Il mondo arabo sempre più interessato ai bitcoin
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Anche il mondo arabo inizia a ritenere che la tecnologia blockchain stia creando un nuovo standard di fiducia nelle transazioni, perché fa affidamento su modelli matematici inoppugnabili e permette registrazione e firma digitale su ogni trasferimento rendendone impossibile la manomissione.
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GLI EMIRATI ARABI
Gli Emirati Arabi Uniti sono stati rapidi nel riconoscere il potenziale di tale tecnologia. Già nel febbraio 2016 il Museum of the Future di Dubai, un bellissimo centro di innovazione, ha annunciato la costituzione di un gruppo di ricerca incentrato sulla tecnologia blockchain. Il Global Blockchain Council è composto da 32 membri tra cui enti governativi, come lo Smart Dubai Office, società internazionali come Cisco, IBM, SAP e Microsoft, e blockchain start-up.
Sempre più spesso, le banche del mondo arabo stanno cercando modi per incorporare la tecnologia blockchain nelle loro operazioni. Nell’agosto 2017, il Financial Times ha riferito che sei delle più grandi banche del mondo si erano alleate per creare una nuova forma di denaro digitale che avrebbe aiutato a liquidare e regolare le transazioni finanziarie su blockchain. Ora il governatore della banca centrale degli Emirati Arabi Uniti annuncia che sta intraprendendo un progetto congiunto con l’Autorità monetaria saudita (Sama) per utilizzare la tecnologia blockchain per emettere una moneta digitale accettata nelle transazioni transfrontaliere tra i due Paesi.
EFFICIENZA BLOCKCHAIN
“È l’efficienza blockchain”, ha dichiarato a Gulf News Sally Sfeir-Tait, partner e responsabile globale di FinTech presso lo studio legale Clyde & Co, aggiungendo: “Le banche centrali di tutto il mondo stanno valutando come blockchain possa supportare la compensazione e il regolamento”. Questa sembra essere la prima volta in cui due Paesi del mondo arabo hanno concordato di lavorare insieme su un tale sistema. Sfeir-Tait aggiunge “un’iniziativa eccellente per la tecnologia leger distribuita”.
ALTO NUMERO DI TRANSAZIONI
Nonostante inizialmente le banche arabe diffidassero della blockchain temendo facili frodi, ora invece stanno valutando a fondo come sfruttare la tecnologia per accelerare i sistemi di regolamento dei back-office e liberare miliardi di capitali legati alle operazioni di supporto sui mercati globali, secondo quanto riportato da FT. Sfeir-Tait ha affermato che l’uso della blockchain per sostituire i sistemi esistenti aiuterebbe le banche a riconciliare e tracciare le transazioni in modo più efficiente e trasparente e ad aiutare a “registrare i trasferimenti istantaneamente e in modo completamente verificabile”. E ha aggiunto a proposito delle due banche centrali arabe: “Pensate al numero di transazioni che potrebbero essere elaborate. Una volta che si passa alla blockchain, la fiducia, la trasparenza e la sicurezza vengono gestite dal sistema stesso. Pertanto i sistemi esistenti diventano ridondanti”.
Mubarak Rashed Al Mansouri, governatore della banca centrale degli Emirati Arabi Uniti, ha chiarito che la valuta digitale come i bitcoin non sarebbe destinata ai consumatori, ma piuttosto tra le istituzioni finanziarie dei due Paesi. “Sarebbe molto più efficiente. Ma resta tra noi e le banche” ha detto.
Complessivamente, la decisione delle banche di introdurre nuove tecnologie innovative contribuirà a ridurre il rischio di errori umani, a migliorare l’efficienza, l’efficacia dei costi e la velocità, secondo Alberto Lobrano, chief technology officer di Reaktor, una società di ingegneria. “Sia l’Arabia Saudita sia gli Emirati Arabi Uniti hanno assunto un impegno pubblico ad abbracciare l’innovazione come parte della loro strategia per il futuro, quindi è giusto che stiano adottando un approccio proattivo per esplorare l’uso delle criptovalute”.
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