Intelligenza artificiale nel 2016 e promesse per l’anno nuovo
Le grandi tech company non hanno fatto altro che parlare di intelligenza artificiale per tutto il 2016. Google, Facebook e Samsung entrano tutte in competizione con Apple per la supremazia sugli assistenti virtuali.
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Il melafonino ne era già provvisto dal 2010 con Siri. Ma ecco che Samsung si lancia all’acquisto di Viv, azienda che creò proprio l’assistente vocale di Cupertino. Google contrasta l’azienda sudcoreana tramite battaglie legali con guerre di brevetti e intanto lancia Pixel.
La gamma di smartphone rispecchia il motto di Sundar Pichai: “AI first”. In Italia il lancio tarda ad arrivare per via delle funzionalità vincolate all’inglese. Nel frattempo l’azienda di Elon Musk si dedica a rendere sempre più intelligente l’intera gamma Tesla, fascia media inclusa.
Gli ultimi video su Facebook testimoniano l’annuale successo di Mark Zuckerberg, che ha reso casa sua più intelligente creando Jarvis.
L’intelligenza artificiale com’è oggi
Allo stato attuale delle cose gli assistenti virtuali non sono in grado di far fronte a gran parte delle esigenze quotidiane. All’Università di Stanford è stato effettuato un test che simula una situazione di grave pericolo.
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In caso di stupro, l’unico a rispondere in maniera utile è stato Cortana di Microsoft. L’AI ha provveduto a mettere in contatto la vittima con un telefono amico.
Siri e Google Assistant si sono rivelati utili davanti ad un tentativo di suicidio. Il collegamento con un team di professionisti sarebbe stato in grado di prevenire il gesto sconsiderato.
Il New York Times elegge i vincitori in scenari più comuni. Siri rimane il migliore nelle attività organizzative e di pianificazione, specie tra calendario e email. Alexa di Amazon, il cervello di Echo, va forte con l’intrattenimento musicale.
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L’intelligenza artificiale nel settore automobilistico
Dare rilevo alla componente software piuttosto che solo all’aspetto hardware delle vetture smart ha già dato i suoi frutti. Nel mese di Dicembre un automobilista al volante di una Tesla è riuscito ad evitare un atroce destino di morte a seguito di un pericoloso incidente d’auto.
La camera di bordo ha dimostrato come il pilota automatico ha rilevato l’anomalia sulla carreggiata. Con largo anticipo è stato emesso un segnale acustico seguito da una provvidenziale frenata automatica.
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