Capitale iniziale e investitori di Peak 35
È stato recentemente annunciato il successo della campagna di raccolta fondi per Peak 35, il nuovo search fund ideato da Mattia Ambrosini. L’aumento di capitale ha visto la chiusura della sua finestra di sottoscrizione, riuscendo a raccogliere un totale di 480 mila euro provenienti da oltre 20 investitori, sia italiani che internazionali, che portano con sé una notevole esperienza nel settore degli investimenti.
In questa fase cruciale, Peak 35 è stata supportata da Gatti Pavesi Bianchi Ludovici, che ha assistito nella creazione del veicolo e nella strutturazione degli accordi d’investimento, mentre Studio La Porta ha gestito gli aspetti notarili delle operazioni. La diversità degli investitori contribuisce a creare una solida base per il futuro del fond fund.
Tra i principali investitori italiani, è fondamentale menzionare Akiro Partners, diretta da Loris Lanzellotti, noto per la sua vasta esperienza nel venture capital, e Search Capital Partners. Quest’ultima è stata co-fondata da figure di spicco, come Giacomo Andreoli, CEO e fondatore di Sovereign Capital Advisory, e Luciano Avanzini, socio fondatore di DGPA. Inoltre, fanno parte del gruppo di investitori anche nomi noti nel panorama degli investimenti come Paolo Guida, Michele Spangaro e Vito Giurazza, attualmente alla guida di Tikedo, acquisita attraverso un search fund nel 2019.
Per quanto riguarda gli investitori internazionali, Peak 35 ha attratto l’attenzione di fondi specializzati come Ambit Partners, Istria Capital, Alza Capital, Innesto e Evolutiq, che apporteranno competenze e risorse finanziarie significative. Questa varietà di capitali e competenze mira a sostenere la crescita e lo sviluppo delle piccole e medie imprese (PMI) italiane, posizionando Peak 35 come un attore chiave nel panorama del business.
Il search fund opera con uno specifico obiettivo: raccogliere capitale per identificare e acquisire un’unica azienda attraverso una gestione attiva. Gli investitori non solo forniscono il capitale ma anche la loro esperienza strategica, contribuendo a garantire la continuità e la prosperità delle PMI, che richiedono un forte supporto manageriale per affrontare le sfide attuali del mercato.
Profilo del fondatore Mattia Ambrosini
Mattia Ambrosini si presenta come una figura chiave nel panorama degli investimenti, grazie a un percorso professionale ricco e diversificato, che unisce esperienze in consulenza strategica e private equity. Fondatore di Peak 35, Ambrosini ha coltivato una solida formazione internazionale, con significative tappe in aziende di prestigio come Advent International e CDP Equity. Queste esperienze gli hanno permesso di acquisire competenze approfondite, non solo nella gestione degli investimenti, ma anche nell’identificazione delle opportunità di mercato più promettenti.
La sua carriera in consulenza aziendale e nel private equity non è solo un punto di partenza, ma un aspetto fondamentale del suo approccio: ha partecipato attivamente a progetti strategici e acquisizioni in vari settori, includendo beni industriali, beni di consumo, sanità e tecnologie dell’informazione e comunicazione. Questa versatilità rappresenta un valore aggiunto per Peak 35, poiché Mattia è in grado di comprendere le specifiche esigenze delle PMI italiane, valorizzandone il potenziale attraverso una gestione accurata e innovativa.
Ambrosini sottolinea che il successo di Peak 35 non dipende solo dalla raccolta di capitali, ma anche dal valore intangibile portato dai suoi investitori. “È essenziale che gli investitori apportino non solo risorse finanziarie, ma anche competenze strategiche e manageriali. Questo mix è cruciale per affrontare le sfide del mercato.” La sua visione è chiara: agire come un catalizzatore per la crescita delle PMI, garantendo loro continuità gestionale e l’accesso a reti internazionali di esperti, per prosperare in un contesto sempre più competitivo.
La formazione di Ambrosini alla Sloan School del MIT, rinomata per la sua eccellenza accademica, ha ulteriormente arricchito la sua preparazione, offrendogli non solo strumenti pratici ma anche una prospettiva globale sui modelli di business. Dice di aver subito riconosciuto il potenziale del modello di search fund in Italia, dove esiste una delle più ampie e variegate popolazioni di PMI al mondo. Questa realizzazione l’ha spinto a voler contribuire attivamente a un’evoluzione del settore, cercando di favorire un ambiente win-win per `imprenditori, investitori e aziende`.
