Israele ha aperto un’ambasciata virtuale su Twitter per cercare il dialogo con i Paesi del Golfo
Israele non ha una presenza diplomatica nei Pesi del Golfo, per questo lo Stato ebreo ha aperto un account su Twitter, che avrà le funzioni di una vera e propria ambasciata virtuale.
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L’account è stato inaugurato lo scorso 18 luglio 2013 su Twitter ed è stato presentato a tutti gli effetti come un’ambasciata virtuale.
In uno dei messaggi pubblicati si afferma”La nostra speranza è di tendere una mano e di aprire un dialogo con i cittadini del Kuwait del Barhain del Qatar degli Emirati Arabi Uniti dell’Oman e dell’Arabia Saudita”.
Con questa operazione e con questo utilizzo dei social network, decisamente innovativo dal punto di vista politico, Israele ambisce a diventare un interlocutore dei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo.
Dal giorno della sua apertura e durante tutta la settimana scorsa sono già decine i tweet pubblicati sotto questo account in lingua inglese e araba. I topic trattati toccano argomenti come la religione, la musica e la politica.
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Lo scorso 23 luglio i responsabili dell’account dopo avere parlato in un tweet di un musicista israeliano, che si esprime anche attraverso la musica tradizionale dei Paesi del Golfo, in un altro tweet si sono congratulati con l’Unione Europea per avere inserito il braccio armato di Hezbollah nella lista delle organizzazioni terroristiche, esprimendo così un attacco diretto al movimento radicale sciita, che potrebbe trovare eco e riscontri nei Paesi del Golfo, governati tutti da monarchi sunniti.
Per ora l’account aperto su Twitter da Israele sembra non avere entusiasmato eccessivamente i governi e le diplomazie dei Paesi del Golfo, nessuno dei quali ha ancora interagito con questo account.
Al momento tra i 694 follower di questo account su Twitter ci sono giornalisti, universitari occidentali e diversi cittadini dell’Arabia Saudita.
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Secondo alcuni osservatori oltre agli scopi politici dichiarati in sede di presentazione e di apertura di questo account, ci sarebbero anche delle intenzioni e dei progetti di natura economica.
I tentativi attuati in passato da Tel Aviv per stabilire delle relazioni ufficiali con i Paesi del Golfo erano legati alla volontà di sviluppare il comparto informatico israeliano e quello sanitario e agro-tecnologico. Il Financial Times sottolinea gli aspetti legati allo sviluppo delle attività e degli scambi commerciali tra Israele e i Paesi del Golfo in un recente articolo su questa ambasciata virtuale.
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