#make #makers #makefair NEIL GERSHENFELD DEL MIT DI BOSTON creatore dei FabLab racconta la sua esperienza e si confronta con i protagonisti.
NEIL GERSHENFELD DEL MIT DI BOSTON INCONTRA I MAKERS DI TUTTA EUROPA
Il creatore dei FabLab racconta la sua esperienza e si confronta con i protagonisti del movimento che cambierà il sistema produttivo mondiale
La rivoluzione del futuro è iniziata, e le persone che contribuiscono ogni giorno a rendere quel futuro sempre più vicino si incontrano a Roma il 24 maggio alle ore 18.00 all’Acquario Romano. In attesa della Rome Maker Faire di ottobre, Neil Gershenfeld – Direttore del Centro Bits & Atoms del Mit di Boston e ideatore dei FabLab – si confronterà con i makers di tutta Europa, capitanati da Massimo Banzi, cofondatore di Arduino, e Riccardo Luna, web evangelist.
Neil Gershenfeld racconterà la sua esperienza, la storia di come questa rivoluzione abbia avuto inizio, e di come l’attuale mondo produttivo sia destinato a cambiare. L’effetto dirompente del movimento dei makers, infatti, è stato riconosciuto anche dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama, che ha annunciato un piano di 3 miliardi di dollari per la creazione di istituti per l’innovazione (FabLab). I FabLab vengono considerati luoghi dove nascono nuovi modelli di produzione manifatturiera, grazie anche alle nuove generazioni di stampanti 3D e allo sviluppo del digital design.
La Digital Fabrication (digital design + stampa 3D) è il fulcro centrale del lavoro svolto presso il Center for Bits and Atoms (CBA – http://cba.mit.edu/), una struttura del Massachussets Institute of Technology (MIT) nata nel 2001. In origine si trattava di un corso di studio rivolto agli studenti dal titolo “How to Make (almost) Anything” coordinato da Gershenfeld. Dopo il successo del primo anno, il CBA ha deciso di ampliare il progetto inaugurando un laboratorio grazie al supporto della National Science Foundation. A seguito di un investimento di 70mila dollari per attrezzature e materiali, il primo FabLab della storia è quindi nato presso il South End Technology Center di Boston. Nel 2004 a Sekondi – Takoradi, in Ghana, nasce il secondo, e nel giro di pochi anni il fenomeno si espande a macchia d’olio: ad oggi esistono ben 261 FabLab in tutto il mondo.
Ma cosa sono i FabLab? Abbreviazione di Fabrication Laboratories, sono laboratori che offrono tutti gli strumenti necessari per realizzare progetti di digital fabrication, cioè la trasformazione di dati in oggetti reali e viceversa. Nei FabLab è possibile costruire qualsiasi cosa (o quasi) grazie ai macchinari e alle materie prime di ogni tipo che sono a disposizione di tutti: stampanti 3D, frese a controllo numerico, laser cutter, schede elettroniche e microprocessori (come Arduino).
Nonostante siano dei laboratori ad alto contenuto tecnologico, i FabLab si basano sulle persone prima che sulle macchine. La possibilità di condividere idee, progetti e know-how è il fulcro dei centri di manifattura digitale. L’obiettivo è quello di rendere ogni persona consapevole del fatto di essere un maker, un creativo in grado di trasformare una qualsiasi idea in un oggetto o prodotto concreto. Per aiutare la diffusione della cultura maker, i FabLab aprono i propri spazi e attrezzature all’organizzazione di corsi, sedute di mentoring e servizi di assistenza rivolti a curiosi, inventori, piccole imprese e liberi professionisti.
World Wide Rome – progetto di Asset Camera e Tecnopolo – è il progetto a cui fa capo la Rome Maker Faire – the European Edition: la fiera europea dei Makers che si svolgerà dal 3 al 6 ottobre 2013 a Campo Boario, nel cuore di Testaccio. La prima edizione di Rome Maker Faire – The European Edition è realtà grazie all’accordo firmato con la Maker Media, gruppo editoriale proprietario del brand “Maker Faire” registrato a livello globale.
L’Ambasciatore degli Stati Uniti David Thorne sostiene con convinzione l’idea che la tecnologia digitale rappresenti lo strumento per lasciarsi definitivamente alle spalle la crisi economica. Dobbiamo prepararci all’avvento di una nuova Rivoluzione digitale, che contribuirà all’avanzamento di tutti i cittadini. Il Presidente Obama ha di recente proposto l’apertura negli Stati Uniti di nuovi centri ad alta tecnologia, dove tutti possono apprendere le nuove tecnologie digitali. Si tratta di laboratori all’avanguardia, che stimoleranno l’economia attraverso la creazione di nuove professioni. Le competenze digitali sono essenziali per essere davvero cittadini del Ventunesimo secolo e l’Ambasciata USA persegue questo obiettivo, lavorando insieme ai partner italiani.
La Comunità dei Global Shaper è composta da un network di Hub creati e guidati da una generazione di giovani, compresi tra i 20 e i 30 anni, che hanno conseguito risultati eccezionali nei propri campi di interesse, ma soprattutto hanno dimostrato grande volontà ed impegno nel contribuire a portare il cambiamento all’interno della società in cui vivono o lavorano: gli Shaper sono stati infatti selezionati in base all’alto potenziale di leadership per diventare la nuova generazione di leader. Grazie alla comunità estesa su tutto il globo, gli Shapers possono estendere la propria rete di relazioni su scala globale ed hanno la possibilità di rappresentare la voce della propria generazione negli eventi del World Economic Forum. Gli Shaper condividono la missione ed il desiderio di concentrare l’energia e l’entusiasmo di tutti i membri nella costruzione di una società più solidale, aperta e serena. Creatività, Diversità, Dinamismo, Concretezza: così il Rome Hub si è integrato saldamente in questa rete globale. Composto non solo da giuristi ed economisti, ma anche da imprenditori, ingegneri, scienziati politici, architetti, musicisti e designer, il gruppo si riunisce mensilmente ed è in continuo contatto per rendere realtà i propri progetti per Roma. La Global Shapers Community rappresenta una delle numerose comunità promosse dal World Economic Forum, che comprendono anche gli Young Global Leaders, i Global Agenda Councils e la Fondazione Schwab per Imprenditori Sociali. Le attività del Hub sono apolitiche, apartitiche e non profit | www.globalshapers.org