Strategia e obiettivi del search fund
Peak 35, il search fund fondato da Mattia Ambrosini, ha delineato una strategia chiara e mirata per esercitare un impatto significativo sul panorama delle piccole e medie imprese (PMI) italiane. Il modello operativo del search fund è concepito per identificare aziende consolidate che possano beneficiare di un management manageriale attento e di competenze strategiche avanzate, col fine di ottimizzarne le performance e garantirne la crescita sostenibile nel lungo periodo. Ambrosini enfatizza che il cuore della strategia consiste nell’integrazione tra capitale investito e know-how degli investitori, creando un contesto sinergico in grado di valorizzare il potenziale delle PMI.
Il processo di selezione delle aziende target è cruciale e si basa su criteri rigorosi di valutazione. Peak 35 si concentrerà su aziende con una storia operativa consolidata, preferibilmente in settori che manifestano opportunità di crescita e innovazione. Attraverso analisi di mercato e un’accurata due diligence, il team di Peak 35 intende identificare opportunità in contesti aziendali dove l’intervento di un management esperto potrebbe generare valore in termini di efficienza operativa e sviluppo commerciale.
Con una raccolta di capitale di 480 mila euro, la missione di Peak 35 va oltre il semplice investimento monetario; essa mira a costruire partnership solide con imprenditori e team dirigenziali delle aziende acquisite. Ambrosini ha dichiarato: “La nostra aspirazione è di non essere solo investitori, ma partner nel processo di trasformazione e crescita delle PMI, affiancandoli con competenze e risorse che possano facilitare l’implementazione delle strategie di sviluppo.” Questo approccio non solo assicura continuità manageriale, ma promuove anche un ambiente di innovazione e progresso.
Di fondamentale importanza è l’aspetto della gestione post-acquisizione. Peak 35 ha in programma di mantenere un coinvolgimento attivo nelle aziende acquisite, garantendo che il management ottenga il supporto necessario per affrontare le sfide quotidiane e ottimizzare l’operatività. Un tale modello operativo riflette un cambiamento significativo rispetto ai paradigmi tradizionali degli investimenti, ponendo particolare attenzione allo sviluppo a lungo termine delle PMI, che sono un pilastro dell’economia italiana. Attraverso questa strategia, Peak 35 non solo si propone di generare rendimenti per i propri investitori, ma si impegna anche a contribuire in modo significativo alla crescita e alla solidità del tessuto imprenditoriale nazionale.
Il contesto dei search fund in Italia
Negli ultimi anni, il modello di search fund ha iniziato a guadagnare sempre più attenzione nel panorama imprenditoriale italiano, in particolare per quanto riguarda le piccole e medie imprese (PMI). Il contesto economico odierno, caratterizzato da sfide e opportunità, rende questa formula particolarmente attrattiva per imprenditori in cerca di successione e investitori desiderosi di dare impulso alla crescita di aziende consolidate. I search fund sono veicoli di investimento che consentono ai fondatori di raccogliere capitali per acquisire un’unica azienda, con l’obiettivo di gestirla e svilupparne il potenziale. Questo approccio si distingue per l’attenzione dedicata alla gestione attiva da parte del promotore, che diventa il CEO della società acquisita.
Il clima attuale offre un terreno fertile per i search fund, grazie a un numero crescente di imprenditori che considerano la possibilità di cedere le proprie attività per motivi generazionali o strategici. Inoltre, le PMI italiane, che rappresentano oltre il 99% del tessuto imprenditoriale del Paese, sono alla ricerca di expertise e competenze manageriali, rendendo il modello dei search fund una soluzione vantaggiosa per affrontare le sfide della competizione globale.
Recentemente, si è assistito al lancio di diversi search fund in Italia, con l’obiettivo di acquisire PMI già avviate. I fondi attivi non solo acquisiscono aziende, ma offrono anche un supporto strategico e operativo che consente di ottimizzare le performance e garantire la continuità gestionale. La varietà dei settori in cui operano i search fund, che possono spaziare dall’industria manifatturiera ai servizi, arricchisce ulteriormente il panorama, attirando investitori sia nazionali che internazionali.
