Licenza FINMA Svizzera gli exchange diventano banche digitali

L’ Autorità di vigilanza finanziaria della Svizzera (FINMA) ha una nuova pianificazione che consentirà agli scambi di criptovaluta di comportarsi come le banche del paese in quanto potranno detenere depositi pubblici fino a 100 milioni di franchi (100,5 milioni di dollari) con una nuova licenza disponibile da l’anno prossimo.

Un emendamento alla legge bancaria del paese da parte del governo svizzero lungimirante e criptico ha fatto questo cambiamento al modo in cui gli scambi di criptovaluta fanno affari .

Le modifiche sono state introdotte, secondo il governo, al fine di rendere la Svizzera un luogo più invitante per le attività di criptografia in futuro.

Si applicheranno le condizioni della nuova legge in quanto i fondi detenuti con borse fino a CHF 100 milioni non possono essere fondi investiti.

Coloro che desiderano ottenere la nuova licenza dovranno contattare la FINMA con un ampio profilo della portata del loro piano aziendale nei prossimi tre anni con una chiara indicazione su chi sarà il cliente target.

Tutti i partecipanti con la nuova licenza saranno accuratamente controllati dalla FINMA. Tutti i membri dei progetti saranno accuratamente controllati per i casellari giudiziari e le piattaforme interessate a ottenere una licenza devono anche accettare un audit finanziario sulla riapplicazione in futuro.

Inoltre, qualsiasi società estera che pensa di applicare, per quanto è molto vicino allo status di banca in termini di capitale detenuto, dovrà registrare tutti i partecipanti con una partecipazione del 5% o più in azienda, lo stesso requisito dei cittadini svizzeri nell’ambito del nuovo leggi bancarie di criptovaluta.

Il mondo ora ha iniziato a guardare alla Svizzera per l’innovazione, quindi l’ennesima mossa per potenziare il settore non è certo una sorpresa.

Solo due settimane fa, la borsa svizzera SIX, la quarta più grande borsa in Europa con una capitalizzazione di mercato di 1,6 trilioni di dollari, ha fatto seguito all’impegno assunto a giugno di quest’anno di aprire le sue porte alle criptovalute.

Con questo annuncio, è in procinto di elencare il primo prodotto o ETF quotato in borsa a base crittografica al mondo, come è noto negli Stati Uniti.

Un’impresa tentata, ma non ancora realizzata dall’altra parte dell’Atlantico .