Basso elettrico: fai la scelta migliore per iniziare a suonare
Vuoi iniziare a suonare il basso? Come ti capisco: se non fosse perché sono una cantante che non riesce a non perdersi totalmente nella voce quando fa della musica, sarei già diventata una bassista. Grande stima, infatti, per quanto mi riguarda va a tutte quelle meravigliose persone che riescono a cantare e usare il basso come Dio comanda contemporaneamente.
Ma torniamo a te, che vuoi iniziare a suonare questo stupendo strumento dalle note calde e profonde.
Ammettiamo che tu sia un chitarrista che sceglie di dare una svolta al proprio lato musicale. O perché no un giovincello promettente e motivato che ha deciso di approcciarsi allo strumento a 4 corde per eccellenza.
Ovviamente si parla d’età mentale e non anagrafica.
Beh, ammettendo questo, la prima cosa che ti sarà passata per la mente sarà questa: “Voglio un basso elettrico tutto mio“. E magari hai anche già pensato al nome da dare a quello che sarà il tuo fedele compagno di musica. Ma hai pensato a come scegliere il basso migliore per te?
Certamente la scelta andrà fatta con un criterio: non puoi semplicemente decidere di uttarti sul primo prodotto che ti si presenta davanti. Avrai bisogno di metodi, basi, premesse su cui basare il tuo acquisto.
Lo sapevi per esempio che non esistono solo bassi a 4 corde? E se pensi che suonare il basso sia semplicemente come suonare una chitarra, solo che “è più facile”, beh, sappi che ti sbagli di grosso.
Ammettilo, tutto questo ti sta colpendo parecchio. Sgombra la mente da pregiudizi e frasi come “ho sentito dire che”. Questa guida ti aiuterà a trovare il prodotto migliore per iniziare e migliorare la tua nuova passione musicale.
Pronto? Allora entriamo nel vivo.
Basso elettrico: a cosa serve il bassista all’interno di una band
Inanzitutto chiariamo la prima fondamentale nozione: cos’è un basso elettrico e a cosa serve?
Il basso è un ponte fondamentale per la vita di ogni band: si tratta, infatti, del principale per non dire unico collegamento tra parte melodica e ritmica. Si tratta di uno strumento che, infatti, aiuta e si può dire guida la batteria durante l’esecuzione dei pezzi.
Batterista e bassista sono una coppia inscindibile, che collabora e si coordina vicendevolmente. Quindi, attento bene alla scelta del batterista: se non c’è feeling non c’è musica.
Ma torniamo a noi: tu, in quanto bassista, rivesti uno dei ruoli di maggiore importanza all’interno di un gruppo musicale. Le tue note, infatti, costituiscono la base dei pezzi, il tocco profondo e inconfondibile, che da corpo sia alla parte della chitarra sia a quella della batteria.
Senza di te, insomma, la canzone difficilmente riuscirà a stare in piedi.
E fidati, la tua è una posizione di gran vantaggio: se si tratta di un progetto acustico o, soprattutto, se si tratta di un contesto musicale in elettrico, senza di te, sarebbe veramente difficile riuscire a fare della musica.
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Come è fatto un basso elettrico
Ma come è fatto un basso elettrico? Quali sono i pezzi da cui è costituito? Quali caratteristiche ha la sua struttura di base?
Allora inanzitutto si tratta di uno strumento a corde, troppo spesso, ahimè, confuso con la chitarra elettrica: questo già fa intuire che la struttura, almeno per quanto riguarda un approccio superficiale e prettamente visivo, è decisamente simile.
Il basso elettrico è composto, infatti, da un corpo solitamente in legno massiccio, a volte anche verniciato, a cui è direttamente accostato un manico. Il manico ospita le corde ed è concluso dalla paletta, in cui troviamo le meccaniche, che hanno la forma di una chiavetta e la funzione di accordare le suddette corde. Il meccanismo per l’accordatura è simile, infatti, al movimento che fa la mano girando una chiave.
Infine, tastiera e ovviamente corde completano il nostro strumento a corde.
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Manico: prima grande differenza
Un primo grande criterio di differenziazione per quanto riguarda i bassi elettrici riguarda le caratteristiche del manico. A seconda dell’attaccatura tra manco e corpo, infatti, cambia il sustain dello strumento.
Chiariamo inanzittutto il termine sustain. Se hai qualche nozione elementare o dimestichezza col piano o anche con le tastiere, allora saprai bene di cosa si sta parlando. Puoi pensare, infatti, molto banalmente, al pedale universalmente noto e utilizzato da pianisti e tastierisi: il pedale sustain. Tale è il pedale che se premuto da corpo e prolunga il suono eseguito sui tasti della tastiera.
Sustain in questo caso è un termine utilizzato per indicare genericamente il volume e quindi l’intensità della nota che viene prodotta schiacciando il tasto del nostro basso.