Le statistiche parlano chiaro: nei primi nove mesi dell’anno, sono stati lanciati cinque nuovi search fund, segnando un aumento significativo rispetto agli anni precedenti. Parallelamente, altri fondi preesistenti hanno già individuato le proprie target e avviato acquisizioni, confermando l’interesse e la vitalità di questo modello di investimento.
Un aspetto fondamentale è rappresentato dalla crescente collaborazione tra imprenditori e investitori. I fondatori dei search fund non solo portano capitale, ma anche competenze strategic manageriali e una rete di contatti che possono rivelarsi cruciali per la crescita delle PMI. In particolare, la presenza di player come Peak 35 offre un’opportunità concreta per le aziende italiane, permettendo loro di beneficiare di una gestione professionale e dell’accesso a risorse critiche per l’innovazione.
Il futuro dei search fund in Italia si prospetta luminoso, con la possibilità di catalizzare una nuova ondata di crescita per le PMI. La combinazione di capitale, esperienza e competenze manageriali rappresenta una formula vincente per il sostegno e l’ulteriore sviluppo di un settore che da sempre è il motore dell’economia nazionale. Con l’affermarsi di modelli di investimento come Peak 35, si ha la possibilità di garantire una transizione fluida e produttiva per le PMI, assicurando non solo la loro sopravvivenza ma il loro successo nel lungo termine.
Futuro e prospettive per le pmi italiane
Il futuro delle piccole e medie imprese (PMI) italiane si presenta ricco di opportunità e sfide grazie all’emergere di modelli innovativi come quello rappresentato da Peak 35. Questo search fund, con il suo approccio di investimento specifico, intende rispondere a una domanda crescente di successione e trasformazione che caratterizza il panorama imprenditoriale italiano, dove molti imprenditori, per ragioni generazionali o strategiche, si trovano a voler cedere le loro attività.
Le PMI italiane, che costituiscono oltre il 99% del tessuto imprenditoriale del Paese, necessitano di strategie di crescita mirate e di un management esperto in grado di navigare il contesto competitivo attuale. In questo scenario, la proponibilità di un approccio attivo, come quello offerto dai search fund, si rivela particolarmente efficace. Ambrosini, fondatore di Peak 35, evidenzia come i search fund possano non solo garantire un passaggio generazionale fluido, ma anche stimolare un’importante evoluzione delle imprese acquisite, attraverso un supporto manageriale esperto e radicato nelle dinamiche di mercato.
La missione di Peak 35 non si limita all’acquisizione, ma si estende ad un forte impegno post-acquisitivo, assicurando che le aziende possano beneficiare di un continuo supporto strategico. Questo modello si distingue per la sua capacità di integrare capitali e competenze, creando un ecosistema favorevole alla prosperità delle PMI. L’obiettivo è crearne non solo la sopravvivenza, ma un effettivo sviluppo sostenibile nel lungo termine, promuovendo innovazione e competitività.
Inoltre, il contesto attuale rappresenta un’opportunità unica per le PMI italiane di inserirsi in reti internazionali attraverso il supporto che i fondi come Peak 35 possono fornire. Con investitori di diverse nazionalità coinvolti, le aziende hanno la possibilità di accedere a mercati e competenze che altrimenti potrebbero rimanere inaccessibili. Questa internazionalizzazione non solo amplia le potenzialità di crescita, ma facilita anche l’adozione di best practices e innovazioni adattate alle specifiche esigenze del mercato locale.
La crescente attenzione verso i search fund in Italia si riflette nell’aumento del numero di fondi attivi, con cinque nuovi lanci solo negli ultimi mesi. Questo trend segna un cambiamento significativo nel modo in cui vengono gestiti gli investimenti nelle PMI, promuovendo un dialogo costruttivo tra imprenditori e investitori. Tale interazione è essenziale per sviluppare un ecosistema sano, dove le PMI possano prosperare e contribuire attivamente all’economia nazionale.
In sostanza, l’approccio di Peak 35 e dei search fund in generale ha il potenziale di fungere da catalizzatore per il rilancio e la crescita delle PMI italiane, garantendo loro non solo la continuità gestionale, ma anche un supporto strategico fondamentale per affrontare le sfide del mercato e cogliere le opportunità future. La combinazione di capitale e expertise strategica rappresenta un’opportunità imperdibile per il panorama imprenditoriale italiano, segnando un nuovo capitolo nella storia delle PMI del Paese.