Medicina estetica occulta: un fenomeno in crescita
Dopo il periodo di lockdown, è emerso un fenomeno inquietante legato alla medicina estetica, caratterizzato da un aumento della presenza di “esperti” che promuovono pratiche di auto-medicina estetica. Utilizzando principalmente piattaforme social e canali YouTube, questi soggetti offrono tutorial su come iniettarsi autonomamente prodotti come l’acido ialuronico. Tale comportamento rappresenta un serio rischio per la salute, in aggiunta a una crescente illegalità che caratterizza il settore. Negli ultimi due anni, le autorità competenti hanno effettuato maxi operazioni per rintracciare e sanzionare pratiche mediche abusive, coinvolgendo centinaia di centri estetici e studi di medicina estetica.
Nel maggio 2022, una vasta operazione condotta dai Carabinieri dei Nas, in collaborazione con il Ministero della Salute, ha portato alla luce gravi irregolarità in quasi 800 strutture, con evidenti violazioni delle normative vigenti. Sono state scoperte 110 non conformità e rilevati 41 illeciti penali, tra cui esercizio abusivo della professione e irregolarità nella gestione dei farmaci. Il risultato di queste indagini ha visto il deferimento di 33 operatori all’autorità giudiziaria e la chiusura o sospensione di vari centri estetici e ambulatori, evidenziando l’urgenza di un intervento sistematico per garantire la sicurezza dei trattamenti estetici.
La dottoressa Cristina Sartorio, referente del Piemonte per la SIES (Società italiana di chirurgia e medicina estetica) e docente di una scuola post-universitaria, ha riscontrato un aumento preoccupante dei pazienti che arrivano nei suoi studi, spesso a causa di trattamenti di medicina estetica effettuati da personale non qualificato. «Su 50 pazienti, 49 conoscono persone che si rivolgono a strutture low cost o a chi non è medico – racconta la dottoressa Sartorio – questa situazione non si registra in nessun’altra branca della medicina». Questa percezione distorta della medicina estetica, vista come semplicemente un’opzione cosmetica, ha portato a un abbassamento degli standard professionali, alimentando un mercato di pratiche commerciali spesso ingannevoli e dannose.
Le riunioni private, dove non-medici iniettano botox e filler a prezzi stracciati, rappresentano una delle tendenze più allarmanti. La dottoressa Sartorio ha documentato casi in cui donne che non hanno alcuna formazione medica si presentano in abitazioni private, effettuando iniezioni rapide e senza controllo. Queste pratiche non solo compromettono la qualità dei trattamenti, ma espongono anche i pazienti a gravi rischi, creando un ciclo di fiducia mal riposta e potenzialmente pericolosa.
L’andamento di tali pratiche abusive è in continua crescita, con pazienti che, dopo aver cercato di risparmiare, si ritrovano a dover affrontare problemi di salute e complicazioni estetiche da trattamenti maligni. La situazione richiede un forte intervento normativo e una maggiore consapevolezza da parte della popolazione, affinché si ritorni a riconoscere la medicina estetica come una specializzazione seria e meritevole di fiducia.
Miserie e rischi della medicina estetica low cost
Nel panorama odierno della medicina estetica, il cosiddetto «low cost» sta emergendo come un fenomeno preoccupante. La ricerca di un risparmio immediato spinge molti pazienti a cercare soluzioni a prezzi stracciati, spesso ignorando i rischi associati a tali scelte. Sono in aumento le testimonianze di persone che si sono affidate a pratiche non autorizzate, all’insegna della velocità e del risparmio, compromettendo non solo i risultati estetici desiderati, ma anche la propria salute. La dottoressa Cristina Sartorio, esperta del settore, evidenzia come, nei suoi studi, emergano sempre più frequentemente situazioni legate a trattamenti effettuati in contesti improvvisati, come case private, da chi non ha alcuna formazione medica.
In questa caccia al risparmio, la qualità del servizio diventa secondaria rispetto al costo del trattamento. «Si sente sempre più parlare di riunioni informali in cui vengono somministrati botox e filler a prezzi incredibilmente bassi», sostiene Sartorio. Le persone si ritrovano in casa di un’amica o in ambienti privati dove chi somministra queste sostanze non possiede le competenze necessarie, aumentando drasticamente il rischio di complicazioni. Un trattamento mal eseguito non solo può risultare esteticamente sgradevole ma, come ha dimostrato l’esperienza della dottoressa, può comportare anche conseguenze più gravi, come infezioni e reazioni avverse severe.
Il problema è amplificato dalla disinformazione riguardo alla medicina estetica, che spesso è percepita come un’area venale e facile, distante dalla serietà degli interventi chirurgici tradizionali. Questa sottovalutazione porta le persone a considerare i trattamenti estetici come un servizio accessibile a tutti, senza la necessaria supervisione e professionalità. Ecco perché Sartorio avverte: «Sono tantissimi i pazienti che, attratti da tali offerte, si trovano costretti a spendere ingenti somme per rimediare a danni causati da pratiche abusive e non qualificabili».
