Pensione anticipata: chi rischia di non ricevere l’APE sociale in futuro

Cos’è l’APE Sociale e chi può beneficiarne
L’APE Sociale rappresenta un’indennità di natura economica che consente a specifiche categorie di lavoratori di accedere anticipatamente al pensionamento, rispetto all’età standard di 67 anni prevista per la pensione di vecchiaia. Questa misura è stata prorogata fino al 2028 e si configura come un aiuto temporaneo per coloro che si trovano di fronte a difficoltà lavorative e personali. Attraverso questo sostegno, i beneficiari possono ricevere un supporto economico che li accompagna fino al raggiungimento dell’età richiesta per la pensione ordinaria, evitando situazioni di indigenza in un periodo di transizione cruciale. È fondamentale per i richiedenti comprendere i dettagli di accesso, che riguardano le categorie specifiche di lavoratori ammissibili per l’ape.
Categorie che possono richiedere l’APE Sociale
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L’accesso all’APE Sociale è riservato esclusivamente a determinate categorie di lavoratori, sia dipendenti che autonomi, che rispondono a specifiche condizioni. **I disoccupati** rappresentano una delle categorie principali, comprendendo coloro che hanno interrotto il rapporto di lavoro per motivi validi come licenziamento, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale. Per ottenere l’indennità, è necessario aver beneficiato completamente della NASPI e aver accumulato almeno 18 mesi di lavoro nei tre anni precedenti la cessazione. Inoltre, i **caregiver** che assistono da almeno sei mesi un familiare convivente con disabilità grave possono presentare domanda, purché l’assistenza sia rivolta a un familiare di primo grado o, in alcuni casi, a parenti di secondo grado con particolari condizioni. Gli **invalidi civili** con un riconoscimento dell’invalidità pari o superiore al 74% possono accedere all’APE Sociale, così come i lavoratori impiegati in **attività gravose**; per questi ultimi, è necessaria un’esperienza lavorativa di almeno sette anni negli ultimi dieci anni, o sei anni negli ultimi sette, in attività considerate usuranti dalla normativa vigente. Queste categorie sono fondamentali per garantire un adeguato supporto a chi si trova in situazioni di maggiore vulnerabilità.
Requisiti e scadenze per l’accesso all’APE Sociale
Per accedere all’APE Sociale, i richiedenti devono soddisfare requisiti anagrafici e contributivi specifici. Innanzitutto, è necessario aver compiuto almeno **63 anni e 5 mesi**. In aggiunta a questo requisito anagrafico, le condizioni relative ai contributi variano in base alla categoria di appartenenza. I disoccupati, gli invalidi civili e i caregiver devono aver versato **30 anni di contribuiti**, mentre i lavoratori adibiti ad attività gravose necessitano di un minimo di **36 anni di contribuzione**. Tuttavia, per alcune mansioni gravose identificate dalla normativa, è possibile accedere con un requisito contributivo ridotto a **32 anni**. È importante anche tenere presente che, diversamente dagli anni precedenti, l’APE Sociale può essere cumulata esclusivamente con redditi derivanti da attività lavorativa autonoma occasionale, senza superare il limite di **5.000 euro lordi all’anno**.
La presentazione della domanda di certificazione del diritto ad APE Sociale deve avvenire presso l’**INPS**. Le scadenze previste per il 2025 sono tre: il **31 marzo**, il **15 luglio** e il **30 novembre**. È fondamentale sottolineare che l’APE Sociale è finanziata con fondi statali che possono risultare limitati. Ciò significa che, se le risorse disponibili si esauriscono prima della chiusura dell’anno, i richiedenti che soddisfano i requisiti potrebbero non ricevere l’indennità. Pertanto, per chi è in una condizione di accesso, è cruciale presentare la domanda in tempo utile per non rischiare di rimanere esclusi dalla misura.
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