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  • AI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

OpenAI aumento segnalazioni sfruttamento minorile 2024: cause, dati e azioni preventive per la sicurezza online

  • Redazione Assodigitale
  • 22 Dicembre 2025

aumento delle segnalazioni e dati numerici

OpenAI ha registrato un incremento aggressivo e quantificabile delle segnalazioni inviate al CyberTipline del National Center for Missing & Exploited Children (NCMEC) nella prima metà del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo aumento è misurabile sia nel numero di segnalazioni sia nel numero di contenuti segnalati, con un rapporto quasi uno a uno nel periodo più recente, che suggerisce una crescita strutturale nella rilevazione e nel reporting piuttosto che un semplice picco isolato.

 

Indice dei Contenuti:
  • aumento delle segnalazioni e dati numerici
  • FAQ
  • cause tecniche e modifiche ai prodotti
  • impatto sulla privacy e sulle indagini
  • FAQ
  • misure aziendali e raccomandazioni di policy
  • FAQ

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Nel dettaglio, durante i primi sei mesi del 2025 OpenAI ha inviato circa 75.027 segnalazioni al CyberTipline riguardanti approssimativamente 74.559 contenuti. Nel corrispondente intervallo del 2024, le segnalazioni erano state appena 947 su 3.252 pezzi di contenuto. Il salto quantitativo è netto: un aumento di oltre 79 volte nelle segnalazioni e un aumento ancora più marcato, in proporzione, nei contenuti esaminati. Questi numeri evidenziano una transizione rilevante nel modo in cui vengono generate e classificate le segnalazioni da parte della piattaforma.

È importante notare la distinzione tra segnalazioni e contenuti: una singola segnalazione può riguardare più elementi, e lo stesso elemento può essere segnalato più volte. Tuttavia, la quasi parità tra segnalazioni e contenuti nel 2025 indica che molte segnalazioni erano riferite a singoli oggetti distinti, suggerendo una modalità di rilevamento più granulare o una politica di segnalazione più rigorosa. Questo cambiamento nei rapporti è coerente con l’espansione delle superfici prodotto che permettono l’upload di immagini e con la crescita della base utenti globale della piattaforma.

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Dal punto di vista statistico, l’incremento va interpretato con cautela: numeri più alti possono derivare da migliori capacità di monitoraggio, aggiornamenti degli algoritmi di moderazione automatica o modifiche ai criteri che determinano quando scatta una segnalazione obbligatoria. Tuttavia, rimane indubbio che la scala dell’aumento richiede attenzione da parte delle autorità e degli operatori del settore per adattare risorse investigative e processi di risposta alle nuove quantità di segnalazioni prodotte dalle tecnologie generative.

FAQ

  • Perché sono aumentate le segnalazioni? L’aumento può derivare da miglioramenti nella capacità di rilevamento, ampliamento delle funzionalità che consentono upload di contenuti e maggiore base utenti, non necessariamente da un incremento proporzionale di attività illecite.
  • Che differenza c’è tra segnalazioni e contenuti segnalati? Una segnalazione può riguardare più contenuti; tuttavia nel 2025 la maggior parte delle segnalazioni sembrava riferirsi a singoli contenuti distinti, indicativo di un reporting più granulare.
  • I numeri indicano un peggioramento reale della sicurezza dei minori? Non automaticamente; numeri più alti possono riflettere cambiamenti tecnici o di policy nella moderazione e nel reporting da parte delle piattaforme.
  • Come interpreta NCMEC questi dati? NCMEC funge da clearinghouse: riceve, analizza e inoltra alle forze dell’ordine. L’ente analizza trend complessivi ma richiede dettagli per distinguere cause tecniche da aumenti reali di criminalità.
  • Qual è il rapporto tra segnalazioni OpenAI e generative AI? L’aumento segue la tendenza osservata in generale per la generative AI, dove i report legati a contenuti generati artificialmente sono cresciuti in modo significativo negli ultimi anni.
  • Cosa significa la parità tra segnalazioni e contenuti? Indica che molte segnalazioni erano riferite a singoli elementi, segnalando una rilevazione più specifica e possibilmente una politica di segnalazione più stringente.
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cause tecniche e modifiche ai prodotti

Modifiche tecniche ai sistemi di moderazione e alle superfici prodotto hanno avuto un ruolo centrale nell’aumento delle segnalazioni. A fine 2024 OpenAI ha potenziato gli investimenti per ampliare la capacità di revisione automatica e manuale, integrando nuovi moduli di rilevamento per immagini e testi. Questi aggiornamenti comprendono soglie di sensibilità differenti nei filtri di classificazione e regole di escalation più aggressive che convertono automaticamente potenziali istanze di *CSAM* in segnalazioni al CyberTipline. La conseguenza tecnica è una maggiore probabilità che contenuti borderline o ambigui vengano identificati e segnalati, incrementando il numero complessivo di notifiche inviate alle autorità.

