Katia Ricciarelli su Il Volo: una parodia
Non punta sulla diplomazia e sulle mezze misure Katia Ricciarelli. La nota soprano, riconosciuta per il suo successo e le grandi esperienze professionali con nomi internazionali, ha deciso di esprimere chiaramente il suo giudizio su “Il Volo”, il trio che ha avvicinato una parte di pubblico al mondo della lirica. Con toni netti e senza mezzi termini, ha affermato: **“Per favore non me ne faccia parlare, una parodia”**. La sua opinione ruvida sembra delineare una netta separazione tra la sua concezione artistica e quella del trio composto da Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, sottolineando così una frattura generazionale e stilistica nel panorama musicale italiano.
Katia Ricciarelli, che ha sempre puntato su una carriera legata alla tradizione e all’autenticità della musica classica, non ha esitato a esprimere il disprezzo per quelle espressioni musicali che, a suo avviso, mancano di sostanza. La sua critica non si ferma qui; nel corso di un’intervista, ha anche sottolineato la sua difficoltà di “distinguere” gli artisti contemporanei, come nel caso di Elodie e Annalisa, affermando alcune osservazioni pungenti.
Le sue parole, forti e dirette, mettono in luce la frustrazione di un artista che si sente in difficoltà nel vedere l’evoluzione della musica moderna, che sembra allontanarsi sempre di più dai canoni che lei ha amato e che ha contribuito a definire nel corso della sua carriera. Ricciarelli, infatti, dichiara di **“non avere il tempo”** di ascoltare le nuove star, preferendo invece artisti del passato come Zucchero e Renato Zero, delle voci che continuano a “arrivare al suo cuore”.
Critiche a Elodie e Annalisa
Katia Ricciarelli non si limita a commentare “Il Volo”, ma riserva parole dure anche per le giovani cantanti emergenti come **Elodie** e **Annalisa**, che hanno guadagnato attenzione mediatica grazie al loro percorso in “Amici di Maria De Filippi”. La soprano, conosciuta per il suo talento e la sua presenza scenica ineguagliabile, ha affermato con decisione: **“Non le ascolto, non ho il tempo”**. Questa frase non lascia spazio a interpretazioni; il suo disinteresse nei confronti della musica contemporanea è evidente e sottolinea una distanza generazionale fra lei e i nuovi talenti.
Ricciarelli continua esprimendo la sua difficoltà a distinguere le nuove voci, affermando di **“fare fatica a distinguerle”**. Queste affermazioni sembrano riflettere una certa nostalgia per un’epoca musicale che, secondo lei, possedeva una maggiore profondità e autenticità. A suo avviso, le canzoni di oggi, a differenza di quelle del passato, mancano di quell’essenza emotiva che la musica lirica e i grandi artisti italiani le hanno fornito nel corso della sua vita.
Quando parla delle sue preferenze musicali, Ricciarelli non ha esitazioni: nomina artisti iconici come **Zucchero**, **Renato Zero**, **Riccardo Cocciante**, **Loredana Bertè**, **Iva Zanicchi** e **Gianna Nannini**, tutti cantanti che, secondo la soprano, continuano a colpirla profondamente. Il suo attaccamento a questi valori artistici tradizionali mette in evidenza una chiara frattura tra le generazioni, dipingendo un quadro in cui la musica contemporanea non riesce a soddisfare le sue aspettative e i suoi affetti musicali.
Riflessioni sul matrimonio con Pippo Baudo
Katia Ricciarelli, nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, ha ripercorso i momenti salienti della sua relazione con Pippo Baudo, un matrimonio che ha segnato un’epoca non solo per la coppia, ma anche per il panorama televisivo italiano. Celebrato il 18 gennaio 1986, giorno del compleanno della soprano, il loro legame ha vissuto alti e bassi fino alla separazione nel 2004. Ricciarelli ricorda con affetto come il senso dell’umorismo di Baudo fosse uno dei tratti che più la affascinava: **”Mi piaceva il suo modo di essere ironico, divertente. Siamo stati davvero innamorati.”**
Narrando aneddoti della loro vita insieme, la soprano racconta con un sorriso di come, prima che la loro storia diventasse di pubblico dominio, abbia creato situazioni divertenti per tenere il segreto. **“Una volta gli dissi: ‘Sai Pippo, mamma non è abituata, se dovesse leggere qualcosa, che penserà?’ E lui: ‘Allora ci sposiamo’,”** rivela Ricciarelli. La spontaneità e l’immediatezza di quelle parole rivelano la loro connessione profonda, ma non è priva di sfide: **”Manca il dialogo, ci si vede poco e ci si allontana inevitabilmente.”**
La cantante non nasconde un velo di malinconia quando parla della loro storia, segnata da eventi che hanno messo alla prova la loro complicità. Esprimendo la consapevolezza che, tra due persone con carriere così diverse e impegnative, le difficoltà sono inevitabili, Katia riflette su come ora, dopo anni di distanza, **”non ci sentiamo mai, ma gli auguro tanto bene.”** Tuttavia, il ricordo di diciotto anni trascorsi insieme non è un capitolo chiuso, ed è evidente che per Ricciarelli esiste ancora un legame, un affetto che non può svanire così facilmente.
