MiFID II, la nuova disciplina che regola i servizi finanziari europei
di Chiara Zaraga – ActionNews
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Si è tenuto, presso la sede della Borsa Italiana di Milano, il TOL Expo: la manifestazione dedicata ai temi più attuali legati al mondo della finanza e della normativa del mercato finanziario, con particolare attenzione al Trading On Line. Fra le tante conferenze e tavole rotonde tenutesi in questi due giorni di TOL Expo, spicca per particolare interesse dei temi trattati il convegno MIFID II, la nuova disciplina che regola i servizi finanziari europei che entrerà in vigore il 3 gennaio 2018.
L’incontro introdotto e moderato da Paolo Brambilla, Direttore Responsabile Di Actionnews Agenzia di stampa, si apre con una introduzione all’argomento MIFID II, ovvero la nuova regolamentazione che potrà permette un profondo cambiamento sul panorama che regola il rapporto investitore-intermediario, rendendo così appetibili forme di investimento che fino ad oggi erano considerate marginali.
LA TUTELA DEGLI INVESTITORI
La parola passa al relatore Andrea Fassi (Partner di Consensus) che introduce l’argomento della tutela per gli investitori, sottolineando che fino ad oggi la tutela dei clienti e degli investitori era “a valle”, ovvero una collocazione degli strumenti in base all’appropriatezza della conoscenza di rischio e di soddisfazione, ma non si avevano limiti “a monte”. Quindi venivano emessi gli strumenti in quanto tale senza dichiarare a priori a chi fossero destinati. MIFID II introduce invece questo concetto cambiando il rapporto tra intermediario e cliente ed in particolare col cliente retail.
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IL CONCETTO DI ADEGUATEZZA
La valutazione d’adeguatezza si basa proprio sulla profilazione del cliente, finalizzata a offrire servizi e strumenti finanziari in linea con le sue esigenze. L’intermediario finanziario dovrà sapere in che grado il cliente conosce lo specifico prodotto o servizio proposto, qual è la sua situazione finanziaria e quali i suoi obiettivi di investimento. Rispetto alla normativa precedente, MiFID II impone un’attenzione specifica su questi ultimi due punti, la capacità del cliente di sostenere eventuali perdite e la sua tolleranza al rischio.
LE NUOVE MISURE INTRODOTTE DALLA NORMA
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Andrea Fassi sottolinea come la MiFID II rafforzi ulteriormente i presidi di tutela per gli investitori, in particolare attraverso la previsione di misure di product governance e poteri di product intervention, nonché attraverso l’introduzione della consulenza indipendente e la riduzione dell’ambito di applicazione dell’execution only. La product governance guida a definire il target a priori dei prodotti, molti degli strumenti finanziari ad oggi a disposizione non saranno più collocabili con MIFID II perché troppo complessi, ma se ne aggiungeranno altri come il crowdfunding e Industria 4.0 che privilegia quegli strumenti che in finanza innovativa beneficiano dell’esenzione fiscale del capital gain.
Dice Andrea Fassi: “Nel momento che vengono introdotti, non solo una nuova norma, ma un diverso modo di porsi sul mercato, vi è la richiesta di una nuova policy dell’emissione basata sul pensare a priori quanto denaro si può raccogliere da un mondo retail, dal mondo professionale e dagli investitori istituzionali”.
IL RUOLO DEGLI INTERMEDIARI
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Gli intermediari “produttori”, in particolare, devono dunque svolgere, in via anticipata ed astratta, valutazioni di coerenza dei prodotti rispetto ai bisogni e alle caratteristiche del target di clientela potenziale sin dalla fase della loro ideazione. Gli intermediari “distributori”, invece, sono tenuti ad acquisire tutte le informazioni necessarie per comprendere pienamente le caratteristiche degli strumenti finanziari e poterli vendere nel miglior interesse dei clienti, effettuando valutazioni circa la compatibilità dei medesimi con le esigenze e le connotazioni del target market effettivo cui prestano servizi di investimento.
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