Juventus strategia partita Roma cambiamento Elkann risponde Ardoino Montali critica Comolli nuove tattiche campionato

Elkann cambia strategia in vista della partita con la Roma
John Elkann, dopo un periodo di apparente distacco, ha deciso di modificare radicalmente il proprio approccio nei confronti della Juventus. In vista della delicata sfida contro la Roma, ha scelto di farsi trovare presente in prima persona, segnando così una svolta significativa nella conduzione societaria. L’incontro avvenuto alla Continassa con squadra e staff tecnico testimonia un cambio di strategia volto a infondere maggiore motivazione e determinazione, elementi fondamentali per affrontare un momento cruciale della stagione.
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Il percorso finora seguito prevedeva una gestione più defilata, affidata principalmente a dirigenti come Damien Comolli e altri esponenti della società, mentre Elkann manteneva un ruolo più distante e istituzionale. Tuttavia, le recenti difficoltà sportive e l’importanza della gara con i capitolini hanno indotto il presidente di Exor a riassumere il proprio ruolo in modo più diretto e incisivo, ribadendo ai giocatori la necessità di massima concentrazione e impegno.
Questa scelta riflette l’intenzione di Elkann di rinnovare il rapporto con la squadra, facendo sentire una presenza forte che faccia da stimolo e da guida non solo sul campo, ma anche a livello di gestione emotiva e strategica. In questo senso, la sua partecipazione all’allenamento pre-gara supera la semplice formalità, configurandosi come un messaggio chiaro e autorevole rivolto all’intero ambiente bianconero.
La risposta di Elkann a Tether e Ardoino
La posizione di John Elkann nei confronti delle recenti indiscrezioni circa una possibile cessione della Juventus a Tether e le dichiarazioni di Ardoino è stata tanto netta quanto autorevole. Il presidente di Exor ha chiarito che la proprietà della società rimane saldamente nelle mani della famiglia Agnelli, smentendo categoricamente ogni ipotesi di disimpegno o cambio di controllo imminente. Questo messaggio, espresso attraverso l’incontro con la squadra alla Continassa, assume una valenza doppia: rafforzare la coesione interna e rassicurare i tifosi circa la continuità del progetto bianconero.
L’intervento di Elkann rappresenta anche una risposta diretta alle pressioni esterne provenienti dalla società di criptovalute, che, con la proposta di acquisizione, aveva acceso dibattiti e incertezze sul futuro del club. La fermezza del presidente, sostenuta da una strategia comunicativa ben calibrata, vuole evitare fratture nel tessuto dirigenziale ed emotivo del club, garantendo stabilità in un momento sportivamente delicato.
Questa presa di posizione indica chiaramente come la Juventus non sia in vendita e che l’obiettivo rimane il consolidamento e il rilancio della squadra sotto l’egida della proprietà attuale. Elkann, con questa scelta, non solo difende il patrimonio simbolico e finanziario del club, ma rafforza il legame con l’ambiente, sottolineando che la Juventus proseguirà il suo cammino con la famiglia Agnelli al timone.
Le critiche di Montali alla gestione di Comolli
Gian Paolo Montali, ex dirigente di spicco nel panorama sportivo italiano, ha espresso con chiarezza le proprie perplessità riguardo all’attuale gestione tecnica della Juventus sotto la guida di Damien Comolli. In un’intervista recente, Montali ha sottolineato come il club abbia bisogno di una leadership solida e consolidata, capace di guidare la squadra verso vittorie tangibili e di stampo internazionale. Secondo Montali, la scelta di affidare ruoli chiave a figure come Comolli, provenienti da contesti meno prestigiosi, potrebbe non essere in linea con le ambizioni e le aspettative della Juventus.
Particolarmente critico nei confronti di un metodo che privilegia l’analisi dei dati rispetto alla valutazione diretta delle qualità umane e tecniche dei giocatori, Montali ha definito questa strategia «non coerente con la tradizione bianconera», che da sempre ha fatto leva su una leadership autoritaria e carismatica. Il manager ha inoltre evidenziato come l’utilizzo eccessivo di algoritmi, più tipico di società outsider, rischi di penalizzare la Juventus, che deve invece puntare per forza su una cultura vincente e di esperienza diretta.
La scelta di Comolli, ex dirigente del Tolosa, è stata dunque guardata con diffidenza, in particolare per la sua mancanza di un’esperienza riconosciuta nel mondo del calcio ai massimi livelli. Montali ritiene indispensabile un coinvolgimento attivo da parte di John Elkann, la cui passione e determinazione potrebbero fare la differenza solo se pienamente dispiegate per il futuro del club.




