Pensioni INPS 2026 aggiornate misura per misura con le nuove cifre ufficiali e dettagliate
rivalutazione delle pensioni e aumento per il 2026
Le pensioni del 2026 subiranno un adeguamento basato sull’inflazione registrata nel 2025, con un incremento ufficiale pari all’1,4%. L’INPS ha reso noto in anticipo, grazie alla circolare numero 153 del 19 dicembre 2025, le nuove decorrenze e gli importi aggiornati che entreranno in vigore dal primo gennaio 2026, consentendo così ai pensionati di conoscere tempestivamente l’ammontare della loro futura prestazione mensile. L’aumento si applica uniformemente a tutti i trattamenti pensionistici, fatta eccezione per alcune categorie specifiche come l’Ape sociale, la quale non prevede indicizzazione. Il valore del trattamento minimo mensile INPS sarà di 611,85 euro, mentre l’assegno vitalizio sarà aggiornato a 348,79 euro al mese. Questo adeguamento segue il decreto interministeriale del 19 novembre 2025 e recepisce i dati ISTAT sull’aumento dei prezzi al consumo, garantendo così il mantenimento del potere d’acquisto delle pensioni durante il 2026.
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meccanismo di perequazione e scaglioni di aumento
Il sistema di perequazione per il 2026 si fonda su un meccanismo a scaglioni che modulano l’incremento pensionistico in base al trattamento percepito. L’adeguamento completo dell’1,4% si applicherà fino a una soglia pari a quattro volte il trattamento minimo, ovvero circa 2.447 euro lordi mensili. Per la fascia compresa tra quattro e cinque volte il minimo, la rivalutazione scende al 90%, corrispondente a un aumento dell’1,26%. Inoltre, le pensioni con importi superiori a questo tetto godranno di una rivalutazione al 75%, pari a un incremento dell’1,05%. Questo meccanismo progressivo mira a favorire maggiormente i trattamenti più bassi e a contenere gli aumenti sulle fasce superiori, equilibrando sostenibilità finanziaria e protezione sociale.
In aggiunta, per i trattamenti sotto il minimo sono previsti incrementi straordinari derivanti dalla legge di Bilancio 2025, che applica un aumento supplementare dell’1,3%, con un tetto massimo mensile di 619,80 euro. Questo ulteriore incremento si somma alla perequazione ordinaria, garantendo un sostanziale miglioramento delle pensioni più basse.
È importante sottolineare che l’Ape sociale rimane esclusa dall’adeguamento inflazionistico, confermando una struttura di trattamento differenziata rispetto alle pensioni comuni. Il sistema delineato dall’INPS con la circolare 153 anticipa dunque in modo chiaro e dettagliato le evoluzioni pensionistiche 2026, offrendo trasparenza e prevedibilità agli aventi diritto.
incrementi dei trattamenti assistenziali e cifre ufficiali
Gli incrementi dei trattamenti assistenziali per il 2026 seguono l’adeguamento all’inflazione e segnano un miglioramento significativo degli importi mensili. L’1,4% di rivalutazione si applica anche a diverse prestazioni legate a situazioni di particolare fragilità economica e sociale, come l’Assegno Sociale, la Pensione Sociale e l’Indennità Integrativa Speciale. In dettaglio, l’Assegno Sociale raggiungerà quota 546,24 euro mensili, in aumento rispetto ai 538,69 euro del 2025, mentre la Pensione Sociale sarà pari a 450,17 euro. L’Indennità Integrativa per chi riceve una pensione minima salirà a 936,98 euro mensili.
La circolare INPS 153 del 19 dicembre 2025 include inoltre le nuove misure riguardanti le quattordicesime pensionistiche, che rimangono invariate rispetto al 2025, e le maggiorazioni sociali a favore di soggetti beneficiari con particolari condizioni reddituali. Vengono inoltre aggiornati i limiti di reddito necessari per accedere a queste prestazioni, fornendo un quadro completo e puntuale delle soglie economiche da rispettare. Questi adeguamenti confermano l’impegno dell’INPS nel mantenere il potere d’acquisto dei pensionati e dei soggetti più vulnerabili anche attraverso il differenziare delle prestazioni assistenziali, fondamentali per garantire un sostegno efficace nel 2026.




