L’identità dei rifugiati siriani ricostruita grazie ad una blockchain Ethereum
Sembra il tipo di impatto sociale di cui i pionieri della blockchain stavano parlando quando hanno progettato la tecnologia. Proprio come la Siria ha attirato l’attenzione del mondo per un presunto orrendo attacco chimico contro i suoi cittadini, i rifugiati fuggiti dalla guerra devastata dalla guerra nei confini con la Giordania si sono imbattuti in un programma umanitario che utilizza tecnologia blockchain all’avanguardia per mantenere privati i loro dati.
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È stato soprannominato Building Blocks ed è stato sviluppato dal World Food Program (WFP) delle Nazioni Unite insieme ad alcuni partner industriali.
La storia è raccontata dal MIT Technology Review, che mette in luce il campo profughi di Azraq composto da decine di migliaia di siriani in fuga che hanno fatto un insediamento giordano a poche miglia dal confine siriano dove hanno lasciato le loro vite piene di paure.
I dati dei rifugiati siriani
I rifugiati fanno parte di un progetto che prevede un ” fork privato della blockchain di Ethereum” in cui “riscattano l’assistenza fornita dal WFP” per le transazioni quotidiane presso i rivenditori con tecnologia blockchain ei loro dati personali vengono mantenuti al sicuro.
Ad esempio, la storia del MIT Tech fornisce l’esempio di un rifugiato che visita il supermercato giordano locale, dove paga la sua transazione basandosi fondamentalmente sul selfie con la fotocamera al momento del pagamento. Si chiama “EyePay” perché l’immagine dei suoi occhi lo identifica.
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Benefici sociali ed economici
I benefici sono sia sociali che economici, il cui impatto potrebbe modellare la vita delle generazioni a venire. Da una prospettiva umanitaria, a questi individui che hanno lasciato tutto alle spalle nelle loro nazioni lacerate dalla guerra viene data la possibilità di ricostruire le loro vite.
La crisi ha lasciato questi rifugiati fuori al freddo quando si trattava di entrare nella forza lavoro o forse addirittura di investire, dove con gli standard di verifica del proprio know-how e della propria identità è quasi impossibile andare avanti. Ma il programma alimentato dal registro pubblico fornisce un’identità digitale a persone che non hanno una carta d’identità, nessuna prova di residenza, ecc.
Un uso etico della Blockchain
L’architetto che sta dietro al programma, Houman Haddad, spera di vedere un giorno questi profughi siriani in grado di effettuare transazioni da un unico portafoglio digitale comprendente una registrazione della loro cronologia degli acquisti, identificazione e “accesso ai conti finanziari” tramite un sistema di identificazione alimentato da blockchain , come da tecnologia MIT.
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Nel frattempo, Building Blocks ha ribaltato il tipico approccio agli aiuti umanitari. Ad esempio, il WFP di solito consegna cibo a persone come i profughi siriani nel campo giordano. Ma invece, conferiscono potere a questi individui dando loro invece dei soldi. Il programma alimentato dalla blockchain elimina gran parte degli attriti legati ai bonifici bancari e le tariffe che li accompagnano, come dimostrato da una riduzione del 98% di tali costi. Ciò lascia ai rifugiati più denaro con cui ricostruire le loro vite.
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