### Somma prelevata e modalità di appropriazione
Somma prelevata e modalità di appropriazione
Negli ultimi anni, Matteo B. ha gestito i conti di due condomini a Milano, traendo vantaggio da una serie di pratiche fraudolente. I badger compiuti dall’amministratore, quarantaseienne monzese, hanno portato a un ammanco di oltre 330 mila euro. Le modalità di appropriazione erano ben congegnate; l’indagato utilizzava bonifici e assegni indirizzati a nominativi fittizi, spesso associati a fornitori abituali degli stabili. Tuttavia, questi pagamenti venivano di fatto accreditati sul proprio conto personale.
La situazione è emersa grazie a una denuncia effettuata all’inizio di dicembre 2023 da un nuovo amministratore, subentrato a Matteo B. nella gestione del condominio di viale Fulvio Testi 68/70. Questa denuncia ha fatto emergere operazioni sospette per un valore di 314 mila euro. Analogamente, un secondo amministratore, che aveva preso il posto di Matteo B. nel condominio di via Romolo Bitti 23, ha riscontrato un ammanco ulteriore di 23 mila euro.
Questa sottrazione sistematica di fondi da conti condominiali ha messo in luce non solo disonestà, ma una vera e propria strategia di appropriazione, con il chiaro obiettivo di sostenere spese personali senza destare sospetti. La scoperta delle irregolarità ha acceso i riflettori su un problema che affligge non solo i condomini coinvolti, ma più in generale la fiducia nei professionisti del settore.
### Indagini e arresto dell’amministratore
Indagini e arresto dell’amministratore
Le indagini, condotte dal pm Giovanni Tarzia e delegate alla sezione di polizia giudiziaria – aliquota della Guardia di finanza in servizio alla procura di Milano, hanno rivelato la portata dei reati commessi da Matteo B. Nell’arco di alcuni anni, l’amministratore si era servito dei conti dei condomini per alimentare un vero e proprio sistema di appropriazione indebita. Questo comportamento ha portato all’emissione di un ordinanza di arresti domiciliari da parte della gip Silvia Perrucci.
L’accertamento delle irregolarità ha avuto inizio dopo la denuncia presentata dalla professionista subentrata nella gestione dell’immobile di viale Fulvio Testi 68/70. Grazie a un’analisi dettagliata delle operazioni bancarie, gli inquirenti hanno mappato una serie di prelievi e trasferimenti sospetti ricollegabili direttamente a Matteo B., il quale aveva sistematicamente «spolpato» i conti, considerandoli come una propria fonte di approvvigionamento.
In aggiunta alle operazioni di prelievo, è emersa una evidente volontà di nascondere la provenienza illecita dei fondi. Gli investigatori hanno scoperto che Matteo B. utilizzava la sua posizione di amministratore per creare un efficace meccanismo di occultamento, impiegando nomi fittizi e fornitori «fittizi» come intermediari, generando così un ulteriore strato di complessità alle sue azioni fraudolente. Gli ulteriori approfondimenti da parte della Guardia di Finanza hanno contribuito a chiarire ulteriormente il quadro delle sue attività illecite.
Il modus operandi dell’amministratore è stato definito dai magistrati come una vera e propria gestione delle risorse come se fossero a titolo personale, senza alcun riguardo per le conseguenze legali e morali delle sue azioni. Il numero e la frequenza degli interventi fraudolenti hanno giustificato le severe misure cautelari adottate nei suoi confronti.
### Spese personali e abitudini di gioco d’azzardo
Nel corso delle indagini è stato accertato che Matteo B. non solo ha sottratto ingenti somme dai conti dei condomini, ma ha anche utilizzato una parte considerevole di tali fondi per soddisfare le proprie passioni, in particolare il gioco d’azzardo. Tra il 27 settembre 2023, data in cui ha cessato l’incarico di amministratore per il condominio di viale Fulvio Testi 68/70, e il 31 luglio 2023, Matteo B. ha speso oltre 107 mila euro in scommesse online. Questa cifra è particolarmente allarmante se si considera che, nel medesimo periodo, il suo reddito dichiarato si aggirava intorno ai ventimila euro all’anno, denotando un grosso scostamento tra entrate e spese.