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Contestualmente, l’introduzione di nuove funzionalità di upload e di interfacce che favoriscono la condivisione di file ha ampliato le superfici esposte a moderazione. Ogni punto di ingresso (app mobile, interfaccia web, API) richiede pipeline di controllo dedicate; la standardizzazione di questi processi ha portato a un trattamento uniforme delle segnalazioni, riducendo la soggettività umana ma aumentando la frequenza delle notifiche automatiche. Inoltre, la politica di segnalazione dichiarata dalla piattaforma prevede la notifica di tutte le istanze apparenti di contenuto sessualmente sfruttante minorile, incluse richieste testuali e immagini generate, moltiplicando i casi che rientrano nell’obbligo di reportistica.

Un altro fattore tecnico è l’evoluzione degli algoritmi di generazione e degli strumenti di rivelazione dell’IA: i modelli generativi, pur migliorando fluidità e realismo, hanno complicato la distinzione automatica tra contenuto reale e sintetico. Per evitare il rischio legale e procedurale, i sistemi di rilevamento tendono a privilegiare l’errata segnalazione rispetto al mancato rilevamento, adottando comportamenti conservativi che si traducono in un aumento dei falsi positivi segnalati. Parallelamente, i processi di deduplicazione e correlazione tra segnalazioni sono stati raffinati, ma non sempre impediscono che lo stesso contenuto generi più report da diversi moduli o punti di controllo.

impatto sulla privacy e sulle indagini

La crescente mole di segnalazioni solleva questioni rilevanti sul rapporto tra tutela della privacy degli utenti e l’efficacia delle indagini. L’invio massivo di dati personali e metadati al NCMEC produce un flusso informativo che le autorità devono gestire con procedure rigorose per garantire sia la protezione delle vittime sia i diritti degli utenti potenzialmente coinvolti. In pratica, quando una piattaforma trasmette migliaia di segnalazioni simili, le forze dell’ordine ricevono file, immagini, testi e metadati associati (timestamp, IP, identificatori di sessione) che richiedono storage sicuro, analisi forense e meccanismi di accesso controllato. Questo impone investimenti infrastrutturali e protocolli di catena di custodia per evitare contaminazioni probatorie e violazioni della privacy.

Un altro aspetto critico riguarda la qualità delle segnalazioni. Un aumento dei falsi positivi, tipico di filtri conservativi, può generare un carico investigativo che distrae risorse da casi ad alto rischio reale. Per gli investigatori, separare i segnali utili dal rumore informativo diventa più oneroso: ogni segnalazione richiede valutazione preliminare, contestualizzazione e, quando appropriato, coordinamento internazionale. Se i report contengono dati incompleti o ambigui, le indagini rallentano e si amplificano i rischi di interventi invasivi su persone innocenti, con possibili impatti reputazionali e legali per gli utenti e per la stessa piattaforma.

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La privacy dei potenziali vittime è ugualmente centrale. Trasmettere materiale sensibile a enti terzi aumenta la superficie di esposizione; pertanto occorrono standard di minimizzazione dei dati e criteri chiari su cosa inviare: copie complete dei contenuti o soltanto hash e metadati essenziali, per esempio. Il bilanciamento tra obbligo di segnalazione e principio di protezione dei dati personali richiede policy che limitino accessi non necessari e conservazione temporale proporzionata alla finalità investigativa. Senza questi limiti, cresce il rischio di riutilizzo improprio delle informazioni o di violazioni che compromettano ulteriormente la privacy delle vittime.

Infine, l’interazione tra moderazione automatica e processi investigativi impone trasparenza tecnica. Le forze dell’ordine e gli organismi di tutela devono comprendere come vengono generate le segnalazioni — quali soglie, quali modelli e quali regole hanno scatenato il report — per valutare l’attendibilità del materiale ricevuto. Documentazione tecnica standardizzata e metadata descrittivi (es. livello di confidenza del rilevamento, modulo che ha originato la segnalazione) migliorano l’efficienza investigativa e riducono il margine di errore nelle valutazioni preliminari, proteggendo al contempo i diritti delle persone coinvolte.

FAQ

  • Perché inviare grandi volumi di segnalazioni complica la privacy? Perché aumenta la quantità di dati sensibili trasferiti e memorizzati, richiedendo misure robuste di protezione e limiti alla conservazione per evitare esposizioni inutili.
  • Come i falsi positivi influenzano le indagini? Generano lavoro investigativo aggiuntivo che può distogliere risorse da casi reali, rallentare le indagini e aumentare il rischio di errori procedurali.
  • Quali dati dovrebbero essere trasmessi alle autorità? Idealmente solo i dati strettamente necessari per avviare un’indagine: identificatori pertinenti, hash dei contenuti e metadati essenziali, evitando copie non necessarie del materiale sensibile.
  • In che modo la documentazione tecnica aiuta le forze dell’ordine? Fornisce contesto sulla provenienza e l’affidabilità delle segnalazioni, facilitando la prioritarizzazione e riducendo verifiche superflue.
  • Che rischio corre un utente segnalato per errore? Può subire indagini ingiustificate, blocchi d’account o danni reputazionali; procedure di rettifica e trasparenza sono quindi fondamentali.
  • Qual è il ruolo della piattaforma nel proteggere la privacy durante le segnalazioni? Implementare minimizzazione dei dati, cifratura, limiti di conservazione e fornire metadata esplicativi per supportare indagini efficaci senza esporre dati non necessari.

