Pensione anticipata e Naspi insieme come ottenere 33 mesi di stipendio più 30.000 euro facilmente

come funziona il piano di incentivi all’esodo di Stellantis
Stellantis ha istituito un piano di incentivi all’esodo destinato a un gruppo selezionato di dipendenti, con l’obiettivo di favorire l’uscita volontaria dal lavoro in modo economicamente vantaggioso e sostenibile. Il programma si rivolge principalmente ai lavoratori dello stabilimento Mirafiori e prevede due scadenze precise per l’adesione: il 31 luglio 2025 per 250 dipendenti del polo produttivo e il 31 ottobre 2025 per altre unità come Ex PCMA, reparti presse e società affiliate, coinvolgendo complessivamente 610 posizioni.
Indice dei Contenuti:
L’iniziativa è modulata in base alla posizione anagrafica e contributiva del lavoratore, distinguendo tra chi è prossimo alla pensione e chi invece si trova ancora lontano dall’uscita pensionistica. Per i primi, l’azienda propone un incentivo immediato pari a sei mesi di stipendio lordo, favorendo così una transizione agevolata. Per gli altri, la soluzione diventa più articolata, combinando strumenti previdenziali e sostegni economici, per garantire continuità contributiva e una compensazione finanziaria adeguata all’uscita anticipata.
Il piano è il risultato di un accordo siglato con i sindacati il 12 giugno 2025, e si inserisce nel contesto strategico di ristrutturazione produttiva e gestione degli esuberi interni al gruppo, che già da tempo ha adottato politiche simili negli stabilimenti italiani come Cassino, Melfi e Pomigliano d’Arco. L’obiettivo è conciliare le esigenze aziendali di revisione organica del personale con la tutela dei lavoratori, offrendo strumenti concreti e personalizzati per lasciare il lavoro con condizioni vantaggiose.
naspi, integrazioni e copertura dei contributi figurativi
Per i dipendenti Stellantis che distano al massimo quattro anni dal pensionamento, il piano prevede un’articolata combinazione di indennità Naspi e integrazioni salariali, concepita per assicurare stabilità economica e continuità contributiva durante il periodo di transizione. La Naspi, ovvero l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS, viene concessa per una durata pari a due anni e si basa su un calcolo proporzionale alle settimane lavorate negli ultimi quattro anni, con un requisito minimo di almeno quattro anni di anzianità aziendale continuativa.
Poiché l’importo della Naspi risulta generalmente inferiore allo stipendio percepito, a causa del meccanismo di “decalage” che riduce progressivamente l’assegno dopo i primi 6-8 mesi, l’azienda si impegna a integrare la differenza fino a raggiungere il 90% della retribuzione lorda originaria per l’intera durata dell’indennità. Successivamente, per il restante periodo di due anni previsto dall’accordo o fino al pensionamento anticipato, questa integrazione continua sotto forma di indennità pari al 70% della retribuzione lorda.
Un elemento cruciale del piano è la copertura dei contributi figurativi durante tutti e quattro gli anni di uscita anticipata dal lavoro. Questa misura consente di mantenere intatta la carriera contributiva, evitando penalizzazioni future sulla pensione. In pratica, Stellantis garantisce il versamento dei contributi previdenziali come se il lavoratore stesse ancora svolgendo la propria attività, preservando il diritto ai requisiti pensionistici e la consistenza economica dell’assegno pensionistico finale.
Questa articolata struttura rappresenta un modello di gestione responsabile degli incentivi all’esodo, equilibrando l’esigenza di ridurre la forza lavoro aziendale con la tutela previdenziale e il benessere economico dei lavoratori prossimi alla pensione, offrendo così un’alternativa concreta e vantaggiosa al permanere in servizio in situazioni di esubero.
incentivi economici per i lavoratori lontani dalla pensione
Per i dipendenti Stellantis ancora distanti dal raggiungimento dei requisiti pensionistici nei prossimi 48 mesi, il piano prevede incentivi esclusivamente economici, benché consistenti. Questi incentivi sono modulati secondo fasce anagrafiche, con una struttura premi/indennità che varia in funzione dell’età e dell’esperienza maturata, in modo da garantire un compenso adeguato per l’uscita anticipata.
In dettaglio, i lavoratori di età pari o superiore a 55 anni possono beneficiare di un bonus di 30.000 euro oltre a 33 mensilità dello stipendio lordo. La fascia 50-54 anni riceve lo stesso premio di 30.000 euro, accompagnato però da 30 mensilità di stipendio lordo. Tra i 45 e i 49 anni gli incentivi comprendono 30.000 euro con 24 mensilità salariali. Le fasce più giovani vedono un premio ridotto a 20.000 euro combinato con un numero variabile di mensilità: da 18 per i 40-44enni a 12 per coloro nella fascia 35-39 anni.
Questa articolazione premiale tiene conto della ridotta vicinanza alla pensione, offrendo una soluzione remunerativa sostanziosa che, pur senza coperture contributive figurative, rappresenta per il lavoratore un’opportunità economica significativa per lasciare anticipatamente il lavoro in condizioni vantaggiose. L’importo complessivo di tali incentivi può arrivare ad equivalere a diversi anni di stipendio, supportando una transizione più agevole verso il futuro professionale o personale.
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