Kandinskij a Milano è un viaggio sensoriale verso l’astrazione

Devo ammetterlo: uscire dal percorso dedicato a Vasilij Kandinskij è stato decisamente troppo rapido. Troppo! La mostra di Milano del pittore russo è stata così coinvolgente che ne avrei voluto vedere un seguito in altre sale.

Il buio in sala, la musica in sottofondo e i fasci di luce verso le corrette opere sfocia dirompente nei colori dei quadri astratti.

Da oggi puoi visitare la mostra di Kandinskij. Una mostra che racconta il genio russo come non lo si è mai visto prima in Italia. Una mostra che è un percorso dell’artista nella formazione visiva.

Una formazione radicata nella tradizione russa che va da fine ‘800 agli anni ’20, anni in cui si trasferì in Germania lasciando per sempre la sua madre patria.

La mostra ti farà letteralmente entrare nei quadri di Kandinskij. Ti sembrerà di toccarli, da quanto sembrano uscire dalle pareti grazie ai loro colori. Fino al punto da volertici immergere.

L’atmosfera ricreata è veramente immersiva per ogni senso. Gli occhi trovano la pace attraverso il buio delle sale e vengono dirottati verso le opere.

La musica di Schöenberg ti guiderà durante tutto il percorso. Troverai infine una sala con una installazione interattiva cinestesica.

Kandinskij soleva ripetere: “Per anni ho cercato di ottenere che gli spettatori passeggiassero nei miei quadri. Volevo constringerli a dimenticarsi, a sparire addirittura lì dentro”.

L’arte come la voleva Kandinskij

Non solo l’esperienza che vivrai è esattamente così, ma grazie ad una stanza multimediale creata con Canon sembrerà assolutamente di stare dentro un quadro.

Vivrai la creazione d’arte in forma totalmente allargata e proiettata su di una parete enorme.

Non puoi perderti davvero questa mostra, oltretutto in uno spazio museale straordinario come quello del MUDEC.

Sono sicura che ne uscirai estasiato come me.

E che vorrai rientrare per farne un secondo giro quando ti accorgerai che ti stanno già accompagnando verso l’uscita.