misure aziendali e raccomandazioni di policy

OpenAI ha adottato una sequenza di interventi operativi e organizzativi mirati a gestire l’esplosione delle segnalazioni, bilanciando obblighi legali e responsabilità di sicurezza. Sul piano operativo, l’azienda ha aumentato il personale dedicato alla revisione manuale, creato team specializzati nella gestione dei report sensibili e implementato workflow che integrano filtri automatici con passaggi di valutazione umana per ridurre i falsi positivi. Questi team seguono procedure standardizzate per classificare, arricchire e inviare i casi al NCMEC, con tracciamento delle decisioni e logging completo delle azioni per garantire auditabilità e accountability.

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Dal punto di vista tecnologico, sono stati introdotti meccanismi di minimizzazione dei dati nel processo di segnalazione: dove possibile vengono trasmessi hash, metadati e descrittori senza includere copie non necessarie dei contenuti sensibili. La piattaforma ha altresì reso più espliciti i livelli di confidenza degli algoritmi, allegando ai report indicatori che descrivono quale modello o modulo ha generato la segnalazione e il punteggio di sospetto, fornendo così contesto utile alle autorità per priorizzare le risposte investigative.

Sul fronte della governance, OpenAI ha rafforzato le policy interne: definizione di soglie di escalation, revisioni periodiche dei criteri di rilevamento e meccanismi di feedback con enforcement esterni. Sono stati istituiti canali di comunicazione con forze dell’ordine e con organizzazioni di tutela dell’infanzia per armonizzare le pratiche di segnalazione, chiarire requisiti informativi e ridurre il carico di lavoro su casi non prioritari. Questo coordinamento include anche training mirati per gli operatori che valutano le segnalazioni e per gli interlocutori esterni che ricevono i report.

Le raccomandazioni di policy che emergono dall’esperienza aziendale sono concrete e applicabili a livello di settore. In primo luogo, è essenziale introdurre standard comuni per la trasmissione dei report al NCMEC, compresi formati obbligatori per metadata, livelli di confidenza e provenienza del rilevamento. In secondo luogo, le piattaforme dovrebbero adottare principi di minimizzazione e retention: invio preferenziale di hash e metadati, conservazione dei contenuti completi solo su richiesta dell’autorità competente e per il tempo strettamente necessario alle indagini.

Inoltre, si raccomanda la creazione di linee guida condivise per la gestione dei falsi positivi, con soglie calibrate che bilancino rischio legale e impatto investigativo. Un approccio pratico prevede pipeline a due stadi: rilevamento conservativo automatico seguito da valutazione umana prima dell’inoltro obbligatorio, riducendo i volumi inviati senza pregiudicare la rilevazione dei casi reali. Infine, occorre promuovere protocolli di trasparenza tecnica che obblighino le aziende a documentare e rendere disponibili alle autorità metadati descrittivi sul funzionamento dei moduli di rilevamento, facilitando così analisi contestuali e decisioni investigative più informate.

FAQ

  • Quali misure operative ha preso OpenAI per gestire i volumi maggiori? Aumento del personale di revisione, team specializzati, workflow che combinano filtri automatici con valutazione umana e logging completo delle decisioni.
  • Come viene ridotta la trasmissione di dati sensibili? Preferendo l’invio di hash e metadati, utilizzando la minimizzazione dei dati e conservando copie complete solo su richiesta delle autorità e per tempi limitati.
  • Perché sono importanti i metadati di confidenza nei report? Forniscono contesto sul grado di affidabilità della segnalazione e sulla fonte del rilevamento, aiutando le forze dell’ordine a priorizzare le indagini.
  • Che ruolo ha il coordinamento con le forze dell’ordine? Permette di armonizzare i requisiti informativi, ridurre report non prioritari e migliorare l’efficacia dell’azione investigativa tramite scambio di best practice.
  • Qual è una pratica raccomandata per ridurre i falsi positivi? Implementare pipeline a due stadi: identificazione automatica seguita da revisione umana prima dell’inoltro obbligatorio alle autorità.
  • Quali standard di policy servono a livello di settore? Formati comuni per metadata e livelli di confidenza, regole di minimizzazione e retention, e obbligo di documentazione tecnica dei sistemi di rilevamento.
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