Intelligenza artificiale Apple svela le sue carte al pubblico
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Tra i giganti dell’hi-tech l’unico a non svelare le proprie carte in termini di intelligenza artificiale è stata Apple. Cupertino abbandona la sua abituale riservatezza per pubblicare apertamente i suoi progressi in materia.
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Gli studi pubblicati riportano dell’uso di un algoritmo in grado di riconoscere le immagini tra quelle generate dal computer anzichè dal linguaggio umano. L’elaborazione risulta così più semplice ed intuitiva.
La mossa dell’azienda ha un valore prima di tutto strategico. Non è una buona pubblicità sembrare troppo indietro in un fronte così importante come quello dell’intelligenza artificiale. Specie dopo che aziende come Google si dichiarano apertamente “AI first”.
Ulteriori vantaggi poi ai fini del reclutamento delle migliori menti disponibili sul mercato. Agli occhi degli scienziati la mela dovrà essere molto appetibile. Altrimenti il rischio sarà farsi soffiare le personalità scientifiche più brillanti.
I concorrenti nel campo dell’intelligenza artificiale
Tra le aziende che concorrono ad implementare questa tecnologia ricordiamo Apple, Google, Microsoft, Amazon, Facebook e Tesla. I principali campi di applicazione per l’immediato futuro coinvolgono la domotica, i personal assistant su dispositivi mobili e la guida assistita delle autovetture.
Nel 2016 gli assistenti vocali sono stata la forma di intelligenza artificiale più vicina alla realtà quotidiana di ognuno di noi.
Gli assistenti vocali da Siri a Cortana
Siri è ormai entrato nel quotidiano di qualunque utente Apple. La sua integrazione nelle principali applicazioni ne implementano valore ed utilità. Google Assistant e Google Home sono la risposta di quest’anno da Mountain View.
Il primo ha contribuito a rendere i nuovi smartphone della gamma Pixel i più evoluti sul mercato secondo molti pareri. Google Home compete direttamente con Amazon Echo, che è addirittura migliore come personal assistant e home controller.
Microsoft implementa sempre più Cortana in Windows 10 e altrove. Qualche esperimento fallito con il chatbot Tay. L’account Twitter gestito con l’intelligenza artificiale è stato disabilitato per aver appreso dagli utenti contenuti xenofobi e razzisti.
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Mark Zuckerberg scende in campo personalmente con Jarvis. I video pubblicati di recente testimoniano i suoi progressi nell’home assistant in grado di gestire casa sua.
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