Lancio di uova evitato per un pelo, ma al Black Hat il Datagate scatena la contestazione
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Ha avuto il coraggio di metterci la faccia, non solo simbolicamnete: il gran capo dell’intelligence statunitense, la National Security Agency (Nsa) è intervenuto alla conferenza degli hacker statunitensi Black Hat con l’intento di recuperare un rapporto che il Datagate ha messo in crisi.
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Ma la missione del generale Keith Alexander può considerarsi un fallimento. Certo, è riuscito a riportare a casa la pelle. Nel senso che non è stato fatto oggetto del paventato lancio di uova (scongiurato solo grazie alla security dell’evento), ma di più non ha ottenuto.
Dalla platea, quando Alexander ha tentato di spiegare che la sicurezza Usa merita la fiducia dei cittadini, sono arrivati degli insulti che per poco non sono sfociati in una vera e propria rissa.
Il generale non ha fatto in tempo a pronunciare la frase ‘Snowden non dice il vero’, che è stato subissato di fischi. Nel giorno il cui la talpa per eccellenza è riuscita ad avere il permesso di vivere in Russia, un ko che fa capire quanta strada la sicurezza Usa dovrà recuperare per riavere la fiducia dei cittadini.
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