Finanziare una Startup con il Crowdfunding ha senso in Italia? Forse si!
La mia personale opinione è, da tempo, che il crowdfunding in Italia fatichi a prendere piede anche a causa della scarsità di progetti interessanti o realmente innovativi sul mercato.
Perchè nell’anno delle startup (parola gettonatissima), da un lato le major fanno a gara per raccontare di aver finanziato progetti ed idee (peraltro con pochissimi soldi), dall’altro a trovare modi per darsi a vicenda i soldi che dovrebbero dare agli startupper.
Questo crea la rapida morte dei progetti, e la mancanza di un filtro e di un minimo di selezione tecnica del contenuto accorciano ulteriormente questo tempo di agonia. Lo abbiamo visto recentemente con premi da 100.0000 € attribuiti a software illegale, o con lanci stratosferici di mirabolanti motori di ricerca che avrebbero dovuto fare fallire Google, negli intenti.
E’ così che, dopo anni che ci si conosce e si collabora agli stessi tavoli di lavoro, abbiamo deciso di unirci e collaborare seriamente con Eppela, l’unico player di mercato che non racconta di voler finanziare le startup, ma le idee, e che utilizza l’unico modo realmente funzionante in questo mercato, il giudizio della Rete e di chi decide di contribuire a co-finanziare il progetto.
Questo permette di sviluppare e portare avanti pezzi di progetti, di fare test sul mercato della validità del proprio prodotto e di capire il riscontro ottenibile dall’idea, non certo di finanziare una startup. Se l’idea è buona, e se il mercato la nota, il progetto ha un suo perchè, e colui che è così riuscito a trasformarlo da disegno in oggetto avrà i numeri e le condizioni per fare diventare quel progetto qualcosa di reale e funzionante.
A questo meccanismo siamo stati chiamati ad aggiungere un pezzo che riteniamo fondamentale, ovvero un team tecnico* di valutazione e supporto ai progetti, ed un team di supporto allo sviluppo e prototipizzazione dell’idea. In questo modo possiamo sia consigliare chi propone l’idea relativamente a migliore o modifiche, ma anche supportare gli investitori (i vari sponsor privati che stanno supportando al 50% la raccolta fondi dei progetti migliori, vedi il progetto Postepay) nella scelta di quali siano le killer application che possono sfondare, rispetto a quelle (tante) brutte copie di altre idee che a volte ci presentano.
Un team di geek, con preparazioni variegate e competenze tecniche è indispensabile per il concetto di “investor angel” che ricoprono gli sponsor, garantisce loro di usare quei budget in maniera oculata e con lo scopo di creare economia e mercato, non solo con il fine di avere qualche articolo promozionale ed un po’ di visibilità. Il fatto che poi il team possa, quando lo ritiene proponibile, supportare anche lo sviluppo tecnico o l’assemblaggio di prototipi e di architetture offre una possibilità in più anche a chi il progetto l’ha proposto.
Perchè spesso l’idea è buona, ma non si può pretendere da un creativo che sappia anche programmare, stampare i 3d, fare debug, implementare funzionalità ed immettere sul mercato il suo prodotto, da solo, con 10.000 € di budget.
Grazie alla collaborazione con un makerspace, come quello da poco nato in centro a Milano che prende il nome di Yatta, sarà possibile dare forma alle idee, realizzandole nel laboratorio attrezzato e prototipandole. Inoltre la presenza di personale tecnico all’interno di questi spazi è fondamentale: il loro sostegno permette di velocizzare le lavorazioni e chiudere rapidamente i processi di prototipazione. Il vantaggio offerto da un makerspace è evidente a partire dall’offerta di macchine di personal fabbrication ad un prezzo contenuto, aspetto che comprime i costi di realizzazione e evita di muoversi nelle aree industriali collocate al di fuori della cerchia urbana.
