Intelligenza Artificiale in Italia nuove norme e reato di deepfake approvati per un futuro sicuro

Ddl sull’AI: contenuti e normative principali
Il disegno di legge sull’intelligenza artificiale, approvato con 77 voti favorevoli, 55 contrari e 2 astensioni, introduce una disciplina completa volta a regolamentare e garantire un uso responsabile e sicuro dell’AI in Italia. La normativa si compone di 28 articoli che delineano principi essenziali e misure specifiche per proteggere cittadini, imprese e l’intero tessuto produttivo dall’impatto potenzialmente rischioso dell’innovazione tecnologica.
Indice dei Contenuti:
La legge pone particolare enfasi sulla cybersicurezza, obbligando a proteggere i sistemi di intelligenza artificiale durante tutto il loro ciclo di vita attraverso controlli di sicurezza rigorosi e proporzionati ai rischi identificati (art. 3). Questo approccio è fondamentale per assicurare la resilienza dei sistemi e prevenire manipolazioni illecite che ne alterino la funzionalità o le impostazioni di sicurezza.
Un altro punto cardine riguarda la promozione della disponibilità di dati di alta qualità, che le autorità pubbliche devono facilitare per favorire lo sviluppo e l’utilizzo dell’AI da parte di imprese e comunità scientifica (art. 5). Il testo proibisce inoltre ogni forma di discriminazione nell’uso dell’intelligenza artificiale in ambito sanitario, ribadendo la necessità di un’applicazione equa e trasparente.
Per quanto concerne il mondo del lavoro, viene istituito presso il Ministero del Lavoro un Osservatorio dedicato all’adozione di sistemi AI negli ambienti professionali (art. 12). L’obiettivo è definire strategie per massimizzare benefici e mitigare i rischi connessi all’impiego dell’AI nei processi lavorativi, tutelando occupazione e diritti dei lavoratori.
Il disegno di legge rappresenta così un quadro normativo imprescindibile per garantire che il progresso tecnologico legato all’intelligenza artificiale sia accompagnato da regole chiare, sicurezza e tutela sociale.
Investimenti e strategie per l’innovazione digitale in Italia
Il disegno di legge sull’intelligenza artificiale destina una significativa attenzione al sostegno economico e strategico volto a promuovere lo sviluppo tecnologico nel Paese. È prevista l’autorizzazione di un investimento complessivo fino a un miliardo di euro, orientato al capitale di rischio, direttamente o indirettamente, a favore di PMI e aziende ad alto potenziale tecnologico. Questo stanziamento punta a stimolare un ecosistema dinamico e innovativo, capace di attrarre e valorizzare talenti e progetti in ambito AI.
In questo contesto, il sottosegretario con delega all’Innovazione digitale, Alessio Butti, ha ribadito un messaggio chiaro alle imprese: investire in Italia significa godere di un ambiente regolamentare stabile, trasparente e di una governance affidabile. Lo Stato si propone come facilitatore e partner strategico, incentivando iniziative concrete che possano incidere positivamente in settori chiave dell’economia nazionale.
La strategia complessiva punta inoltre a consolidare un ecosistema capace di integrare l’innovazione digitale con il tessuto produttivo esistente, attraverso misure volte a favorire la collaborazione tra pubblico e privato, la ricerca e lo sviluppo tecnologico. L’obiettivo è garantire che gli investimenti si traducano in un vantaggio competitivo sostenibile, favorendo l’adozione diffusa e responsabile di sistemi di intelligenza artificiale nel mercato nazionale.
Il reato di deepfake: tutela legale e sanzioni previste
Il ddl sull’intelligenza artificiale introduce una normativa specifica per contrastare l’uso illecito della tecnologia nel campo dei deepfake, ponendo particolare attenzione alla tutela della persona e alla salvaguardia della reputazione online. Il legislatore prevede una sanzione penale per chiunque diffonda, senza consenso, immagini, video o registrazioni audio manipolati con sistemi di intelligenza artificiale, idonei a trarre in inganno sulla loro autenticità.
La norma stabilisce che tali comportamenti configurano un reato punito con la reclusione da uno a cinque anni, riservando la punibilità a querela della persona offesa. Questa misura risponde all’esigenza di arginare efficacemente fenomeni dannosi che possono minare la dignità, la privacy e la sicurezza degli individui, preservando al contempo l’integrità dell’informazione.
La formulazione della disposizione ha beneficiato del contributo della Commissione Algoritmo, guidata da Padre Paolo Benanti, che ha evidenziato l’importanza di un approccio bilanciato e tecnicamente aggiornato per affrontare sfide nuove e complesse legate all’uso dell’AI.
Questa normativa rappresenta un passo fondamentale per costruire un quadro di responsabilità e deterrenza, offrendo strumenti giuridici efficaci per contrastare abusi che la tecnologia rende sempre più accessibili e difficili da individuare.
Sostieni Assodigitale.it nella sua opera di divulgazione
Grazie per avere selezionato e letto questo articolo che ti offriamo per sempre gratuitamente, senza invasivi banner pubblicitari o imbarazzanti paywall e se ritieni che questo articolo per te abbia rappresentato un arricchimento personale e culturale puoi finanziare il nostro lavoro con un piccolo sostegno di 1 chf semplicemente CLICCANDO QUI.