Violazioni della privacy per CHANGE.ORG inquisita dal Garante
Change.org, la piattaforma che permette di effettuare cambiamenti nel mondo, è ora sotto l’occhio del Garante per la privacy.
L’azienda statunitense è stata più volte sotto accuse legate alla violazione della privacy di email.
Con oltre 145 milioni di utenti iscritti, è oggi ritenuta il servizio del “cambiamento” che consente a chiunque di aprire petizioni online.
Una cifra esorbitante che secondo il Garante permette loro un grande guadagno grazie alla vendita delle mail degli utenti.
Il Manager della ditta smentisce e si difende dichiarando il contrario.
“Ci sentiamo tranquilli e a posto, visto che operiamo in maniera pulita. Non c’è nessun gioco sporco dietro a quello che facciamo. Anche se sappiamo bene che purtroppo il fango fa sempre più clamore, voglio sperare che ci siano ancora tante persone che vogliano ascoltare i fatti, prima di giudicare. Nessuno, per aver firmato una petizione su Change.org, ha poi ricevuto una email commerciale. C’è chi lo permette, noi non lo permettiamo”.
CHANGE.ORG SECONDO IL GARANTE
Lo scopo è quello di verificare che i dati degli utenti che utilizzano tale piattaforma siano al sicuro.
Si presume che Change.org abbia in passato venduto gli indirizzi di posta elettronica ad altre associazioni per fini di guadagno.
Come dice il Manager, nessuno delle persone iscritte al sito ha mai ricevuto una email commerciale.
Online dal 2007, fondata da Ben Rattray, conta circa 5m di utenti solo in Italia.
Insomma, la compagnia ha in mano milioni e milioni di nomi e account che potrebbero essere venduti.
Inoltre essi affermano che per poter firmare una petizione, è necessario solo fornire un indirizzo mail e nient’altro poiché raccolgono il minor numero di dati possibile.
Dunque il Garante è ora in fase di controllo e sta esaminando il luogo dove vengono gestiti gli account.
E voi avete mai ricevuto una mail da parte di Change.org (sempre che siate iscritti)?