Nuovi annunci pubblicitari su Facebook: con il “like” si saprà anche dove facciamo la spesa
Facebook è alla costante ricerca di nuovi modi di fare pubblicità. La portata del social network più utilizzato al mondo aumenta continuamente – forte anche del picco di vendite di cellulari smartphone e tablet – ricevendo richieste di nuove iscrizioni ogni giorno e da qualsiasi parte del mondo.
Forse non tutti i suoi utenti saranno entusiasti della novità, già molto discussa, di cui si sta parlando in questi giorni. I gestori della piattaforma hanno comunicato, attraverso il blog, l’intenzione di lanciare “Partner Categories”, un servizio che permetterà alla piattaforma di ottenere un maggior profitto dagli annunci pubblicitari presenti sul social media, anche nella versione mobile per tablet e smartphone.
Mark Zuckerberg ha stabilito l’inizio di una partnership con i principali players del data marketing.
Si tratta di quattro società (Acxiom, BlueKai, Datalogix ed Epsilon) che si occupano di “mappare” il comportamento d’acquisto dei consumatori, sia online che fuori dalla rete. Inizialmente le compagnie studiavano esclusivamente le transazioni commerciali dei negozi fisici, ma con l’avvento della digitalizzazione e dopo aver intuito le potenzialità di quest’idea, si sono adeguate sposando anche la realtà web.
In pratica, saranno presenti su un database tutti i dati (anche quelli che in Europa sono considerati “sensibili”) relativi a qualsiasi tipo di acquisto degli utenti Facebook. Basterà recarsi, ad esempio, nel supermercato vicino a casa, acquistare alcuni prodotti, fornire alla cassiera la tessera fedeltà, pagare ed ecco fatto: poco dopo sulle barre laterali del network compariranno dei banner relativi proprio a quegli specifici prodotti.
La partnership porterà sicuramente a Facebook maggiori introiti e probabilmente un miglioramento della sua quotazione in borsa. Le polemiche, tuttavia, non tardano ad arrivare; una su tutte, quella relativa alla privacy.
Per il momento “Partner Categories” è stata approvata solo negli States, ma non resta che domandarsi se verrà sdoganata anche in Europa, dove comunque vige una normativa molto più rigida sulla privacy e sul trattamento dei dati personali.
Forse non è proprio un vantaggio essere mappati su tutto ciò che compriamo, ma se siamo utenti facebook sicuramente siamo consapevoli di lasciare le nostre tracce sul web, per cui è bene limitarsi per quel che è possibile.