In questa utilissima guida parliamo di come amplificare chitarra acustica. La chitarra acustica, per essere amplificata, rispetto a quella elettrica ha qualche soluzione in più. Infatti il suono della chitarra elettrica va “costruito” insieme all’amplificatore o con l’utilizzo di un processore con emulatore di amplificatore. Una chitarra elettrica collegata nuda e cruda in un impianto P.A. (power amplification) non ha un suono molto gradevole.
La chitarra acustica, invece, può essere collegata in D.I. (direct input), cioè direttamente al mixer di un’amplificazione generale (P.A.) e già sarebbe sufficiente a farla suonare in maniera apprezzabile.
Oppure si può posizionare un microfono davanti alla cassa; anche questa è una soluzione consolidata da tempo, sebbene scomoda, in quanto bisogna mantenere la stessa distanza dal microfono e stare attenti a non colpirlo.
Ho una chitarra acustica elettrificata, come posso amplificarla? Quali soluzioni ci sono?
La terza soluzione sarebbe quella di acquistare un amplificatore dedicato, progettato proprio per amplificare una chitarra acustica elettrificata. Quest’ultima opzione permette inoltre un risparmio di energia elettrica rispetto all’uso di un’amplificazione da qualche centinaio di watt.
Ma vediamo più da vicino le singole soluzioni.
Collegamento in D.I.
Si tratta di collegare la chitarra direttamente ad un mixer, che va collegato a sua volta all’amplificazione. E’ la soluzione più semplice, ma presuppone la disponibilità di un impianto di amplificazione.
Se si suona in gruppo e si ha bisogno di amplificare tastiere, riproduttori di basi musicali, microfoni per le voci, per percussioni, ecc.. si dovrà certamente disporre di un sistema di amplificazione.
Allora è gioco facile inserire la chitarra in un canale del mixer. Dando un po’ di riverbero il suono della chitarra ha già una discreta qualità.
Si tratta di una soluzione molto pratica, indicata principalmente per chi usa la chitarra acustica solo marginalmente.
Si possono comunque utilizzare effetti o processori esterni, per modellare il suono e renderlo più bello e accattivante, da inserire tra la chitarra e il mixer. Esistono appositi processori per chitarra acustica, oppure si possono sempre usare pedali e processori per chitarra acustica. C’è solo da sbizzarrirsi.
Microfonare la chitarra acustica
E’ una soluzione ormai poco diffusa, anche perché scomoda e non sempre dal grande rendimento. Preferire il posizionamento di un microfono davanti alla cassa della chitarra, anziché sfruttare il pick-up della chitarra, non è una soluzione molto felice.
Più che altro è una soluzione per chi non possiede una chitarra elettrificata, oppure per chi preferisce catturare il suono microfonato e miscelarlo con quello del pick-up (soluzione ibrida). Questa tecnica di ripresa del suono si usa molto in studio di registrazione, molto meno nei live. Troppo scomodo.
L’uso di microfonare la chitarra è normalmente diffuso nei concerti di flamenco, dove vengono impiegate chitarre rigorosamente non elettrificate.
Ad ogni modo, se optate per questa soluzione, ricordatevi di utilizzare un microfono di buona qualità e di posizionare e inclinare il microfono in maniera corretta.
L’amplificatore per chitarra acustica
Quello per chitarra acustica non è un amplificatore qualsiasi. Se collegate un’acustica ad un amplificatore per elettrica, i risultati saranno deludenti.
Parliamo di strumenti diversi con caratteristiche sonore molto diverse.
Gli amplificatori per chitarra acustica sono progettati specificamente per il suono e per le caratteristiche del sistema di elettrificazione di cui sono dotate le chitarre elettroacustiche e offrono la possibilità di intervenire sul timbro e di modellarlo in maniera molto più efficace rispetto alle possibilità offerte dal collegamento in D.I..
Questi amplificatori, allorquando la potenza si dovesse rivelare insufficiente, possono essere collegati, tramite un’apposita uscita, al mixer e quindi all’amplificazione generale. Il suono inviato sarà quello modellato tramite l’amplificatore e questo fungerà anche come monitor durante l’esecuzione.
Come scegliere un amplificatore?
