L’antifurto per i cellulari in abbonamento sarà la prossima novità del mercato mobile
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Le offerte di Vodafone, Tim o Wind offrono piani tariffari molto completi, tuttavia per tutto quello che compete la sicurezza dello smartphone sono competenti i prodotti dei dispositivi e non le compagnie telefoniche che si occupano soltanto di supportare il servizio di comunicazione. Se ormai sono milioni gli smartphone in giro per il mondo, moltissimi sono anche i furti che i consumatori subiscono.
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Sia che si decida di acquistare uno dei prodotti Apple oppure si preferiscano quelli di Samsung o Nokia, infatti, lo smartphone prevede un investimento spesso considerevole, che rende il proprietario del device particolarmente attento alla sicurezza del proprio acquisto.
Proprio sul versante della sicurezza è in arrivo una novità interessante dagli Stati Uniti: nel giugno 2013 il procuratore generale di New York, Eric Schneiderman, e il procuratore distrettuale di San Francisco, George Gascon convocarono i dirigenti di varie società produttrici di smartphone, invitandoli a implementare i prodotti Apple, Samsung, Google o Microsoft con una funzione per rendere i mobile device inutilizzabili a distanza in caso di furto o smarrimento.
Se inizialmente i due procuratori vennero quasi derisi dalle grandi multinazionali produttrici di smartphone, ora si stanno per prendere la loro personale rivincita: la loro caparbietà sta infatti per essere premiata, con una novità legislativa che i consumatori, probabilmente più delle società coinvolte, potrebbero apprezzare. Martedì il Senato della California voterà proprio la proposta di legge che, se approvata, obbligherà tutti gli smartphone venduti nello Stato Usa a dotarsi di un antifurto digitale.
I mobile device dovranno includere al proprio interno una funzione software chiamata Kill Switch che permetterebbe la disattivazione completa dello smartphone a distanza in caso di furto o smarrimento. Il ladro si troverebbe tra le mani una scatola vuota, un oggetto praticamente inutile, riattivabile soltanto dalla casa produttrice su richiesta esplicita del legittimo proprietario.
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Si tratta di una funzione che pare estremamente utile soprattutto per disincentivare il furto. Mentre in caso di smarrimento potrebbe servire anche per evitare che alcuni dati sensibili possano cadere nelle mani di estranei. Tuttavia l’iniziativa non è stata unilaterlamente accettata e considerata positiva: gli operatori di telefonia mobile Usa più importanti come AT&T, Sprint, T-Mobile e Verizon sostengono che il provvedimento legislativo creerebbe un ambiente sfavorevole alla libera concorrenza e alla privacy.
Il timore è anche che il Kill Switch possa trasformarsi in un’arma estremamente temibile nelle mani di cracker e delinquenti informatici. Al contrario, per i sostenitori del provvedimento, le case produttrici di smartphone, gli operatori di telefonia mobile e le compagnie di assicurazioni sarebbero contrarie semplicemente perché oggi traggono profitti anche dal commercio clandestino di dispositivi rubati. Si tratta comunque di un’affermazione forte che adrebbe valutata attentamente.
Alcuni ricercatori della Creighton University tuttavia affermano che i consumatori potrebbero arrivare a risparmiare fino a 2,6 miliardi di dollari ogni anno se il Kill Switch fosse installato in tutti gli smartphone venduti in USA. Tutto denaro speso per riacquistare i dispositivi rubati e smarriti che invece sarebbe tolto dalle tasche delle aziende produttrici. Soltanto Samsung ha deciso di andare incontro alle richieste dei due magistrati americani: sul nuovo Galaxy S5 che, fra poche settimane, sarà disponibile sul mercato, saranno inserite le funzioni Find My Mobile e Reactivation Lock, molto simili a quelle già presenti sui dispositivi Apple con la funzione Blocco Attivazione del “Trova il mio iPhone”.
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