La Giudice ha evidenziato nel suo provvedimento cautelare come l’indagato avesse sistematicamente utilizzato le risorse deriving from appropriations illecite per il gioco d’azzardo. L’analisi dei conti di gioco online ha dimostrato che Matteo B. ha effettuato numerosissime ricariche, che ammontano a un totale di 107.094,46 euro provenienti dalle somme prelevate dai condomini. Il suo comportamento non solo mostra una dipendenza dal gioco, ma anche un intento di eludere eventuali controlli finanziari, riaccreditando sul proprio conto le vincite acquisite dai giochi.
A fronte di tali spese, tra le quali figurano anche alcune voci non direttamente legate al gioco, come le spese mediche per la moglie e pagamenti per eventi privati, emerge un profilo di amministratore incapace di mantenere separati i propri interessi personali da quelli dei condomini. Il quadro delineato dai magistrati indica quindi un abuso di fiducia che si estende ben oltre l’ambito finanziario, toccando anche aspetti etici e comportamentali legati alla gestione di beni altrui.
### Accuse e provvedimenti legali
In seguito alle indagini condotte dalla Procura di Milano, Matteo B. si trova ad affrontare accuse gravi e articolate. Il primo capo d’accusa è appropriazione indebita, in quanto l’amministratore ha prelevato somme significative dai conti dei condomini per soddisfare interessi personali, costituendo così un chiaro abuso della sua posizione. Le evidenze raccolte dai magistrati indicano una sottrazione sistematica dei fondi, correlata a un comportamento fraudolento prolungato nel tempo.
Accanto all’appropriazione indebita, gli inquirenti hanno contestato anche l’accusa di autoriciclaggio. Matteo B. ha apparentemente tentato di nascondere la provenienza illecita dei fondi prelevati, riaccreditandoli al proprio conto personale come vincite dai giochi. Il tentativo di occultamento ha ulteriormente aggravato la sua posizione legale, evidenziando una pianificazione atto a ostacolare l’identificazione della provenienza dei proventi illeciti.
L’ammontare dei fondi illecitamente sottratti e le modalità adottate per il loro utilizzo giustificano le severe misure cautelari adottate dal giudice. La gip Silvia Perrucci ha disposto gli arresti domiciliari nei confronti di Matteo B., riconoscendo il rischio di reiterazione del reato e l’alta probabilità che l’indagato potesse disperdere ulteriormente i beni illecitamente acquisiti.
In aggiunta a queste misure, la Guardia di Finanza ha provveduto al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 450 mila euro, al fine di garantire la risarcibilità dei condòmini danneggiati e di rispetto delle normative vigenti in materia di reati economici. Questo procedimento evidenzia l’importanza di una rigorosa sorveglianza e di misure preventive nei confronti di amministratori che possono abusare della loro posizione fiduciaria.
Tale scenario solleva interrogativi sulla fiducia riposta nei professionisti di questo settore e sull’importanza di misure di controllo e trasparenza nella gestione delle risorse comuni.
### Misure preventive e confisca dei beni
Per proteggere i diritti e gli interessi dei condomini danneggiati dall’operato di Matteo B., la Guardia di Finanza ha intrapreso azioni decisive, culminate nel sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di quasi 450 mila euro. Questo provvedimento si fonda sulla necessità di garantire la disponibilità di risorse per il risarcimento delle somme illecitamente sottratte. Le misure cautelari non solo mirano a impedire ulteriori dispersioni di beni, ma anche a sottolineare il serio impegno delle autorità nel contrastare i reati economici.
Il sequestro ha riguardato una serie di beni che si ritiene siano direttamente riconducibili alle attività illecite dell’amministratore. Questi beni, essendo stati ottenuti attraverso pratiche fraudolente, saranno oggetto di confisca definitiva, una volta accertate le responsabilità penali. Tale procedura è fondamentale per ripristinare la giustizia e tutelare i diritti dei condomini, che si trovano a rispondere non solo alla delusione di avere subito una truffa, ma anche alla necessità di mettere in sicurezza i propri investimenti abitative.
Oltre a tutelare i patrimoni dei condomini, queste misure mirano a dare un chiaro segnale a tutti coloro che esercitano funzioni di fiducia, evidenziando l’importanza di una gestione corretta e trasparente dei fondi comuni. La condotta di Matteo B. non solo ha creato un ingente danno economico, ma ha anche minato la fiducia nelle figure professionali del settore condominiale, rendendo essenziali protocolli più rigorosi per evitare future frodi.
In questo contesto, l’attenzione delle autorità si concentra non solo sulla punizione dei colpevoli, ma anche su strategie preventive che possano ridurre il rischio di simili situazioni in futuro, promuovendo una gestione dei condomini più sicura e affidabile.