Paola Iezzi racconta la sua scelta di non avere figli e la libertà
La scelta di non avere figli
Paola Iezzi: La scelta di non avere figli
Paola Iezzi ha da sempre vissuto la propria esistenza secondo parametri di libertà e autenticità, sentimenti che ha coltivato sin dalla sua infanzia. Nella sua recente intervista, ha espresso con chiarezza la sua posizione riguardo alla scelta di non avere figli. “Ho scelto di non averli perché la famiglia è una cosa seria, un impegno che io non sentivo di prendermi”, afferma con decisione. Nonostante le domande che le vengono spesso rivolte su questo tema, la Iezzi sottolinea un’ingiustizia che percepisce: “Agli uomini non lo chiedono. E ciò mi dà fastidio.” Queste parole evidenziano la frustrazione che provano molte donne che, come lei, si trovano a dover giustificare una scelta di vita profondamente personale.
Il suo percorso di vita, orientato verso la realizzazione personale e artistica, l’ha portata a comprendere che le responsabilità familiari necessitano di una dedizione che in questo momento non riesce a immaginare. “Non riesco e non posso vivere troppe vite, anche se so che comporta qualche rinuncia,” ha dichiarato Paola, ribadendo la sua determinazione. La libertà di scegliere come e quando avere una famiglia è un elemento fondamentale della sua identità, un aspetto che continua a definire il suo percorso di vita e la sua felicità attuale.
La professione di Paola, legata alla creatività e alla fotografia, è un altro aspetto cruciale della sua vita. Condivide questo cammino artistico con il compagno Paolo Santambrogio, creando un equilibrio che riflette il loro legame profondo e la passione per ciò che fanno. Vivere una vita piena e soddisfacente, priva di venire meno ai propri valori, è per lei il fondamento della felicità. Con queste scelte consapevoli, Paola Iezzi continua a vivere la sua vita con determinazione, ascoltando il suo istinto e rispettando le sue aspirazioni.
Un amore che dura da 15 anni
Il legame tra Paola Iezzi e Paolo Santambrogio è un esempio di amore maturo e consapevole. Da 15 anni, questi due artisti condividono non solo una vita insieme, ma anche una profonda passione per la fotografia, un elemento che ha svolto un ruolo chiave nella loro relazione. La Iezzi descrive il loro percorso come un cammino di crescita reciproca, un’evoluzione che si è manifestata attraverso le sfide e le esperienze condivise. “A seconda dei momenti ci siamo più o meno capiti,” rivela, dimostrando come la comunicazione e la comprensione siano fondamentali per mantenere intatta la loro intesa.
Paolo, fotografo e regista dal talento indiscutibile, si distingue per il suo approccio maniacale al lavoro. Paola sottolinea l’arduo compito che ha quando si trova nel suo obiettivo: “Vorrebbe che leggendogli nella mente, potessi intuire le sue aspettative.” Questo aspetto del loro rapporto evidenzia la complessità del lavoro creativo, dove le emozioni e la tecnica devono sincronizzarsi per creare qualcosa di straordinario. Paola riconosce i punti di forza di Paolo e la sua dedizione al lavoro, affermando di fidarsi completamente delle sue capacità professionali, nonostante talvolta possa sembrare riservato nei complimenti.
La passione condivisa per la fotografia non è solo un hobby, ma un’ancora che ha permesso loro di affrontare e superare le difficoltà. Entrambi guardano con ammirazione agli Anni ’90, un periodo che ha segnato un’epoca d’oro per la fotografia e i suoi maestri, come Steven Meisel, Helmut Newton e Peter Lindbergh. Questa ispirazione comune non solo alimenta il loro lavoro, ma funge anche da collante che rafforza il loro legame.
Nonostante le sfide che ogni relazione può affrontare, la Iezzi riconosce con chiarezza quanto sia preziosa la connessione che ha con Paolo: “Oggi sono felice di quello che ho.” Attraverso questa affermazione, si percepisce una profonda gratitudine per la loro vita insieme. La scelta di non avere figli ha permesso loro di concentrarsi su ciò che è realmente importante per entrambi: il supporto, la creatività e l’amore che si offrono reciprocamente.
Il legame con la sorella Chiara
Paola Iezzi ha sempre ritenuto fondamentale l’importanza dei legami familiari, in particolare quello con sua sorella Chiara. La loro storia musicale, che ha iniziato a prendere forma in giovanissima età, ha segnato non solo la loro infanzia, ma anche il modo in cui hanno affrontato le sfide della vita. Quando il duo musicale si è sciolto, Paola ha vissuto un’esperienza devastante che ha inevitabilmente impattato sulla sua psiche. “Due o tre anni dopo è arrivata la botta. Una depressione infida, che non ho riconosciuto subito,” confida Paola, rivelando le difficoltà emotive che ha affrontato.