Ci sono diversi criteri di scelta, ma qui si suggerisce di privilegiare la qualità alla potenza. Un amplificatore poco potente può essere collegato ad un impianto P.A. mantenendo qualità, ma un amplificatore di bassa qualità, pur potente, non sarà certo un buon compagno di avventura.
La potenza
Come si diceva, potenza non è sinonimo di qualità e qualità non è sinonimo di potenza. La scelta della potenza di un amplificatore va commisurata alle esigenze di copertura sonora di un locale.
Ad esempio, se devo suonare in ambiente di 10 metri quadrati e 3 metri d’altezza, mi basta avere un amplificatore da 5 watt e terrò il potenziometro del volume a 1/4. Non ho bisogno di certo di un 50 watt.
Viceversa, in un locale molto grande, il piccolo amplificatore non sarà più sufficiente.
Ad ogni modo la potenza necessaria, consona alle caratteristiche dell’ambiente in cui si suona, dipende da un insieme di variabili, che non dipendono solo dalle caratteristiche geometriche.
Sicuramente il primo indizio ce lo da proprio la stanza o la sala in cui la performance musicale dovrà avvenire. Oltre alle caratteristiche volumetriche occorre considerare ulteriori caratteristiche acustiche, quali la presenza di volte, che tendono a far disperdere il suono verso l’alto e a creare un forte riverbero naturale.
In questi casi serve maggiore potenza, anche a parità di volumetria rispetto ad una stanza con il soffitto lineare.
Alcuni locali sono costruiti in modo da creare una cassa armonica naturale all’interno e che per tale conformazione non renderebbero nemmeno necessario l’utilizzo di amplificazione.
Si pensi ai teatri, dove spettacoli teatrali e musicali hanno avuto luogo per secoli senza l’ausilio dell’energia elettrica e facendo affidamento esclusivamente alle caratteristiche acustiche del locale.
Nei locali adibiti a teatro, quindi, normalmente è richiesta una potenza inferiore.
L’acustica di una stanza o di una sala è data anche dalle caratteristiche fonoassorbenti e di isolamento acustico. I materiali che non assorbono “restituiscono” il suono, lo riflettono immediatamente (non sotto forma di riverbero, come avviene con le volte). Viceversa, i materiali che assorbono “rubano” un po’ di potenza.
Ma più che altro quello che a noi interessa è l’isolamento acustico rispetto all’esterno, da cui possono provenire rumori, schiamazzi, suoni, che possono disturbare l’esecuzione. Un locale ben isolato permette anche di essere più parsimoniosi con la potenza, altrimenti ci tocca “spingere” di più per superare gli elementi di disturbo provenienti dall’esterno.
Il fabbisogno di potenza dipende anche dalla “situazione”, un elemento che non sempre viene preso in considerazione. Immaginate di trovarvi in una situazione intima, con poche persone, magari amici, tutti in silenzio ad ascoltare o a cantare la canzone suonata o abbozzata dal chitarrista.
La chitarra in questi casi, anche se all’aperto, non ha nemmeno bisogno di essere amplificata, la sua cassa di risonanza è già sufficiente. Se invece nello stesso ambiente c’è qualcuno che parla ad alta voce, il suono della chitarra potrebbe confondersi o passare in secondo piano rispetto al resto.
Quindi prendiamo due situazioni tipo: il pub e il teatro.
Nel primo caso è normale avere un pubblico che parla ad alta voce, brusio di fondo, rumori di piatti e bicchieri, porte che si aprono e quant’altro. Quindi la potenza del nostro amplificatore dovrà essere in grado di coprire tutto questo rumore.
In un teatro, invece, oltre ad avere un’acustica molto favorevole (per le ragioni di cui già si è detto), ci si aspetta un pubblico silenzioso, che ascolta, quindi non ci dovrebbero essere elementi di disturbo. In questi casi non occorre una grande potenza. Anzi, non è raro assistere a dei concerti in teatro con strumenti acustici non amplificati.
Si pensi inoltre alle sempre più frequenti presentazioni di libri intervallate con inserti musicali, che magari hanno luogo in una libreria. Anche in questi circostanze non è richiesta molta potenza.
Sono necessari gli effetti?
