La birbante burlata
Benevento, 28 Febbraio 2015
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Cara Cinzia, Mi chiamo Birba, o meglio è il mio buffo soprannome, che ha fatto dimenticare a tutti il mio nome, Beata, assai improbabile addosso a una che dalla vita ha avuto solo istantanee di dolore su una faccia sempre più provata.Certo Birba non è che mi calzi proprio a pennello, anzi! Sempre dalla vita sono stata truffata, anche quando ho provato a tendere io un tranello per guadagnarci qualcosa, ho ottenuto l’esatto contrario.Fino all’ultimo inganno, una genialata proposta dalla madre del mio compagno, che adesso mi riduce nello stato che vado a descriverti.
Io e il mio ragazzo Nuccio, siamo assieme da quando avevamo tredici anni, a diciotto sono rimasta incinta e, dopo una convivenza terribile da sua madre, siamo andati in un monolocale che con grande fatica, tra mille lavoretti, riuscivamo a mantenere. E qui è nato pure il secondo figlio.
Ma la povertà e delle liti di troppo, unite a qualche segnalazione cattiva, ci hanno fatto finire dai servizi sociali che hanno minacciato di toglierci i bambini, ritenendo alloggio e cure genitoriali non idonei, sono parole loro.
Allora subentra la madre di Nuccio che propone, per evitare il peggio, una situazione di comodo molto allettante.
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Suggerisce un’idea che da pazza, prende sempre più piede, soprattutto in me, devo essere sincera, ovvero un matrimonio solo legale, ma non di fatto, tra il figlio e una sua antica conoscente, assistente sociale in pensione, anni 66, e ricca vedova.
Nuccio è perplesso, anche perché deve per i primi mesi abitare con i nostri due bambini con la donna e lasciare me. Sono invece io, terrorizzata di perdere i miei figli, che insisto fino a convincerlo.
Rasserenata, approfitto di un lavoro come cameriera stagionale in un albergo di Ischia, mi levo dai piedi e parto per racimolare un gruzzolo per la mia scombinata famiglia, così non assisto al matrimonio, che qualche turba comunque me la procura.
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Insomma non voglio presenziare al trasloco di Nuccio che si assesta nella casa lussuosa e nella nuova situazione.
Ma Nuccio, cara Cinzia, nella nuova realtà non si assesta con fatica, e ben presto, vi si sistema da re, e cambia le carte in tavola!
Infatti si innamora ricambiato di una donna più vecchia di lui di oltre trent’anni, consuma il matrimonio che da virtuale diventa reale, e comincia una nuova vita.
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Al ritorno da Ischia, con in mano due giocattoli che i miei due figli, dopo avermi abbracciato freddamente gettano via, perché hanno una camera a testa con ogni ben di Dio di giochi e comodità, faccio conoscenza della vedova.
Certo, le labbra a canotto e la pelle tirata, tradiscono l’età, ma è una bella donna, poi non mi si dica che l’abito non fa il monaco! Non è vero!
Firmata dalla testa ai piedi, e ingioiellata, con Nuccio accanto che si gingilla con un iPhone6, chiaro dono dell’amica, su cui tanto aveva sospirato, e noi non potevamo permetterci, mi spiega che loro si amano.
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Impazzisco.
Urlo, le tiro un ceffone e lui ci divide, mentre la prega di lasciarci soli.
E il mio traditore mi comunica che mi devo rassegnare, per giunta è diventato il factotum della vedova, che gli ha offerto lavoro insieme alle sue grazie e al suo cospicuo conto in banca!
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Adesso, ha impiego, casa e amore, perché la ama, ed insiste e si accalora su quest’ultimo verbo, non c’è tornaconto, e arriva pure a dire che è meglio di me a letto, e che del mio pigiamone col panda stampato, non ne poteva proprio più, e ora la notte vede completi sexy e accattivanti, e sono scintille!
Io mi sento in un film dell’orrore, mi hanno concesso che potrò vedere i miei figli quando voglio, ma che stanno meglio con loro, e purtroppo, se mi devo basare sull’apparenza e sui beni materiali, è maledettamente vero.
La povertà fa scappare chiunque, cara Cinzia, io ho perso in questa fuga le tre persone più preziose.
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Dammi un consiglio per non sbroccare di nuovo, perché ho capito che strapperei l’ultima possibilità rimasta, cioè vedere almeno una volta a settimana le mie creature.
Birba beffata dalla più atroce delle beffe ti saluta.