Amori e relazioni passate
Katia Ricciarelli, che ha vissuto numerose storie d’amore che hanno alimentato la sua vita personale e professionale, ha rivelato dettagli interessanti delle sue relazioni passate, a partire dall’intensa storia con Josè Carreras. Un legame che, come lei stessa racconta, era caratterizzato dall’entusiasmo e dalla freschezza dei vent’anni: **“Avevamo l’entusiasmo dei 23 anni, due artisti, due attori, imbevuti di storie d’amore”**. Questa avventura durò ben tredici anni ed è stata, per entrambe le parti, estremamente importante, anche se segnata da complicazioni, in particolare per la presenza della moglie di Carreras, che non prese bene la relazione.
Ricciarelli descrive Carreras come un “latin lover”, mentre si definisce un’eroina romantica, delineando un immaginario da favola che ha caratterizzato la loro unione. Ricorda con affetto momenti di pura libertà, **“Non avevamo casa, sempre in giro, una coppia stupenda”**, ma nonostante questo intenso legame, ci sono stati ostacoli che hanno contribuito alla loro separazione.
Un’altra relazione che non passa inosservata è quella con Alberto Soldi, un uomo che Ricciarelli ricorda con un sorriso: **“Albertone buttava tutto in commedia, con quella sua risata”**. L’affetto che nutriva per lui era evidente, ma la soprano, ora single, riflette sulla difficoltà che provava all’idea di intraprendere una nuova relazione: **“Ora che sono single lo capisco, nemmeno io mi metterei in casa un estraneo.”** Questo pensiero suggerisce una fase di introspezione, in cui Katia sembra bilanciare il ricordo delle sue passioni passate con la saggezza acquisita negli anni.
Guardando indietro alla sua vita sentimentale, Ricciarelli sembra aver raggiunto una certa serenità, accettando che le cose siano andate come dovevano andare. **”Col senno di poi, meglio che non sia venuto [il figlio]. Doveva andare così,”** confida, portando alla luce non solo il suo percorso professionale, ma anche la sua crescita emotiva e personale, un viaggio pieno di amore, sfide e riflessioni.
La vita da single e le nuove prospettive
Katia Ricciarelli, ora single, si trova a riflettere sulle nuove prospettive che la vita le offre. Nonostante le relazioni passate abbiano forgiato in lei un’identità profonda e complessa, la soprano riconosce l’importanza di questo periodo di libertà. La sua intelligenza emotiva emerge nel suo modo di raccontare le esperienze vissute: **“Ora che sono single lo capisco, nemmeno io mi metterei in casa un estraneo.”** Queste parole racchiudono la saggezza di una donna che, dopo aver affrontato gli alti e bassi della vita, cerca di comprendere le proprie esigenze e i propri desideri.
Vivendo questa fase della sua esistenza, Ricciarelli considera che, a un certo punto, è necessario prendersi del tempo per sé stessi. Nonostante le difficoltà delle relazioni passate, sembra esserci una certa serenità nelle sue affermazioni. “Diciotto anni passati insieme sono molti, non è un amore che può finire nel dimenticatoio,” dice, sottolineando come sia possibile portare avanti un rispetto e un affetto anche in assenza di un rapporto diretto.
Il suo sguardo è rivolto verso il futuro, con la consapevolezza che i legami che ha costruito, per quanto complicati, hanno ancora valore. **“Se sapessi che ha bisogno di me, ci sono,”** afferma in riferimento a Pippo Baudo, rivelando un aspetto del suo carattere: la disponibilità ad essere presente per chi ama, nonostante la distanza. Questa apertura al dialogo, anche dopo una separazione, denota una maturità rara e un profondo rispetto per le relazioni che ha vissuto.
Nel complesso, la sua vita da single si traduce in un’opportunità di riappropriarsi di sé, di ascoltare le proprie inclinazioni e, magari, di riscoprire il mondo della musica e dell’arte in una nuova dimensione. La scarsa inclinazione a cercare compagnia sembra riflettere non una volontà di isolamento, ma piuttosto una scelta consapevole, mirata a valorizzare la propria individualità e il proprio spazio personale. Con il bagaglio di esperienze accumulate, Katia Ricciarelli si prepara a vivere questa nuova fase con apertura e curiosità, desiderosa di esplorare ciò che il domani potrebbe riservarle.