Sono utili ma non necessari. La cosa più importante per un amplificatore è che suoni bene anche senza effetti, che restituisca un suono quanto più naturale possibile. Se non dispone di effetti si può sempre acquistare qualche pedale o qualche processore a seconda delle proprie esigenze. Ma un riverbero è più che sufficiente come effetto, in modo da conferire più profondità al suono e renderlo meno secco.
Ecco di seguito alcuni amplificatori per chitarra acustica, di diversa potenza e di diversa fascia di prezzo, tutti meritevoli di attenzione.
Primo articolo che andiamo a proporre: FENDER FRONTMAN 10G Amplificatore Per Chitarra. Ecco le caratteristiche del prodotto:
- Tipo di costruzione: Transistor;
- Potenza: 10 watt;
- Canali: 1;
- Gain range: 2;
- Fornito di altoparlanti: 1 per 6 pollici.
Secondo articolo che proponiamo: Marshall Mini Stack Series MS-2R amplificatore combo per chitarra, colore: Rosso. Ecco le peculiarità del prodotto:
- Potenza: 1 watt; modalità clean e overdrive;
- Pieno controllo di abssi e alti;
- Clip per aggancio alla cintura;
- Colore rosso.
Da sempre Roland si è distinta nella produzione di amplificatori per chitarra acustica, oltre per l’effettistica e per i processori di qualità.
La serie AC si è molto apprezzata dai chitarristi acustici.
Molto simile al Marshall il pannello di controllo, con chorus, antifeedback e reverb.
Qusto piccoletto, di soli 10 watt, è un concentrato di qualità e di completezza. Dispone di diversi effetti ed emulazioni. E’ facile da trasportare e funge anche da scheda audio, sia ingresso che in uscita. E’ aggiornabile via pc o mac e anche i suoni e i preset sono editabili via computer. E’ figlio della modernità, non è il classico amplificatore. Pur essendo piccolino si fa sentire. Non sarà sicuramente idoneo a coprire grandi spazi, ma nei live può essere molto utile come processore e come monitor, se lo si collega all’impianto P.A..
Quinto articolo che proponiamo: Yamaha GA15II- Amplificatore per Chitarra Elettrica, Nero. Ecco le peculiarità del prodotto:
- Potenza: 15 watt;
- altoparlante a larga banda: 16 cm;
- 2 canali;
- Peso 5 kg.
Amplificatore di media potenza, il Crate si presenta con dei controlli in comune ai due ingressi, dei quali è possibile controllare singolarmente solo il gain, cioè il livello di segnale all’ingresso.
Dispone di diversi 8 effetti digitali e del filto contour.
Svolge bene il suo lavoro.
Un buon 60 watt, leggero rispetto alla potenza (12 kg). Dispone di tutti i controlli di cui si ha bisogno. In più ha il filtro contour, due tipi di reverb, chorus e delay.
Ottavo articolo che andiamo a valutare insieme e proporre: Andoer® Amplificatore Chitarra Elettrica. Si tratta di un amplificatore di potenza 5 Watt; Eccellenti prestazioni e design elegante; suono chiaro e pulito con ottimi effetti sonori; compatto, affidabile e durevole; comodo da appendere grazie alla clip in metallo; perfetto per chi si approccia da neofita all’utilizzo della chitarra elettrica.
Nono prodotto che valutiamo insieme: Rocktile PG-10 – Amplificatore per chitarra. Ecco le peculiarità del prodotto: amplificatore combo potenza 10 watt; controllo di guadagno con interruttore Boost; uscita cuffie; peso 3, 0 kg.
Decimo e ultimo articolo che analizziamo: Soundking AK10G – Amplificatore combo per chitarra, distorsore incluso. Ecco le peculiarità del prodotto: canali clean e overdrive; 30 watt peak; ingresso chitarra, attacco cuffie; protezioni angoli in metallo; peso dell’articolo: soli 6, 0 kg.
Se questa guida all’acquisto dei prodotti migliori ti è stata utile puoi condividerla con i tuoi amici cliccando sulle icone social, inoltre ti suggeriamo di leggere anche tutte le nostre altre guide per l’acquisto dei prodotti più convenienti e che ti faranno risparmiare molti soldi