Jeep Grand Cherokee SRT: prova su strada a Pozzolengo
È diventata ormai un’abitudine quella di dedicare il weekend ad una prova su strada, un modo unico e divertente per scoprire le potenzialità e le caratteristiche di un’auto e per esplorare, al tempo stesso, meravigliosi angoli del nostro paese.
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Oggi è la volta della Jeep Grand Cherokee SRT, un’elegantissima monovolume adatta sia alle zone urbane che a quelle extra urbane (ideali per dare alla macchina una maggiore spinta e per scoprire tutto ciò che questa è in grado di dare).
Scelto il percorso e la destinazione (la meta di oggi è Pozzolengo), eccomi pronta a mettere in moto. Sembrerà poco rilevante, ma il viaggio inizia sicuramente col piede giusto se lo si fa a bordo di un’auto bella ed elegante come questa. Il frontale dispone di caratteristici fari allo xeno che inglobano i led diurni, mentre la coda è dotata di gruppi ottici a led e doppio terminale di scarico.
Non ho con me molta roba, vista la brevità del mio viaggio, ma sono sicura che potrei caricare in macchina una gran quantità di bagagli vista l’ampiezza dell’abitacolo e le discrete dimensioni del bagagliaio.
Se hai già letto una delle mie altre prove su strada saprai che amo ascoltare della buona musica quando viaggio. Anche questa volta, a pochi minuti dalla partenza, decido di collegare il mio lettore mp3 alla porta USB presente sulla plancia e selezionare le mie tracce preferite direttamente dal display touch screen da 8,4 pollici. Oltre all’ingresso USB sono presenti anche delle prese Aux ed un lettore di schede SD. Il suono diffuso per tutto l’abitacolo è davvero di elevata qualità. L’impianto audio, infatti, ha una potenza pari a 506W.
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Sto percorrendo l’autostrada e quello che mi colpisce di più e che trovo spettacolare è ciò che sto visualizzando sul display in questo momento: l’immagine stilizzata dell’auto che varia a seconda dell’impostazione del Selec-Terrain (sabbia, fango, neve o fondo roccioso). Curioso, no?
Con la mia musica preferita in sottofondo mi perdo dentro lo splendido panorama che si apre davanti a me. Sto quasi per arrivare a Pozzolengo, una cittadina situata tra le province di Brescia, Mantova e Verona, ricca di paesaggi suggestivi, laghi, vigneti e prati. Non avrei potuto scegliere posto migliore per vivere questo weekend. Pozzolengo è proprio il luogo ideale per ricaricare le batterie dopo una settimana di lavoro vissuta nella mia caotica Milano.
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Un giro a Pozzolengo a bordo della mia Cherokee
Entrata in città, cerco subito parcheggio. La mia Jeep, seppur voluminosa, è facile da posteggiare. Certo, c’è bisogno di un po’ di pratica per prendere bene le misure dell’auto e parcheggiare senza avere paura di danneggiarla, ma con l’aiuto dei sensori di distanza e della telecamera posteriore è tutto più facile.
Giro per le vie di Pozzolengo, cittadina famosa per i suoi vini, le sue carni e i suoi salumi. Ho intenzione di fermarmi in uno dei tanti locali del paese per assaggiare queste tipiche specialità e per gustare gli ottimi vini prodotti nei vigneti vicini. Ho anche saputo che a poca distanza si trovano delle cantine che è possibile visitare. Non voglio certamente farmi scappare l’occasione di ascoltare direttamente dai produttori le tante curiosità sul processo di lavorazione e di produzione dei vini.
Una delle tante cantine del vino è la Kopp von der Crone Visini, nata nel 2006, risultato della fusione delle aziende Kopp von der Crone (fondata nel 1994 da Ueli Kopp e Anna Barbara von der Crone) e ViniVisini (fondata nel 1997 da Paolo Visini). Questa cantina produce circa 330 etichette, cioè circa 30.000 bottiglie di vino l’anno. La produzione si concentra sulla classica qualità ticinese, il Merlot, ma senza trascurare una serie di altri vitigni.
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Se sei un’appassionato di vino non puoi non fare un giro per le cantine dei paesi vicini a Pozzolengo o a Lugano e di scoprire come viene realizzata una delle bevande più consumate al mondo. Una delle cantine di Lugano, che vorrei visitare al ritorno da Pozzolengo, è conosciuta per la sua capacità di unire il moderno all’antico, grazie ad un processo di lavorazione basato sull’uso di nuovi macchinari e di una coltivazione che segue il sapere e gli insegnamenti di un tempo. Ogni cantina del vino, essendo situata in zone di campagna, lontana dalla frenesia e dal traffico, sembra quasi proiettare nel passato.
A Pozzolengo posso scorgere diversi vicoletti ricchi di storia ed ammirare il Castello situato sul monte Fluno. È una vera testimonianza del passato, non posso non visitarla. Al suo interno si notano i resti dell’abside affrescata della Chiesa di San Lorenzo del 1300. Poco distante, si trova la chiesa parrocchiale del XVI secolo, conosciuta per le opere del Celesti in essa contenute. Andrea Celesti è un noto pittore bresciano, famoso per dipingere dei soggetti religiosi con carattere fastoso.