Milano, 3 Marzo 2015
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Cara Birba,
non posso negare che sembra un film dell’orrore e di fantascienza insieme, la storia della tua vita.
E che nella guerra dei poveri per la sopravvivenza, sempre vince, non il furbo, ma chi ha il potere del danaro.
In questo caso la vedova, che tu, poveretta, non osi nemmeno chiamare, e che a dispetto delle labbra a canotto e della pelle tirata, a penna stretta, devi pure ammettere, come se non bastasse, che è una bella donna.
Concordo che l’abito fa il monaco eccome, specie in questo caso, dove anni di misera convivenza, stretti ai limiti dell’abitabilità in un piccolo monolocale, tra liti e qualche violenza di troppo, l’amore antico ha lasciato il posto a urli e conti di soldi, mai sufficienti per tirare a campare.
Questa non è vita, questa è parodia della vita, a cui si aggiunge una comica finale: il piano escogitato dalla madre di Nuccio.
Piano che Nuccio ridicolizza mentre tu lo convinci sulla sua necessità.
Non ti maledire per averlo caldeggiato per sconfiggere le, comunque fievoli, resistenze del tuo compagno.
Non meriti di avere pure questo carico di sensi di colpa.
Lo hai fatto per i tuoi figli.
Solo non potevi prevedere né le mire della vedova, desiderosa di un uomo, né la disponibilità totale del padre dei tuoi figli nel darsi in breve tempo come marito vero e non solo di facciata.
Credo sia stato intollerabile dovere accettare una realtà completamente ribaltata.
Nuccio da fiera sacrificata, fieramente confessa che è innamorato, rinfaccia il consunto pigiamone col panda che puzza di una povertà detestata, e che rimpiazza col profumo di vesti succinte e costose, che mai potrai permetterti.
Inoltre, mentre tu vai a Ischia per agguantare l’ennesimo lavoretto saltuario e stagionale, lui ne esibisce uno fisso di sbriga faccende presso la donna che ha comprato tutto e ora tutto possiede.
Sai cosa non perdono a Nuccio?
Due cose.
La prima, la crudeltà di avere sbattuto in faccia la miseria che continua a dannarti, mentre lui l’ha respinta fino a rinnegarla.
La seconda, esibire un amore gratuitamente, che invece paga caro e salato.
Non lo scrivo per consolarti: non credo assolutamente alla sincerità di tale sentimento, quanto piuttosto ad un suo obnubilamento di fronte a tanto benessere.
Assomiglia a chi, euforico e confuso, ha tra le mani il biglietto vincente della lotteria, che dall’oggi al domani cambia la vita.
E a proposito di vite cambiate, il sacrificio per i bimbi, io lo approvo, perché per i figli, si darebbe la vita, ed ecco che tu, di fronte a quella bella che da oggi in avanti farà il tuo ex, continuerai a trascinare la tua stanca carretta.
Sai cosa ti deve dare forza?
Il pensiero che l’esistenza agiata non apparterrà solo al traditore, ma pure alle tue creature, per cui si traccia un avvenire sereno, mentre tu non riuscivi a garantire neanche un presente.
Adesso, senza questo macigno addosso, pensa un poco di più a te, concediti qualche piccolo regalo, e prova a buttare il consunto pigiama col panda.
Inizia, poco per volta, e nel tuo piccolo, a guardare alla vita anche per te stessa, e vedrai che senza gli assilli della sopravvivenza costante, si farà avanti un nuovo amore.
Invece, nella frequentazione con i tuoi bambini, insisti nel coltivare i valori: fai capire, e pretendi collaborazione da Nuccio e signora, che ognuno fa quel che può, e non è il costo del regalo a dare spessore al sentimento, quanto quello che alberga nel cuore.
Accadrà allora, che i disprezzati giocattolini da pochi euro, resteranno tra le mani dei tuoi figli, non saranno disprezzati e al contrario poggiati con cura insieme agli altri ben più costosi.
Sai perché?
Perché avranno capito che per quei piccoli acquisti, hai sicuramente fatto enormi rinunce.
E sottolinea loro che le tue partenze ed assenze, non sono frutto di menefreghismo, ma dovute a lavori necessari, che ti richiedono fuori città.
Non stancarti e insisti: ora sono piccoli, ma crescendo, ti assicuro che giudicheranno tutto, e non penso proprio che ne uscirai a testa rotta, tutt’altro!
Davvero, buona fortuna e un forte abbraccio dalla scrittora.
TACCO E STACCO: ALLA PROSSIMA!
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