Innovazione in Cassa Depositi e Prestiti tra Evangelist, startup e sperimentazioni
Cassa Depositi e Prestiti: un modello di innovazione integrato
Cassa Depositi e Prestiti (CDP) si afferma come una delle principali istituzioni finanziarie italiane, puntando su un modello di innovazione integrato. Questo approccio non si limita a isolati progetti innovativi, ma si colloca all’interno di una strategia globale e coordinata, volta a sostenere lo sviluppo economico del Paese. L’esigenza di un processo strutturato e sistematico è fondamentale per garantire che le iniziative innovative siano collegate alle reali necessità aziendali e alle priorità strategiche.
In questo contesto, CDP ha avviato l’Innovation Lab & Digital Transformation, un’unità dedicata alla trasformazione digitale e all’innovazione, che punta a coinvolgere attivamente tutte le aree dell’azienda. Questo modello cooperativo si traduce in una stretta interazione tra funzioni aziendali, creando un ambiente fertile per il cambiamento e l’evoluzione dei processi. La centralità dell’innovazione nel piano strategico di CDP è chiara: l’azienda si impegna a costruire un ecosistema di innovazione che mira non solo al miglioramento dei suoi servizi, ma anche all’adozione di tecnologie emergenti.
Un elemento distintivo di questa strategia è la creazione di un processo di raccolta delle necessità aziendali e un funnel per permettere agli Innovation Evangelist di contribuire attivamente all’innovazione. Questo approccio bottom-up è supportato da una formazione mirata per le persone coinvolte nel processo, che sono guidate a sviluppare una visione condivisa degli obiettivi e dei punti di incontro fra innovazione e strategia aziendale. Come afferma Valeria de Flaviis, “Vogliamo creare un processo strutturato di raccolta dei bisogni e un funnel che permetta agli Innovation Evangelist di partecipare all’innovazione in maniera sistematica e integrata con gli obiettivi del nostro piano strategico per il 2025.”
I 55 Innovation Evangelist: motori di cambiamento
Ogni iniziativa di innovazione in Cassa Depositi e Prestiti non rappresenta un obiettivo isolato, ma si inserisce all’interno di un processo strategico ben più ampio, evidenziando l’importanza del ruolo degli Innovation Evangelist. CDP ha selezionato 55 Innovation Evangelist attraverso una call di candidatura spontanea, creando una squadra rappresentativa delle diverse funzioni aziendali e con una forte attitudine all’innovazione e alla digitalizzazione. Questi evangelist sono stati scelti per garantire che le reali esigenze aziendali siano al centro delle priorità di innovazione e che i progetti siano sviluppati in sinergia con le divisioni aziendali interessate.
Il processo di selezione ha avuto un’impronta bottom-up, incoraggiando la partecipazione attiva dei dipendenti. Dopo la selezione, gli Innovation Evangelist hanno ricevuto una formazione mirata e hanno collaborato alla redazione di un manifesto, per chiarire la visione e gli obiettivi collegati al loro ruolo. Queste attività sono cruciali per il successo delle iniziative innovative, poiché permettono di allineare le aspettative e garantire che tutti i membri dell’organizzazione condividano una comprensione comune degli obiettivi di innovazione.
Valeria de Flaviis sottolinea l’importanza di questo processo: “Vogliamo creare un processo strutturato di raccolta dei bisogni e un funnel che permetta agli Innovation Evangelist di partecipare all’innovazione in maniera sistematica e integrata con gli obiettivi del nostro piano strategico per il 2025.” L’approccio adottato non solo promuove l’innovazione, ma incoraggia anche un ambiente di lavoro dinamico dove l’adattamento e la creatività possono prosperare. Questo modello contribuisce a rafforzare il legame tra innovazione e strategia aziendale, facendo degli Innovation Evangelist veri e propri agenti di cambiamento all’interno di CDP.
Sperimentazione tecnologica: verso un futuro innovativo
Cassa Depositi e Prestiti sta intraprendendo un ambizioso percorso di trasformazione attraverso la **sperimentazione tecnologica**, mirata a migliorare e innovare i suoi processi. Questo approccio prevede un’adozione controllata e responsabile di tecnologie emergenti, che vengono esaminate e valutate in base al loro impatto potenziale, al livello di sviluppo tecnologico raggiunto e ai casi d’uso più promettenti.
La ricerca e la sperimentazione si articolano in diverse fasi: per le tecnologie ancora immature, CDP prepara white paper che offrono una visione strategica e analitica delle possibilità e dei rischi associati. Per quelle più mature, vengono sviluppati **Proof of Concept (PoC)**, attraverso i quali è possibile testare praticamente i casi d’uso in ambienti realistici e controllati, verificando la loro fattibilità e efficacia nel contesto specifico.
“Quest’anno abbiamo ampliato la nostra struttura con un focus specifico su alcune tecnologie emergenti e un’attenzione particolare all’impatto sistemico dei nostri progetti,” evidenzia Flavia Sciannandrone. Le principali aree di sperimentazione includono **quantum computing, blockchain e intelligenza artificiale**, ognuna esplorata per la sua applicazione in contesti reali. Ad esempio, le iniziative legate all’intelligenza artificiale hanno dimostrato come tali tecnologie possano ottimizzare i processi interni, mentre il **progetto Digital Bond** ha mostrato come l’uso della blockchain possa migliorare trasparenza, sicurezza ed efficienza nelle operazioni finanziarie.