Al di là del danno economico, il peggio è che, spesso, una volta subiti gli effetti avversi di un trattamento, i pazienti esprimono riluttanza a tornare dai responsabili, rischiando di non ricevere il supporto necessario per affrontare le complicanze. La sensibilizzazione riguardo ai rischi associati è fondamentale, così come l’importanza di sottolineare che la medicina estetica non è un semplice capriccio ma una specializzazione che richiede competenze specifiche e formazione adeguata.
L’industria della bellezza e della medicina estetica deve interrogarsi su come contrastare questa deriva. La creazione di una cultura della sicurezza, attraverso la formazione e l’informazione, è essenziale per proteggere i pazienti e garantire standard elevati di trattamento. Solo agendo in questo modo sarà possibile arginare il fenomeno della medicina estetica low cost, tornando a riconoscere il professionista della salute e della bellezza come un attore serio e indispensabile nel mondo della medicina.
Criticità dei trattamenti abusivi e conseguenze per la salute
Le conseguenze derivanti da trattamenti di medicina estetica abusivi sono tanto variegate quanto gravi, rappresentando un tema di crescente allerta all’interno della comunità medica. Cristina Sartorio, referente per il Piemonte della SIES, avverte che la mancanza di regolamenti rigidi e la scarsa supervisione di pratiche non riconosciute hanno aperto la strada a situazioni pericolose per la salute dei pazienti. Fra i principali problemi riscontrati, figurano infezioni, reazioni allergiche intense e deformità permanenti, che si verificano frequentemente a causa di iniezioni effettuate senza il dovuto controllo.
«Ma non è solo questo — riprende la dottoressa — ci sono casi in cui le persone subiscono danni collaterali irreversibili, come la ptosi palpebrale causata da un’iniezione errata di tossina botulinica. Le conseguenze non sono solo fisiche, ma anche psicologiche». Infatti, molti pazienti, spaventati dai risultati comportati da trattamenti eseguiti da operatori non qualificati, non fanno ritorno dal loro “truffatore” per affrontare eventuali complicanze. Questo porta a una spirale di insoddisfazione e frustrazione che spesso aggrava ulteriormente la salute mentale del paziente.
Le riunioni private, note anche come “botox-party”, stanno diventando sempre più comuni, dove non-medici somministrano iniezioni di botulino e filler in ambienti informali. La questione qui si fa ancor più critica: l’inesperienza e la mancanza di standard igienici costringono i pazienti a fidarsi di chi, in realtà, non dovrebbe operare in tale ambito. «Certo, il costo contenuto attira, ma alla lunga, il risparmio può trasformarsi in un costo ben più elevato per rimediare a danni» mette in guardia Sartorio. Ogni paziente dovrebbe capire che nel momento in cui decide di sottoporsi a un trattamento, investe non solo il proprio denaro, ma anche la propria salute e incolumità.
In effetti, il basso costo delle procedure non deve far dimenticare l’importanza di affidarsi a un professionista preparato e competente. La casualità dei metodi di somministrazione utilizzati in questi contesti informali espone i pazienti a rischi non solo per la qualità del trattamento processuale, ma anche per la contaminazione da agenti patogeni, che possono compromettere seriamente la salute. Con una vigilanza insufficiente da parte delle autorità e la complicità del ridotto senso critico da parte di molti pazienti, la situazione continua a degenerare.
Occorre pertanto una maggiore educazione in materia di medicina estetica, non solo per i professionisti del settore, ma anche per gli utenti finali. La consapevolezza riguardo ai rischi legati a pratiche non autorizzate è fondamentale per evitare situazioni dannose. Verificare le credenziali del personale e chiedere informazioni dettagliate sul trattamento sono semplici step che possono fare una grande differenza nella salvaguardia della salute del paziente.
Come riconoscere un trattamento sicuro: consigli per i pazienti
Affidarsi a procedure di medicina estetica può rivelarsi un esperienza rischiosa se non si prestano attenzione ai segnali di allerta che possono indicare pratiche non sicure. La prima regola fondamentale è diffidare di offerte che sembrano troppo allettanti. Se i prezzi sono notevolmente inferiori rispetto alla media del mercato, c’è una possibilità concreta che la qualità del servizio ne risenta. Un trattamento estetico richiede un investimento non solo economico, ma anche in termini di salute e benessere.
Inoltre, è cruciale assicurarsi che la scelta del professionista avvenga in un contesto appropriato. Non bisogna mai acconsentire a farsi trattare in ambienti informali, come case private, dove l’igiene e le procedure affidabili non sono garantite. La dottoressa Sartorio sottolinea l’importanza di un quadro professionale ben definito, affermando: “È essenziale che il trattamento sia eseguito in cliniche registrate e da medici qualificati.”
