Mondiale per Club FIFA al via: occhi puntati sulle Goal Line Technologies GoalRef ed Hawk Eye
Si chiama Djamel Haimoudi e viene dall’Algeria il primo arbitro nella storia del calcio che si avvarrà del supporto delle Goal Line Technologies.
In occasione della prima gara del Mondiale per Club FIFA che inizia oggi all’ International Stadium Yokohama tra Sanfrecce Hiroshima ed Auckland City il Direttore di gara potrà contare sull’aiuto oltre che “umano” degli assistenti arbitrali e di quelli di porta anche di quello “tecnologico” del GoalRef e dell’Hawk Eye, le uniche due tecnologie “sopravvissute” dopo una durissima selezione iniziale di nove proposte portate avanti dalla FIFA nel corso di due anni d’intensi esperimenti per assicurare la massima accuratezza e precisione.
Nel corso della conferenza stampa tenuta al termine del meeting FIFA il Segretario Generale dell’Organismo mondiale che governa il mondo del calcio Jérôme Valcke non ha avuto dubbi nel definire quello di oggi “un grande giorno perché per la prima volta la tecnologia verrà applicata nel gioco”. Rispetto all’Hawk Eye, già ampiamente utilizzato nel tennis e nel cricket, si è parlato maggiormente del GoalRef. Sui palloni da gioco utilizzati è in bella mostra, sotto al bollino che indica il marchio di qualità, anche la dicitura “goal line technology” che indica il chip presente all’interno della sfera che permette il corretto funzionamento del sistema GoalRef.
Il sistema elettronico presente all’interno della sfera altera il campo magnetico presente dietro la linea di porta non appena la palla varca la stessa linea nella sua totalità e, nel giro di un secondo, invia un segnale all’arbitro con un messaggio scritto nell’orologio ed una piccola vibrazione dello stesso. Su quest’ultimo aspetto i vertici FIFA hanno posto l’accento, per qualche motivo in parte oscuro infatti si continua a prediligere il tempo di gioco scorrevole (anziché effettivo come nel basket) e quindi sistemi che permettano all’arbitro di prendere una decisione senza interrompere il gioco hanno avuto la meglio.
Attualmente le tecnologie servono solo ed esclusivamente per determinare se la palla abbia o meno varcato la linea di porta, se il goal dunque è viziato da fuorigioco o se precedentemente vi sia stato un fallo resta di competenza dell’arbitro. Considerata la chiusura dell’IFAB alle tecnologie degli anni passati possiamo ritenerla comunque una grande conquista.