Pagamenti in contanti in Ohio rinascono forte contro la digitale fine delle transazioni tradizionali

La legge cash dell’Ohio contro la fine del contante
La legge CASH dell’Ohio rappresenta un punto di svolta nel dibattito sui pagamenti elettronici e la soppressione del contante. Promossa dal deputato repubblicano David Thomas, questa normativa obbligherà i negozi a garantire almeno un punto vendita dove si possano effettuare pagamenti in contanti. L’obiettivo è proteggere le modalità tradizionali di pagamento da una progressiva esclusione, una tendenza che, seppur perseguita da grandi catene retail con strategie di self-checkout, rischia di penalizzare una parte significativa della popolazione. L’impatto della legge potrebbe scuotere colossi come Tesco, Walmart e Costco, costretti a rivedere le proprie strategie per conformarsi a un modello che tutela la libertà di scelta del consumatore.
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La normativa non vieta le casse automatiche, bensì impone che esse accettino anche contanti, garantendo così un equilibrio tra innovazione tecnologica e inclusività sociale. Questo approccio pragmatico mira a evitare l’estinzione del contante, tutelando chi preferisce o può utilizzare solo forme di pagamento tradizionali. L’adozione della legge CASH testimonia una crescente consapevolezza sulla necessità di un sistema di pagamenti che rimanga accessibile a tutti, anche in presenza di sfide tecnologiche o infrastrutturali. Il disegno di legge si configura, quindi, come una risposta concreta alla prospettiva di un futuro senza contante, contrastando la completa digitalizzazione delle transazioni e proteggendo quella porzione di cittadini esclusa dai sistemi esclusivamente elettronici.
Il dibattito sul dollaro digitale e la privacy dei cittadini
L’amministrazione Trump ha espresso chiaramente la sua contrarietà alla creazione di un dollaro digitale, progetto su cui la Federal Reserve aveva lavorato fino al suo insediamento. La principale critica risiede nel rischio di una concentrazione eccessiva del controllo sui pagamenti, con potenziali conseguenze gravi per la privacy e la libertà individuale. Un dollaro digitale gestito dallo Stato avrebbe infatti la capacità di monitorare in tempo reale ogni transazione, permettendo un controllo diretto sui risparmi dei cittadini e creando un potenziale strumento di sorveglianza economica.
Questo timore non riguarda solo gli Stati Uniti, ma si riflette anche in Europa, dove il progetto dell’euro digitale è fonte di dibattito acceso. L’Europarlamento ha manifestato preoccupazioni nei confronti della proposta così come concepita dalla Banca Centrale Europea, giudicandola invasiva e troppo centralizzata. Se realizzato nella forma attuale, l’euro digitale potrebbe replicare le stesse problematiche di controllo e privacy, mettendo in discussione le libertà civili fondamentali.
Il contrasto ideologico tra la spinta verso una vera e propria moneta digitale statale e la tutela delle libertà individuali evidenzia un nodo cruciale nel dibattito sui pagamenti del futuro. La linea dura della presidenza Trump riflette una posizione chiara a favore di un sistema di pagamento inclusivo, che non comprometta la riservatezza dei cittadini né li costringa a un controllo statale totale delle loro transazioni finanziarie.
Tecnologia e sicurezza: perché il contante non può scomparire
La tecnologia non deve annullare l’importanza del contante, che rimane uno strumento essenziale per la sicurezza nazionale e la resilienza del sistema economico. I pagamenti in contante funzionano anche in condizioni di emergenza, come blackout elettrici o attacchi informatici su larga scala, situazioni in cui i sistemi digitali possono diventare inaccessibili o compromessi. La dipendenza esclusiva dalle infrastrutture elettroniche espone la società a rischi sistemici notevoli, mettendo a repentaglio l’operatività quotidiana e la continuità delle attività economiche.
Esperienze recenti, come quelle della Svezia e dell’Europa, dimostrano che un sistema di pagamento totalmente digitalizzato può diventare vulnerabile in scenari di crisi geopolitiche o tecnologiche. La banca centrale svedese, la Riksbank, ha riconosciuto l’importanza di mantenere una certa quantità di contante in circolazione per tutelare i cittadini in caso di guasti o attacchi, specialmente considerando la crescente minaccia di cyberwarfare da parte di stati esteri.
Il contante garantisce inoltre l’accesso universale ai servizi di pagamento, indipendentemente dal livello di digitalizzazione del consumatore o delle infrastrutture locali. È un mezzo inclusivo e privo di barriere tecnologiche, fondamentale per chi non dispone di strumenti digitali o preferisce non utilizzarli per motivi di privacy o praticità. Far sparire il contante significherebbe escludere una fetta consistente della popolazione, compromettendo il diritto fondamentale di partecipare all’economia in modo semplice e sicuro.
La “fine del contante” come ideologia si è dimostrata priva di reali basi pratiche. Le promesse di eliminare criminalità ed evasione fiscale attraverso la sola digitalizzazione dei pagamenti ignorano la complessità e la multidimensionalità di questi fenomeni. Il contante resta un baluardo essenziale per la libertà di scelta, la sicurezza e la resilienza del sistema finanziario in un mondo sempre più interconnesso e digitalizzato.




