La strategia digitale di Lugano 2025–2030: mettere il cittadino al centro dell’innovazione

Un’alleanza tra tecnologia e umanità: è questo il cuore pulsante della nuova Strategia Digitale 2025–2030 della Città di Lugano, presentata ufficialmente con un documento che più che un piano amministrativo appare come un vero e proprio manifesto culturale. L’obiettivo dichiarato è ambizioso quanto necessario: far sì che il digitale non sia percepito come un’imposizione tecnologica, bensì come un alleato naturale della vita quotidiana.
Indice dei Contenuti:

Una visione che trasforma la tecnologia da strumento burocratico a motore di fiducia, autonomia e benessere. Che si tratti di un giovane imprenditore pronto ad avviare una startup, di una persona anziana desiderosa di prenotare un servizio con facilità, o di una famiglia interessata a partecipare alla vita pubblica, l’intento è lo stesso: rimuovere le barriere che ancora separano il cittadino dalla macchina pubblica e facilitare una relazione più semplice, inclusiva, digitale ma profondamente umana.
La strategia nasce sull’eredità del ciclo 2020–2025, ma guarda oltre, rispondendo a sfide emergenti come l’accelerazione dell’intelligenza artificiale, la crescente complessità normativa in tema di cybersicurezza e la pressione globale di trend epocali come l’invecchiamento della popolazione o la necessità di una governance responsabile dei dati.
In questo contesto, la parola chiave è sovranità digitale: il diritto e la capacità della città di controllare infrastrutture e dati senza essere vincolata da fornitori esterni o logiche geopolitiche che possano minare l’autonomia decisionale.
Infrastrutture digitali come bene comune: il modello Lugano
Il piano si inserisce in un disegno strategico che supera i confini dell’amministrazione comunale: l’intera comunità — cittadini, imprese, università, organizzazioni civiche — è chiamata a partecipare in modo attivo e coordinato. Come si legge nel documento: “una città digitale non si costruisce da sola”. Le infrastrutture digitali, oggi più che mai, sono considerate beni pubblici al pari di ponti o reti idriche: vanno progettate, mantenute e protette con la stessa attenzione e responsabilità.
L’approccio è quello della civic tech, dell’intelligenza collettiva, e di una governance multilivello dei dati, dove i cittadini sono non solo utenti ma coprotagonisti della trasformazione.
Particolare attenzione viene data alla blockchain e all’intelligenza artificiale applicata, due aree in cui Lugano intende rafforzare il proprio posizionamento internazionale. “Vogliamo essere una città attrattiva per imprenditori e talenti innovativi”, è il messaggio implicito che emerge dai passaggi più visionari del documento.
È un piano che fonde efficienza e inclusione, innovazione e trasparenza, con strumenti come gemelli digitali urbani, tokenizzazione dei servizi pubblici, open data certificati su blockchain e identità digitale autodeterminata.
Governance, etica e sicurezza: le fondamenta della trasformazione
Per garantire coerenza, controllo e ispirazione a lungo termine, la strategia introduce due organismi di governance fondamentali. Il primo è il Digital Office, presieduto dal Segretario Comunale Robert Bregy, che coordina a livello strategico l’attuazione del piano coinvolgendo vertici amministrativi e competenze trasversali. Il secondo è il Comitato etico e scientifico per l’innovazione digitale, composto da figure di primo piano del mondo accademico e scientifico, tra cui il Prof. Emanuele Carpanzano (SUPSI), Prof. Luca Gambardella (USI) e Maria Grazia Giuffreda (CSCS).
Questo comitato ha il compito cruciale di vigilare affinché ogni scelta tecnologica sia rispettosa dei valori fondativi della strategia e mantenga una visione umanocentrica dell’innovazione.
Le parole chiave che emergono sono chiare: sicurezza, trasparenza, interoperabilità, accessibilità, sostenibilità. L’intento è creare un ecosistema digitale aperto, ma al tempo stesso sicuro e controllato.
Un ambiente in cui l’adozione delle tecnologie emergenti sia accompagnata da principi etici solidi, da processi democratici di partecipazione, e da un robusto sistema di cybersicurezza locale e in cloud.
Verso il 2030: un laboratorio urbano per il futuro digitale
Lugano si candida dunque a diventare un laboratorio di futuro. L’ambizione è di rendere la città un modello europeo di trasformazione digitale urbana, in cui ogni cittadino possa essere protagonista, ogni impresa possa innovare e ogni istituzione possa evolvere.
I sette ambiti strategici identificati nel piano — servizi pubblici proattivi, cultura digitale, gestione dei dati, innovazione economica, inclusione, partecipazione civica, infrastrutture sovrane — formano un ecosistema integrato che potrà fare da catalizzatore per uno sviluppo equo e sostenibile.
A conclusione del documento, un passaggio risuona come una chiamata collettiva all’azione:
“Una città digitale non si costruisce da sola. È una sfida condivisa che richiede energie, idee e visioni da tutta la comunità.”
È un messaggio che non può lasciare indifferenti. Non si tratta soltanto di adottare nuove tecnologie, ma di ridefinire il patto sociale tra cittadini e istituzioni, ponendo la fiducia al centro del nuovo ecosistema digitale. Se il digitale sarà davvero percepito come un alleato — discreto, efficace, rispettoso — allora la scommessa di Lugano sarà vinta.
Il cammino è tracciato, ora spetta a tutti — amministratori, professionisti, studenti, pensionati — partecipare a costruirlo.
Composizione degli organi di governance digitale
Digital Office – Città di Lugano Organo interno di coordinamento strategico della trasformazione digitale:
• Robert Bregy, Segretario Comunale (Capoprogetto)
• Federica Pattarozzi, Direttrice della Divisione Informatica
• Ana de las Heras, Direttrice della Divisione Risorse umane
• Jan Trautmann, Responsabile del Settore comunicazione e innovazione digitale
• Andrea Vescovi, Architetto IT Digitale
Comitato etico e scientifico per l’innovazione digitale
Organo consultivo indipendente che affianca l’Amministrazione nella valutazione delle implicazioni etiche, sociali e strategiche delle scelte tecnologiche:
• Prof. Emanuele Carpanzano – Direttore Ricerca, sviluppo e trasferimento della conoscenza, SUPSI
• Prof. Luca Gambardella – Prorettore per l’Innovazione e le relazioni aziendali, USI
• Maria Grazia Giuffreda – Direttrice Associata, CSCS
• Bruno Giussani – Curatore ed esperto internazionale di cultura digitale
• Prof. Markus Krienke – Professore ordinario di Filosofia moderna, Facoltà di Teologia, USI
• Silvia Quarteroni – Head of Innovation, Swiss Data Science Center (EPFL/ETH)
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