Il percorso di cura che ha intrapreso, basato su anni di psicoterapia, ha richiesto un adattamento e una sensibilità particolare. Tuttavia, la nuova fase della sua vita ha richiesto un ulteriore intervento: “Ho dovuto prendere farmaci, curarmi. È durata otto, nove mesi,” ammette, sottolineando l’importanza di chiedere aiuto e di affrontare le fragilità con un approccio proattivo. Questo periodo buio si è rivelato un’opportunità di crescita personale, una fase critica che le ha permesso di riemergere con una nuova consapevolezza.
Nel ricco panorama della sua evoluzione artistica, Paola ha scelto di dedicarsi a nuove esperienze musicali. “Nel 2020 sono stata a Stoccolma qualche mese da sola, a fare esperienze musicali, a conoscere produttori e musicisti,” racconta, evidenziando l’importanza della ricerca di sé e della propria vocazione. Questi mesi di libertà e scoperta sono stati determinanti per il suo sviluppo artistico, permettendole di riprendere in mano la sua carriera con rinnovata energia.
Il legame con Chiara, pur passando attraverso momenti di crisi, non è stato naturalmente spezzato. La loro storia, intrisa di comprese sfide e successi, continua a svelarsi e a evolversi. Paola riflette sull’importanza di questo legame, un nodo che l’ha sostenuta in un periodo di vulnerabilità e le ha dato la forza necessaria per rialzarsi. In questa connessione, si riconosce una doppia valenza: da un lato, la condivisione delle gioie e delle sfide artistiche, dall’altro, il supporto emotivo che solo una sorella può offrire nei momenti di necessità.
La forza della resilienza personale
La resilienza di Paola Iezzi è un tema centrale della sua vita e del suo percorso artistico. Sin da giovane, ha dovuto affrontare le sfide che ha incontrato lungo la strada, ma ha sempre dimostrato una capacità straordinaria di rialzarsi e trasformare le difficoltà in opportunità di crescita. Questo processo di autoscoperta è stato particolarmente evidente nel periodo in cui ha vissuto la rottura del suo duo musicale con la sorella Chiara. La trasformazione personale che ne è derivata è stata profonda e significativa.
La depressione che ha sperimentato in seguito alla dissoluzione del loro legame artistico è stata un’esperienza complessa. “Non ero più io,” racconta Paola, evidenziando come l’assenza di questa connessione l’abbia portata a vivere un periodo di profonda tristezza. La consapevolezza di questa evoluzione emotiva, però, è stata la chiave per affrontare la situazione. La decisione di non affidarsi unicamente alla psicoterapia, ma di integrare trattamenti farmacologici, dimostra la sua determinazione a prendersi cura di sé e a trovare soluzioni efficaci per il suo benessere.
La resilienza non è solo la capacità di resistere, ma anche quella di adattarsi e reinventarsi. Dopo il periodo di cura, Paola ha scelto di dedicarsi a nuove esperienze professionali, portandola a Stoccolma per approfondire il suo amore per la musica. “A fare esperienze musicali, a conoscere produttori e musicisti,” è un esempio di come ha utilizzato il suo tempo per esplorare nuovi orizzonti e costruire un percorso artistico autonomo. Questo viaggio non è stato solo una fuga dalle difficoltà, ma una scelta consapevole per riprendere la sua vita nelle proprie mani.
Il percorso che ha intrapreso ha influenzato in modo significativo il suo approccio alla vita e al lavoro. Riconoscere il potere della vulnerabilità e la necessità di chiedere aiuto ha rafforzato la sua capacità di affrontare sfide future con maggior coraggio. La resilienza di Paola non si limita a sopportare le tempeste, ma abbraccia la possibilità di cambiamento e di evoluzione. Ogni sfida è stata un passo verso una forma di libertà ancora più autentica, una libertà che continua a definire non solo la sua carriera, ma anche la sua identità personale.
In definitiva, la forza di Paola Iezzi risiede nella sua costante ricerca di equilibrio tra le sue esperienze personali e professionali. La resilienza, in questo contesto, non è un traguardo statico, ma un processo dinamico che si arricchisce nel tempo. Con l’obiettivo di vivere una vita piena di significato e autenticità, Paola continua a dimostrare che affrontare le sfide con determinazione e apertura è la chiave per realizzare il proprio potenziale e vivere appieno.