilizzare la piattaforma telematica messa a disposizione dall’INPS, attiva dal 22 maggio 2024. È essenziale rispettare le scadenze previste per la trasmissione delle informazioni, al fine di evitare conseguenze negative. Per chi non ha adempiuto alla campagna relativa all’anno 2023, l’istituto ha previsto una proroga straordinaria che consente l’invio tardivo dei dati reddituali, una misura finalizzata a prevenire la revoca automatica delle prestazioni. In assenza di comunicazioni regolari, l’INPS procede con il blocco o la decurtazione degli assegni erogati, e può richiedere il recupero delle somme percepite indebitamente, anche con addebiti sulle rate già pagate.
Chi omette la dichiarazione senza avvalersi delle finestre di regolarizzazione dovrà necessariamente presentare una domanda di ricostituzione pensionistica, un percorso complesso e soggetto a verifiche più rigide, che può comportare ritardi nell’erogazione e possibili sanzioni amministrative. La tempestività nella risposta e la completezza delle comunicazioni rappresentano quindi elementi fondamentali per garantire la continuità dei trattamenti pensionistici, evitando contenziosi e disagi amministrativi.
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