Notevole aumento delle tasse nel 2024 per le Multinazionali: la gente pensa che sia giusta, ma sarà per tutti?
Arriva la tassa minima globale per le multinazionali “furbette” la “Global Minimum Tax”
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La tanto attesa Global Minimum Tax, una riforma che coinvolge oltre 140 paesi in tutto il mondo, entra finalmente in vigore. Questa iniziativa rappresenta il secondo pilastro dell’accordo sulla tassazione delle multinazionali, adottato all’interno dell’OCSE, e impone un’aliquota fiscale effettiva minima globale del 15% per le multinazionali con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro. In Italia, come in molti altri paesi, ciò significa mettere fine a un’epoca in cui le cosiddette “multinazionali furbette” hanno eluso il fisco trasferendo le loro imposte in paradisi fiscali.
La sfida dell’evasione fiscale delle multinazionali: Secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, basandosi su dati di Mediobanca, nel 2022 le 25 principali società web operanti in Italia hanno versato solo 162 milioni di imposte sul reddito all’Erario italiano. Tuttavia, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2022, queste stesse aziende sono riuscite ad eludere le amministrazioni finanziarie dei paesi in cui operano per un totale di 99,7 miliardi di euro, di cui 49 miliardi nel periodo 2014-2018 e ben 50,7 miliardi tra il 2019 e il 2022.
L’attuazione della Global Minimum Tax in Italia: Il 19 dicembre del 2022, il Consiglio dei Ministri italiano ha approvato il decreto di attuazione della Direttiva Europea 2022/2523, che recepisce l’accordo OCSE sulla tassa minima globale. Questo passo allinea l’Italia a uno sforzo internazionale per porre fine alle pratiche di elusione fiscale delle grandi multinazionali. Tuttavia, è importante sottolineare che, almeno inizialmente, i benefici finanziari per il nostro paese saranno limitati.
Le previsioni finanziarie: Secondo quanto riportato dalla Cgia, nel dossier curato dal Servizio Bilancio dello Stato della Camera, si stima che l’applicazione dell’aliquota del 15% sulle multinazionali porterà all’Erario italiano 381,3 milioni di euro nel 2025, una cifra che dovrebbe salire a 427,9 milioni nel 2026 e raggiungere i 432,5 milioni nel 2027. Nel 2033, ultimo anno preso in considerazione nelle stime, le entrate dovrebbero sfiorare i 500 milioni di euro.
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Le prospettive future: È fondamentale sottolineare che questo rappresenta solo un primo passo verso una tassazione più equa delle multinazionali. Un approccio di sistema a lungo termine potrebbe ridurre ulteriormente la possibilità per queste società di ricorrere ai paradisi fiscali. In merito a questa riforma, il commissario agli Affari economici dell’Unione Europea, Paolo Gentiloni, ha espresso aspettative molto più ampie. In un editoriale pubblicato sul Financial Times, Gentiloni ha dichiarato che “in un momento in cui i bilanci pubblici sono messi a dura prova, l’aliquota fiscale minima globale consentirà ai governi di raccogliere entrate aggiuntive”. Inoltre, ha citato le stime dell’OCSE che prevedono guadagni annuali per i governi di tutto il mondo pari a 220 miliardi di dollari, corrispondenti al 9% delle entrate fiscali globali sulle società.
La Global Minimum Tax rappresenta una pietra miliare nella lotta all’evasione fiscale delle multinazionali. Sebbene inizialmente l’impatto finanziario possa sembrare modesto, questa riforma segna un importante passo avanti verso una tassazione più equa e trasparente a livello globale. Resta da vedere come questa iniziativa si svilupperà nel tempo e se riuscirà a raggiungere l’obiettivo di garantire entrate fiscali più consistenti per i governi di tutto il mondo. Nel frattempo, è un segnale chiaro che le “multinazionali furbette” dovranno adattarsi a un nuovo panorama fiscale internazionale.
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