Internet in ginocchio per colpa di un attacco informatico: Twitter, Spotify e Cnn inaccessibili per ore
Le principali compagnie internet statunitensi hanno subito interruzioni dei loro servizi online per diverse ore, dopo che il provider Dyn è stato colpito da un attacco hacker che ha interrotto il traffico di dati soprattutto sulla costa orientale.
Tra i siti che hanno smesso di funzionare ci sono anche Twitter, Spotify, Reddit. Il vice presidente di Dyn, Scott Hilton, ha fatto sapere con una nota che indagini sono in corso sui responsabili dell’attacco hacker.
“La nostra priorità nelle ultime due ore sono stati i nostri clienti e il ripristino del loro servizi”, ha detto. Dyn ha sede a Manchester, in New Hampshire, ed è un provider di servizi per la gestione gli indirizzi internet.
Tra i suoi clienti ci sono Pfizer, Visa, Netflix and Twitter, SoundCloud e BT, si legge sul sito della compagnia.
Usa: Ft, attacco hacker cinesi a portaerei ‘Ronald Reagan’
Hacker cinesi avrebbero sferrato un attacco informatico contro funzionari che si trovavano a bordo della portaerei statunitense Ronald Reagan. Lo scrive il Financial Times, citando la societa’ di cybersicurezza ‘FireEye’.
L’attacco, secondo la ricostruzione, sarebbe avvenuto l’11 luglio scorso, alla vigilia della sentenza del Tribunale dell’Aia sulle rivendicazioni della Cina su una controversia riguardante il Mar cinese meridionale.
Gli hacker avrebbero inviato ai funzionari che si trovavano a bordo della portaerei statunitense alcune mail infette, contenenti un ‘malware’ utilizzato per copiare le informazioni da un computer infetto o scaricare virus informatici.
Secondo FireEye, il gruppo con sede in Cina che ha progettato il documento sospetto, aveva gia’ messo in atto dei tentativi di attacco nei confronti di sistemi Usa e delle reti nazionali di difesa informatica vietnamiti.
“Il probabile obiettivo dell’attacco “spear-phishing”, un attacco sotto forma di un’e-mail che sembra provenire da qualcuno conosciuto al destinatario, era quello di raccogliere informazioni sulle manovre militari e sui sistemi di comando e controllo, nonche’ su questioni politiche”, scrive il Financial Times citando la societa’ di sicurezza informatica.
Secondo il quotidiano comunque, “non vi e’ alcuna prova diretta che colleghi il tentativo di hackeraggio al governo cinese, ne’ nessuna indicazione che l’attacco abbia avuto successo”.
Secondo fonti del Pentagono citate dal quotidiano, “non ci sono indicazioni che i sistemi classificati della portaerei siano stati compromessi”.