È indispensabile che il paziente possa verificare le credenziali del professionista. Un buon medico estetico deve possedere specializzazione in medicina estetica, acquisita tramite percorsi formativi riconosciuti. La presenza di un consenso informato è un altro segnale di un trattamento condotto in modo sicuro, in quanto indica che il paziente è stato adeguatamente informato riguardo ai rischi e ai benefici del trattamento.
Un’altra raccomandazione è quella di richiedere sempre che vengano aperte le fiale dei prodotti di fronte a sé, assicurandosi che siano quelli autorizzati e non scaduti. La trasparenza sull’origine e l’uso dei materiali è un diritto del paziente e un dovere del professionista. Infine, è fondamentale che venga condiviso un piano di emergenza in caso di effetti avversi, con informazioni precise su come contattare il medico o la struttura di riferimento.
Per ridurre ulteriormente il rischio di situazioni pericolose, il paziente deve anche prestare attenzione al modo in cui il trattamento viene presentato. Le spiegazioni devono essere dettagliate e comprendere non solo la procedura, ma anche la cura da seguire nel post-trattamento. Un approccio superficiale da parte del medico riguardo alle aspettative del paziente è un segnale di allerta per il potenziale di complicazioni future.
La medicina estetica non deve essere interpretata semplicemente come un capriccio estetico, ma come un’interazione medica che richiede rispetto e serietà. I pazienti sono invitati a diventare consumatori consapevoli, nutrendo aspettative realistiche e adottando un atteggiamento critico nei confronti delle offerte presenti sul mercato. La salute viene prima di tutto e fare scelte informate può fare la differenza tra soddisfazione e regretto.
L’importanza della formazione e della professionalità nel settore
La medicina estetica è una branca della medicina che richiede non solo abilità tecniche, ma anche una solida formazione e una profonda comprensione dell’anatomia umana, della fisiologia e delle metodologie terapeutiche. Purtroppo, l’aumento di pratiche non autorizzate ha evidenziato quanto sia vitale la professionalità e la preparazione nel campo. Cristina Sartorio sottolinea come il settore stia subendo un serio deterioramento a causa di operatori privi delle competenze necessarie, che mettono a rischio la salute dei pazienti con iniezioni mal eseguite e consigli inadeguati.
Nella medicina estetica, è fondamentale che il professionista non solo esegua il trattamento, ma che si faccia carico dell’intero processo, dalla prima visita post-trattamento alla gestione di eventuali complicazioni. La specializzazione in medicina estetica, ottenuta attraverso corsi capacitanti di durata quadriennale e riconosciuti, è un requisito indispensabile per garantire risultati sicuri e ben eseguiti. L’approccio olistico alla cura del paziente deve servire ad affrontare non solo l’inestetismo, ma anche le insicurezze e le aspettative reali del soggetto.
La dottoressa Sartorio mette in evidenza un punto cruciale: “La parola superficialità non può esistere nella nostra professione”. L’assenza di un rigoroso iter formativo può avere conseguenze severe. Molti pazienti, spinti dal desiderio di migliorare il proprio aspetto a basso costo, possono trovarsi a fare i conti con professionisti improvvisati che non rispettano protocolli di sicurezza minimali, esponendoli a rischi assolutamente evitabili.
In un contesto in cui le persone tendono a scegliere trattamenti in base al prezzo piuttosto che alla preparazione del professionista, è necessario disporre di una chiara guida e formazione su questa materia. L’esperienza e le competenze del medico estetico sono fattori decisivi per l’esito del trattamento. Non è sufficiente sapere come utilizzare i materiali; è cruciale comprendere anche come e quando utilizzarli, e la potenziale reazione del paziente a ciascun intervento.
Peraltro, la professionalità non deve fermarsi all’apprendimento; deve tradursi in un comportamento etico e responsabile. È fondamentale che ogni operatore del settore sia informato sui diritti dei pazienti e sull’importanza del consenso informato. Ciò implica non solo una spiegazione dettagliata del trattamento, ma anche una valutazione delle aspettative del paziente, per evitare fraintendimenti e delusioni. La medicina estetica deve tornare ad essere considerata come parte integrante della medicina tradizionale, e non come un’alternativa leggera e superficiale.
In questo scenario, è auspicabile che le istituzioni e le associazioni professionali si attivino per migliorare tale situazione, promuovendo corsi di aggiornamento e la creazione di normative più severe che possano proteggere gli utenti e garantire un servizio di qualità superiore. La valorizzazione della formazione continua e della professionalità deve diventare una priorità per affrontare le sfide del settore e garantire, così, la sicurezza e il benessere dei pazienti.