L’Opera di Tokyo a Varese nel giardino di Villa Paradeisos
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Due giorni prima di essere eseguita in Vaticano e presentata a Papa Francesco, l’Opera di Tokyo mette in scena Takayama Ukon – il Re Beato – o la spada o l’amore.
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Villa Paradeisos ospita per la prima volta in Italia, due giorni prima di essere eseguita in Vaticano e presentata a Papa Francesco, l’opera Takayama Ukon – il Re Beato – o la spada o l’amore.
Villa Paradeisos è stata scelta dalla Società Opera di Tokyo perché la bellezza e unicità del suo parco e del suo giardino giapponese, un’opera d’arte secondo i canoni nipponici, sono ben noti al pubblico del Giappone, essendo stata filmata da numerose catene televisive nazionali, una delle quali ha girato anche un film sulla famiglia Cremante-Ueda.
Inoltre, dallo scorso anno, Villa Paradeisos si è data la missione di rappresentare un ponte tra le culture occidentali e orientali del mondo, aprendo le porte al pubblico; rappresentando e illustrando elementi topici delle civiltà orientali come la cerimonia del te, le arti marziali, l’ikebana, il sushi, lo joga; avviando progetti specifici per le aziende che vogliono interagire e integrarsi nelle economie dell’Asia; rappresentando un attrattore, proprio a Varese che un secolo fa era meta primaria del turismo internazionale, per un pubblico e un turismo globale che sempre più selezionano le bellezze naturali, l’estetica e la civiltà del territorio, il sincretismo tra le culture
INGRESSO GRATUITO SU PRENOTAZIONE
Domenica 30 luglio 2017 su prenotazione. FORM DI REGISTRAZIONE qui
- Ore 19.00 Registrazione
- Ore 19.20 Rito del tè
- Ore 20.00 Saluti di benvenuto e prologo: Sindaco di Varese; Dott. Shinichi Nakatsugawa (Console generale del Giappone); Ing. Cremante (proprietario della Villa); Dott. Rasizza (CEO di Openjobmetis)
- Ore 20.15 Inizio rappresentazione
- Ore 21.45 Fine rappresentazione. Lounge bar e collateral events.
INCONTRO-SCONTRO DI CULTURE
L’opera che oggi viene rappresentata nel Parco di Villa Paradeisos rappresenta in modo emblematico l’incontro-scontro tra cultura orientale – il Giappone del Bushido e dei Samurai, nel momento storico epocale in cui i Daimyo, Signori Locali, prima in feroci guerre e contese tra loro, vennero sottomessi dagli Shogun Unificatori del Giappone che, con la dinastia Tokugawa, assicurarono per il paese 260 anni di pace e prosperità – e cultura occidentale, qui rappresentata dal Cristianesimo e dal Governatore spagnolo, ma soprattutto dai padri missionari gesuiti e francescani, che allora stavano facendo proseliti in Giappone e nelle Filippine.
PROTAGONISTA IL PRINCIPE TAKAYAMA UKON
Il protagonista dell’opera, il Principe Takayama Ukon, rappresenta in se stesso questo incontro-scontro. Daimyo convertito al cristianesimo, ma di profonda educazione nell’etica dei samurai, il Bushido, cioè lo stile di vita e il codice di condotta giapponese che potremmo avvicinare al concetto europeo di cavalleria (o a quello romano del mos maiorum), Ukon è in profondo conflitto interiore, lotta come guerriero prima da una parte e poi dall’altra, e alla fine viene illuminato da una verità ancora oggi attualissima: la spada produce morte, il conflitto annienta e non crea, il messaggio vero è l’armonia e la pace. Armonia, concetto orientale; pace, concetto occidentale.
Con la sua missione, Villa Paradeisos, nel suo magnifico setting tra Alpi e laghi, e tra culture tanto lontane, vuole dire appunto questo.
RAPPRESENTAZIONE PIENA DI COLPI DI SCENA
La rappresentazione è piena di colpi di scena, tra l’omicidio del primo Shogun unificatore del Giappone, Oda Nabunanga; l’arrivo straordinario in chiesa di una vedova di guerra costretta a farsi prostituta e di Frate Lorenzo che l’accoglie; Ukon che combatte e poi cede il suo feudo e tutti i suoi possessi; la sua fuga in barca – una scena shakespeariana potente – a Manila nelle Filippine; le verità che enuncia mentre si dedica alla cura dei lebbrosi e poi sul letto di morte con la governante che appena prima aveva gridato alle autorità filippine “ridatemi il marito!”.
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Un plot drammatico, una messa in scena “esotica”, una musica per noi occidentali inconsueta, dove però riconosciamo spesso anche il nostro bel canto. E la sorpresa di trovarci di fronte a giapponesi puri, che solo una o due volte nella vita hanno lasciato il Giappone, e che da così lontano vengono a portarci un messaggio di armonia tra culture diverse, di pace e di fratellanza.
Questo libretto è stato scritto dal maestro Ishita Edward, Direttore della Società Opera di Tokyo, cosmopolita e amico di Villa Pardeisos, che oggi dirige dal podio.
Edward ha collaborato anche con l’autore della musica, il famoso Maestro Manuel Maramba, per l’adattamento della musica per questa edizione, che è stata rappresentata per la prima volta a Tokyo, alla presenza del Primo Ministro e del Principe Imperiale, che ne hanno riconosciuto il valore, e alla stampa specializzata, che l’ha molto apprezzata.
La prima, e finora unica, rappresentazione fuori dal Giappone è avvenuta lo scorso anno come esecuzione principale al Festival Musicale de l’Estoril. Proprio in quell’occasione l’Ambasciatore della Santa Sede suggerì di portare l’opera a Papa Francesco, che ha accolto con piacere l’invito.
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