Questa iniziativa, pionieristica in Italia, ha rappresentato la prima emissione digitale di obbligazioni attraverso **Distributed Ledger Technology (DLT)**, permettendo di convalidare un modello tecnologico innovativo per l’emissione di titoli in forma digitale. La sperimentazione in CDP non si limita a testare nuove tecnologie, ma va oltre, mirando a costruire una base solida di conoscenza e consapevolezza tecnologica che faciliterà l’identificazione del reale valore aggiunto potenziale derivante dall’adozione di innovazioni significative.
Fab Lab: un luogo di creatività e prototipazione
Il FabLab di CDP rappresenta un interessante esempio di come le strutture aziendali possano essere attivamente coinvolte nelle iniziative di innovazione e sperimentazione. Ispirato a modelli di laboratori di fabbricazione e ricerca, il FabLab integra la funzione di laboratorio tecnologico con uno spazio di discussione interna, creando un ambiente aperto e collaborativo. Questo luogo non solo consente la realizzazione pratica di progetti, ma promuove anche lo sviluppo autonomo di nuove tecnologie in un contesto accessibile e controllato.
Adriano Amalfi descrive il FabLab come un “luogo dove le tecnologie possono essere sperimentate direttamente e le idee trasformate in realtà.” In effetti, il FabLab è molto più di uno spazio fisico: è un centro di creatività e prototipazione collettivo, dove si conducono esperimenti tecnologici e si sviluppano prototipi di soluzioni innovative. Questo ambiente dinamico permette ai team di esplorare e valutare tecnologie emergenti, valutandone la capacità di affrontare le sfide del business.
Grazie al FabLab, CDP riesce a facilitare un collegamento diretto tra teoria e pratica, dove le idee innovative possono essere testate in tempo reale. Gli esperimenti condotti nel FabLab sono fondamentali per convalidare le potenzialità delle tecnologie emergenti e per trasformare concetti astratti in applicazioni concrete. Questa iniziativa porta alla creazione di prototipi che possono poi essere utilizzati nello sviluppo di soluzioni operative e integrate, permettendo una maggiore agility nel processo di innovazione.
Inoltre, l’approccio collaborativo del FabLab incoraggia la condivisione di idee e know-how tra diverse funzioni aziendali, supportando un modello di innovazione inclusivo. Qui, la cultura del brainstorming e della sperimentazione si traduce in un flusso di creatività e in un incremento della produttività. Attraverso il FabLab, CDP non solo promuove l’innovazione all’interno della propria organizzazione, ma contribuisce a creare un ecosistema di sviluppo e crescita, in grado di rispondere alle sfide di un mercato in continua evoluzione.
Collaborazione con le startup: opportunità e sfide
In parallelo, Cassa Depositi e Prestiti ha intensificato la propria collaborazione con le startup, attraverso periodiche Call for Solution destinate a esplorare e integrare nuove soluzioni innovative provenienti dal mercato, ed a costruire partnership nel dinamico ecosistema imprenditoriale italiano. Nonostante le opportunità offerte, l’interazione con le startup presenta delle complessità, stante le esigenze regolamentari alle quali CDP è soggetta. Per affrontare tali difficoltà, è stato sviluppato un approccio di “fast track” che accelera i processi di sperimentazione, assicurando rapidità e sicurezza nelle collaborazioni.
Questo metodo implica l’adozione di standard architetturali e l’utilizzo di sandbox tecnologiche che consentono di sperimentare innovazioni in un contesto sicuro e controllato, riducendo i rischi e l’esposizione. Le startup, portatrici di competenze specialistiche, possono apportare un notevole valore aggiunto, facilitando l’individuazione di soluzioni innovative in grado di rispondere a sfide specifiche, da valutare attraverso il filtro delle normative in vigore.
Il processo di collaborazione è disegnato per garantire che le iniziative innovative siano attentamente integrate con le strategia di CDP. Questa sinergia è cruciale per l’innovazione, poiché permette di sfruttare le potenzialità delle startup, capaci di portare fresche idee e approcci innovativi, in un contesto che richiede sicurezza e conformità. Così, non solo si facilita l’adozione di nuove tecnologie, ma si riesce a sostenere la competitività di CDP in un mercato in rapido cambiamento.
CDP, dunque, non solo si impegna a sfruttare le opportunità offerte dalle startup, ma si propone di diventare un facilitatore nel loro percorso di crescita. La cooperazione reciproca trae vantaggio da una visione condivisa, in cui entrambi gli attori, CDP e le startup, possono espandere le proprie capacità e innovare efficacemente, creando nuove prospettive per il futuro. L’approccio aperto e collaborativo ha il potenziale di accrescere le capacità tecnologiche di CDP, mentre contribuisce allo sviluppo delle startup, affermando un modello di innovazione che può avere un impatto positivo sull’intero ecosistema economico.