“I luoghi del pensiero” scritto da un Paolo Pagani in grandissimo spolvero
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Dove sono nate le idee che hanno cambiato il mondo.
Questo è non un libro. E’ uno scrigno in cui la curiosità è padrona, di Alberto Pezzini
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Parliamo de I luoghi del pensiero (Neri Pozza, pagg. 366, euro 13,50) scritto da un Paolo Pagani in grandissimo spolvero, oggi Caporedattopre a Sky. Gli uomini di cui parla Pagani – visti dentro le loro abitazioni – sono giganti del pensiero, da Baruch Spinoza a John Maynard Keynes, da Marx a Wittgentstein.
Ludwig Wittgentein – l’autore del Trattato Logico Filosofico – trasformò il pensiero del Novecento con le sue proposizioni. Tutto ciò che si può dire va detto chiaramente mentre quello che nn si deve dire merita il silenzio. Una frase banale che annientò il mondo del linguaggio.
Ludwig amava le case in montagna. Era una specie di monaco architetto. Era – lo dice bene Pagani con un appropriato aggettivo filosofico – un personaggio monadico. Quando Ludwig arrivò a Cambridge, John Maynard Keynes scrisse in una lettera alla moglie “:E’ arrivato Dio”.
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John Maynard era alto circa due metri, dotato di un’intelligenza talmente siderea che all’interno del Circolo Bloomsbury (dal nome del quartiere) – quello per intenderci di Virginia Woolf – era considerato uno dei personaggi più affascinanti. In Italia, è stato l’unico non scrittore a cui i Meridiani della Mondadori hanno dedicato un volume intero.
Alberto Pezzini
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