New Hampshire approva per primo investimenti in Bitcoin e criptovalute con nuove normative innovative

autorizzazione agli investimenti pubblici in bitcoin e criptovalute
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Il New Hampshire segna una svolta significativa nell’ambito delle politiche di investimento pubblico autorizzando ufficialmente l’impiego di fondi statali in Bitcoin e altre criptovalute. Questa decisione, la prima negli Stati Uniti, apre un nuovo capitolo nell’integrazione delle risorse digitali nelle strategie finanziarie governative, offrendo al tesoriere dello stato il potere di diversificare i portafogli pubblici includendo asset digitali e metalli preziosi. L’approvazione della legge HB302 da parte del governatore Kelly Ayotte posiziona il New Hampshire come avanguardia normativa, in un momento di crescente interesse nazionale per le valute digitali e la loro regolamentazione nelle finanze pubbliche.
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Con la firma del provvedimento, lo stato autorizza ufficialmente l’allocazione di fondi pubblici in strumenti crittografici, superando precedenti restrizioni che limitavano fortemente l’adozione di tali strumenti negli investimenti governativi. Tale innovazione normativa consente una gestione più dinamica e potenzialmente redditizia dei patrimoni pubblici, mantenendo un focus rigoroso sulla sicurezza e la regolamentazione dell’investimento, con meccanismi specifici per la custodia e la supervisione degli asset digitali.
criteri di eleggibilità e limiti di investimento
La normativa introduce criteri stringenti per gli investimenti in criptovalute, limitando l’esposizione del patrimonio pubblico a rischi e volatilità eccessivi. In particolare, solo gli asset digitali con una capitalizzazione di mercato superiore ai $500 miliardi possono essere considerati eleggibili, restringendo di fatto l’investimento a Bitcoin (BTC) come unica criptovaluta conforme alle condizioni stabilite. Questo approccio mira a garantire stabilità e trasparenza, selezionando solo asset con consolidata rilevanza e liquidità nel mercato globale.
Ulteriormente, è previsto un tetto massimo pari al 10% del fondo generale statale e di altri pool autorizzati, per evitare concentrazioni finanziarie eccessive in un unico settore ad alta volatilità. Le disposizioni includono misure per assicurare la custodia sicura degli asset digitali, che possono essere gestiti direttamente dallo Stato, da custodi regolamentati o attraverso prodotti finanziari negoziati in borsa, quali gli exchange traded products (ETP), arricchendo così le opzioni di investimento e mitigando i rischi legati alla detenzione diretta delle criptovalute.
dibattito politico e reazioni alla nuova normativa
La legge HB302 ha suscitato un acceso dibattito tra i rappresentanti politici e gli stakeholder finanziari del New Hampshire, evidenziando le divergenze di visione sull’opportunità e sui rischi legati all’introduzione delle criptovalute nei portafogli pubblici. Da una parte, il deputato repubblicano Jordan Ulery ha sostenuto con fermezza la misura, sottolineando come l’investimento in Bitcoin possa garantire rendimenti superiori rispetto agli strumenti tradizionali, contribuendo a rafforzare le finanze statali in un’ottica di diversificazione e innovazione.
Dall’altra, la deputata democratica Terry Spahr ha espresso preoccupazioni riguardo alla volatilità intrinseca delle criptovalute e ai potenziali rischi sistemici che questa scelta potrebbe comportare per la sicurezza finanziaria dello Stato. Questa posizione critica riflette il timore che l’esposizione agli asset digitali possa compromettere la stabilità economica pubblica in scenari di mercato particolarmente sfavorevoli.
Nonostante le riserve, la proposta ha superato con maggiore facilità il voto in Senato, ricevendo un supporto consistente nelle commissioni parlamentari. Il passaggio della legge rappresenta un segnale evidente dell’interesse crescente verso l’integrazione delle risorse digitali nella gestione finanziaria pubblica, anticipando un’eventuale tendenza che potrebbe coinvolgere altri stati interessati a esplorare legislazioni analoghe.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto nazionale dove realtà come Texas e Arizona hanno avviato iniziative legislative simili, anche se nessuna ha ancora concretizzato un quadro normativo completo per l’investimento diretto di fondi pubblici in criptovalute, confermando il New Hampshire come pioniere in questa nuova frontiera della politica finanziaria statale.
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