Pensioni 2024 cambiamenti requisiti per i lavoratori nati nel 1960 con ritardo di 3 mesi negli assegni
Nuovi requisiti per le pensioni dal 2027
A partire dal 2027, si prevede un innalzamento dei requisiti per l’accesso alle pensioni, dovuto principalmente all’aggiornamento dei parametri di aspettativa di vita forniti dall’ISTAT. Dopo un temporaneo calo dell’aspettativa di vita causato dalla pandemia, il trend è nuovamente in aumento, con un incremento complessivo di 7 mesi, che porta a un saldo netto positivo di 3 mesi di maggior aspettativa da considerare nell’età pensionabile. Il legislatore ha deciso di diluire tale incremento su due anni: un mese aggiuntivo nel 2027 e due mesi nel 2028.
Indice dei Contenuti:
▷ Lo sai che da oggi puoi MONETIZZARE FACILMENTE I TUOI ASSET TOKENIZZANDOLI SUBITO? Contatto per approfondire: CLICCA QUI
Di seguito i nuovi valori previsti per il biennio 2027-2028:
- Pensione anticipata: nel 2027 saranno necessari 42 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 41 anni e 1 mese per le donne, mentre nel 2028 si salirà a 43 anni e 1 mese per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.
- Pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi: l’età minima salirà a 67 anni e 1 mese nel 2027 e 67 anni e 3 mesi nel 2028.
- Assegno sociale: sarà richiesto il compimento dei 67 anni e 1 mese nel 2027 e 67 anni e 3 mesi nel 2028.
- Pensione anticipata contributiva: l’età si innalzerà a 64 anni e 1 mese nel 2027 e 64 anni e 3 mesi nel 2028.
- Pensione di vecchiaia contributiva: i requisiti saliranno a 71 anni e 1 mese nel 2027 e 71 anni e 3 mesi nel 2028.
Questi adeguamenti rappresentano un ulteriore passo verso il contenimento della spesa previdenziale allineando l’età pensionabile alla maggiore longevità media della popolazione italiana. Va sottolineato che le misure si applicano esclusivamente a chi non rientra nelle categorie di lavori usuranti o gravosi, escludendo quindi alcune categorie tutelate. L’effetto immediato sarà un differimento dei pensionamenti, con un impatto diretto sui lavoratori che maturano i requisiti a partire dal 2027, costretti a posticipare l’uscita dal mondo del lavoro per completare i mesi contributivi aggiuntivi richiesti.
Impatto sui nati dal 1960 e successive penalizzazioni
Le modifiche ai requisiti pensionistici dal 2027 comportano un impatto significativo per coloro nati nel 1960 e negli anni immediatamente successivi. Mentre nel 2026 l’accesso alla pensione continua secondo le regole vigenti, a partire dal 2027 i nati nel 1960 saranno tenuti a lavorare addirittura un mese in più rispetto agli standard attuali, e per chi è nato nel 1961 lo slittamento sale a tre mesi extra. Questi aggiustamenti si traducono in un’effettiva dilazione dell’uscita dal lavoro e nei casi più penalizzanti coinvolgono anche i soggetti che non raggiungono i requisiti reddituali per la pensione, dovendo quindi ricorrere all’assegno sociale, la cui età d’accesso viene anch’essa posticipata. In definitiva, il perimetro delle penalizzazioni riguarda una fascia ampia di contribuenti costretti a rinviare i propri piani pensionistici, andando a incidere su una quota rilevante della popolazione lavorativa della generazione 1960/1961.
Dettagli sul lavoro extra e finestra di decorrenza del trattamento
Il differimento di alcuni mesi nell’accesso alle pensioni implica un effettivo aumento del periodo lavorativo necessario per maturare il diritto al trattamento previdenziale. Nel dettaglio, per chi andrà in pensione nel 2027 non sarà più sufficiente raggiungere 42 anni e 10 mesi di contributi (valido per il 2026), ma sarà richiesto almeno un mese di contribuzione in più, ovvero 43 anni ed 1 mese per la pensione anticipata maschile. Nel 2028 questo incremento si traduce in 3 mesi aggiuntivi di lavoro rispetto ai requisiti odierni.
Va inoltre considerato il meccanismo della finestra di decorrenza, che per le pensioni anticipate prevede un ulteriore slittamento di 3 mesi dalla maturazione dei requisiti contributivi ed anagrafici prima dell’erogazione della pensione. Questo significa che anche dopo aver completato i contributi richiesti, il pensionato dovrà attendere tre mesi ulteriori prima di ricevere l’assegno. Per contro, la pensione di vecchiaia parte generalmente dal primo giorno del mese successivo al perfezionamento dei requisiti, senza ulteriori ritardi di decorrenza.
Chi si pensiona anticipatamente a partire dal 2027 dovrà lavorare concretamente un periodo più lungo e vedrà posticipato l’inizio del trattamento pensionistico tramite la finestra mobile, con un effetto complessivo che allunga la permanenza nel mondo del lavoro e ritarda l’entrata del reddito pensionistico. Questo sistema accentua il peso del recente adeguamento dei requisiti contributivi, soprattutto per le fasce di lavoratori più vicine all’età pensionabile e per quelle categorie non esentate dall’innalzamento dei limiti previsti.




