#Jannacci l’omaggio e l’addio in 140 caratteri a un protagonista della musica italiana
Da quando ieri sera la notizia della morte di Enzo Jannacci si è diffusa su Twitter, per poi essere purtroppo confermata dalle agenzie stampa, tanti italiani lo stanno salutando, srotolando in un fiume inarrestabile di commenti e ricordi, quello che è stata la nostra vita, la nostra Milano, il tema che Jannacci ha saputo cogliere in modo così efficace e con impareggiabile umanità, di un’Italia che negli anno 60 e 70 ha saputo trasformarsi da civiltà e tradizioni contadine, a un Paese industriale e competitivo a livello internazionale.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
Jannacci ha saputo raccontare questa trasformazione con grande poesia, osservandone le contraddizioni, guardando la gente comune e stando sempre dalla parte di quella gente.
Sono nati così brani, che sono racconti e ritratti di operai, travet, personaggi al confine del sociale, che guardavano stralunati il mondo cambiare e che spesso non riuscivano a tener dietro al cambiamento e alla fatica di vivere. Poi ci sono le canzoni strampalate e non sense che hanno refrain e ritornelli liberatori, quelle in cui Jannacci ha saputo descrivere con il sorriso il senso dolce e amaro della vita.
Le canzoni di Jannacci sono la colonna sonora della nostra vita, per questo nelle parole con cui lo ricordiamo c’è una malinconia sincera e struggente con cui salutiamo pezzi della nostra vita.
Ci mancherai Enzo, peccato non averti ancora qui a raccontare come sta ancora cambiando questo nostro mondo e cosa sta diventando o diventerà questo Paese e la sua gente.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.
Tra i numerosi tweet sotto l’hashtag #Jannacci cito quello di Claudio Caprara @claudioc “1989 Berlino strada ghiacciata ad una curva non tengo l’auto che si infila in un mucchio di neve Cantavamo Vivere di #Jannacci nessun ferito”. In queste parole di Claudio per me c’è tutto il senso della forza e del mistero della vita, una cosa grande e a volte senza senso, come forse avrebbe potuto definirla Enzo Jannacci.
Non buttare via soldi per comprare contenuti effimeri sui social media. ==> LEGGI QUI perchè.