I progetti più avvincenti ed innovativi verranno così proposti allo sponsor come progetti da finanziare al 50%: questo permette a chi propone il progetto di dover raccogliere solo la metà del budget totale, la parte restante verrà finanziata dalla sponsor, senza che questo implichi partecipazione societaria o altro a carico del proponente. In questo modo il progettista, oltre ad essere avvantaggiato, è libero poi di sviluppare in totale autonomia il suo progetto.
Ovviamente noi siamo solo dei tecnici a disposizione della selezione e del supporto, una volta proposti i progetti l’ultima parola sarà dello sponsor, che assegnerà il bollino ai progetti che ritiene vincenti per il proprio Brand. Lo stimolo, a questo punto, e verso di voi che leggete, affinchè proviate a raccontarci e presentarci la vostra idea in 20 righe, così come abbiamo fatto per la prima edizione dedicata a PostePay ( Foto e Storify per chi se lo fosse perso).
In quel caso tutti i progetti segnalati sono stati giudicati finanziabili e presentabili su Eppela, in particolare due di questi hanno colpito lo sponsor e rientreranno nella prima tranche in gara.
Per testare sulla nostra pelle come funziona il crowd abbiamo proposto a nche due dei nostri progetti no profit, di quelli che stiamo incubando da tempo con la nostra associazione e che abbiamo finanziato a piccoli pezzi. Il primo e Asso Wifi, progetto a cui lavoro da anni, quasi pronto per andare on-line. Il censimento, costante, libero ed aperto, accessibile tramite api del wifi free Italiano e mondiale.
Il data base degli hot spot si aggiorna settimanalmente, abbiamo mappato il mondo intero, e vogliamo rendere fruibili ed accessibili a tutti questi dati. Questo per consentire a tutti, con facilità, di trovare una connessione wifi free in tutto il mondo, e per far diffondere ancora di più il wifi free in Italia.
Con lo stesso spirito abbiamo lanciato la raccolta anche per il Giro della Nera, fermo da troppo tempo, che permetterà ai giornalisti milanesi di tenere mappata la criminalità a Milano. Progetto avvincente, e con tre anni di storia di cronaca da raccontare.
Ci aiutate a sostenerli? Potete partecipare qui alla raccolta per asso wifi
*I membri del Team tecnico di valutazione dei Green Geek:
Claudio Gagliardini: “Sono un esperto di Webmarketing e Digital PR, consulente e formatore per aziende e professionisti, molto attivo in ambito startup ed entusiasta del digitale e della rete come piattaforma di relazione, scambio, collaborazione e partecipazione
Gemma Graziani Vesey è un eco-architetto italo-britannico che da diversi anni si occupa di comunicazione e consulenza per la sostenibilità ambientale. Lavora appassionatamente con aziende, no-profit e start-ups in maniera glocal per render più green prodotti e processi e poi comunicarlo via new media. Il suo progetto di eco-edutainment per il grande pubblico si chiama www.coolgreenlifestyle.com, Per scoprire di più sul suo background e i suoi lavori o per contattarla: www.linkedin.com/in/gemmagrazianivesey
Marco Lanza: Marco Lanza è tra i fondatori dell’associazione Codice&Bulloni, finalizzata alla divisione delle conoscenze e delle pratiche in ambito tecnico, con la volontà implicita di mettere in contatto la sfera delle scienze esatte e quelle umanistiche.
Da aprile di quest’anno con gli altri membri del direttivo di C&B ha dato vita a Yatta! un makerspace aperto alla cittadinanza nel centro di Milano, nei cui spazi vengono sviluppati molteplici progettualità, alcune stimolate dall’associazione stessa e altre proposte dai soci. I membri di C&B dedicano molta attenzione alla multidisciplinarietà dei progetti e alla loro capacità di rispondere a bisogni reali.
Marinella Scarico: Programmatrice, Energy manager e scrittrice, unisco la competenza informatica (da Cobol a c++) a quella per il rispetto dell’ambiente, con una specializzazione in risparmio energetico ed Energy Management (2008 Politecnico di Milano ed Enea ), gestione dei consumi e loro ottimizzazione.