Come vedi, Pozzolengo è la meta ideale per chi vuole trascorrere una giornata all’insegna della cultura e dell’arte o semplicemente per chi cerca un luogo di campagna, immerso nel verde, dove fare escursioni e passeggiate. Un abitante del luogo, col quale ho avuto il piacere di scambiare qualche parola, mi ha appena detto della possibilità di percorrere un itinerario di 3 Km che porta alla Badia di San Virgilio, una costruzione del Quattrocento. Avendo ancora del tempo a disposizione, decido di non lasciare Pozzolengo senza prima aver partecipato ad un’escursione come questa.
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È ormai pomeriggio. Sarà meglio mettersi in cammino per raggiungere il Golf Club Chervo, ultima tappa del mio viaggio prima del ritorno a casa. Nuovamente a bordo della mia Cherokee, mi metto nuovamente alla guida. Sono un po’ stanca, ma si sa, con un’auto come questa la stanchezza si fa sentire di meno. Oltre al comfort garantito dalla comodità dei sedili (in pelle riscaldabili, con regolazioni elettriche per le poltrone anteriori), anche la guida agile e leggera, soprattutto in autostrada, rende il tragitto meno pesante. Il dolce e rapido cambio automatico a otto marce aiuta, infatti, a sfruttare la macchina al meglio, senza consumare troppo. Confermo, infatti, quanto affermato dalla casa di produzione: grazie ad un cambio automatico a otto rapporti e ai 500 CV di potenza, quest’auto consuma una media di 11,1 km/l.
Posso anche permettermi di gustare una bella bibita fresca durante la guida grazie al doppio portabibita posto nel tunnel. È proprio lì che posso comodamente poggiare il mio bicchiere senza aver paura di rovesciarne il contenuto. Se ti ricordi cosa ho detto qualche riga fa, saprai già che i sedili posteriori sono già occupati da qualche bagaglio. Beh, dopo le compere fatte questa mattina, posso ben dire di tornare a casa anche col bagagliaio pieno. Come dicevo, non è un portabagagli molto capiente viste le dimensioni dell’auto, ma va comunque bene se dovessero viaggiare in auto quattro persone con una valigia a testa. Il vano è capiente 457 litri, ma questi diventano 1554 se si reclina lo schienale.
Una partita a golf al Club Chervo
Una verde distesa mi indica che sono arrivata al Golf Club Chervo. Ebbene si, una delle mie passioni è proprio il golf! Trovandomi nelle vicinanze non potevo fare a meno di godere di quest’ultima mezza giornata in uno dei luoghi più piacevoli nei quali sia mai stata. Non sono una giocatrice esperta, ma trovo questo campo da golf ideale per esercitarmi. Non ho avuto bisogno di portarmi dietro l’attrezzatura perché è possibile noleggiarla direttamente sul posto. Dopo aver seguito una lezione tenuta dai migliori giocatori di golf in circolazione, mi dirigo verso il ristorante San Vigilio, dove ho gustato le specialità del territorio e degli ottimi vini (l’Amarone della Valpolicella, il Bardolino, il Chiaretto e il Lugana). La mia cena è stata accompagnata da una splendida veduta del posto, poiché consumata su una bellissima terrazza.
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Tirando le somme: pregi e difetti della Cherokee SRT
Purtroppo, è già ora di mettersi in cammino e tornare a casa. La mia Jeep renderà sicuramente il viaggio di ritorno molto più piacevole. Man mano che percorro i chilometri che mi separano da casa, faccio un bilancio della mia Cherokee, come sono solita fare per ogni auto che ho l’occasione di provare.
Non posso che essere soddisfatta dalle prestazioni della mia macchina: buoni i consumi, la potenza e l’agilità nonostante i 2500 Kg di peso.
Un altro fattore determinante è dato dal comfort: l’abitacolo è insonorizzato per cui è difficile udire il fastidioso rumore del traffico esterno. Posso ascoltare la mia musica senza essere disturbata. Inoltre, i sedili sono comodi e morbidi e le sospensioni isolano perfettamente dai fondi sconnessi.
Ho parcheggiato con facilità grazie all’aiuto della telecamera e dei sensori.
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Come accennato qualche riga più su, il bagagliaio è un po’ piccolo viste le dimensioni della monovolume, ma comunque adatto ad ospitare i bagagli di quattro persone. Forse delude un po’ il fatto che, in realtà, molte concorrenti della Cherokee delle stesse dimensioni permettano invece di ospitare fino a sette persone e di contenere molti più bagagli.
Inoltre, se ci fosse stato un passeggero a bordo dei sedili posteriori avrebbe probabilmente “sofferto” un po’ le curve. Le poltrone, infatti, dispongono di fianchetti laterali poco pronunciati e questo fa sì che il passeggero scivoli in caso di curve decise.
Passando comunque sopra questi piccoli dettagli, che non definirei neanche difetti, non posso che promuovere sia questa prova su strada sia la mia Jeep, senza la quale, forse, questa giornata, non sarebbe trascorsa in modo così piacevole.
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