Esistono due tipi di manico: il “bolt-on” e il “neck through body”
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Manico bolt-on
Per quanto riguarda il manico, denominato “bolt-on”, inizio col dire che si tratta del tipo di manico più sfruttato e apprezzato. In questi tipi di bassi, manico e corpo rimangono due entità distinte semplicemente accostate l’una all’altra. Nella struttura del corpo, infatti, viene ricavata una sede, che andrà poi a costituire il punto d’accesso per il manico, che si inserirà proprio nel suddetto “buco”.
Fondamentalmente, la caratteristica che andrà a determinare la qualità effettiva di un basso di questo tipo è proprio la sede. Un basso economico, costruito con scarsa attenzione e con una lavorazione di minore valore, infatti, grazie a questo tipo di inserimento del manico, potrebbe presentare difetti di fabbricazione ben celabili. Appositi sostegni e riempimenti di legno tra manico e corpo, infatti, andranno a nascondere gli eventuali errori.
Ma il rischio quale sarà? Ovviamente quello di perdere la qualità del suono e così andare a screditare anche l’effettiva prestazione musicale. Infatti, la corretta vibrazione delle corde prevede una continuità che è garantita proprio dall’assenza di sostegni o interruzioni tra manico e corpo.
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Manico neck through body
Il manico definito “neck through body”, invece, come si può ben intuire a partire dalla denominazione stessa, è un manico che non si incastra semplicemente nel corpo del basso, presso un’apposita sede.
Costituisce, invece, una vera e propria parte del corpo, quella centrale. Risulta così essere una sorta di prolungamento della parte interna del corpo, verso l’esterno.
Qual è il vantaggio rispetto al manico bolt-on? Ovviamente il punto a favore è il diretto contatto che hanno corpo e manico, essendo l’uno il vero e proprio prolungamento dell’altro. Tale legame permette così un miglioramento nella trasmissione delle vibrazioni delle corde.
Ma poicchè si tratta di un pezzo unico, vera e propria parte del corpo dello strumento, la sua lunghezza di un metro circa consentirà una velocità di vibrazione delle corde molto minore rispetto a quella di un manico bolt on. Essendo, infatti, quest’ultimo essendo avvitato e quindi presentandosi come un pezzo di legno di appena mezzo metro, vibrerà in un tempo minore rispetto al manico neck through the body.
Quindi, alla fine dei conti, per quanto la resa delle vibrazioni non sia male, rispetto al manico bolt-on, questo è un manico che rallenta decisamente le vibrazioni delle corde.
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Non tutte le tastiere del basso sono uguali
Attenti a un’altra fondamentale conoscenza, che riguarda la differenza tra tastiere.
Infatti, non tutte le testiere del basso sono uguali e funzionano nella stessa maniera. Esistono, infatti, due tipologie di bassi elettrici: i classici con una tastiera dotata di tasti o i cosiddetti “bassi a tastiera cieca” o “bassi ciechi”.
Le tastiere che hanno i tasti prevedono barrette metalliche poste perpendicolarmente alle corde che segnano l’avanzamento di semitoni. Insomma, a seconda del tasto, inteso come zona tra due barrette consecutive, si produce un determinato semitono.
Si tratta dunque come si può facilmente intuire di strumenti più adatti ai principianti o comunque a quanti hanno meno dimestichezza con l’esecuzione di brani al basso. Individuare le note giuste da suonare, detta in parole povere, risulta molto più facile, in quanto agevolata dalla presenza delle barrette, che fungono da segnali appositamente disposti.
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Bassi a tastiera cieca: fretless
Invece i bassi a tastiera cieca, anche detti bassi ciechi, sono così chiamati in quanto hanno tastiere appunto prive di tasti e quindi dei punti di riferimento costituiti dalle barrette perpendicolare che distinguono i semitoni nei bassi a tastiera.
Questo basso è noto anche come fretless e non è raro ormai indicare le tastiere di bassi con tasti come fretted, ovvero dotati di tasti, in senso letterale. In questo caso non ci sono punti di riferimento, ma il musicista va a “zone”. Per questo la difficoltà nell’esecuzione dei brani sicuramente aumenta.
Si tratta, dunque, di un basso più adatto a persone che abbiano una certa dimestichezza con lo strumento: per riuscire a produrre i suoni giusti la conoscenza dello strumento è essenziale. Quindi, le richieste di conoscenza musicale e esperienza anche con il basso sono molto elevate.
Non avremo più tasti, ma inserti di legno. Quindi, se sei un principiante o comunque vuoi rimanere su qualcosa di semplice, opta per le rassicuranti e familiari tastiere a tasti. O almeno io, da profana inesperta ammiratrice del mondo del basso, di certo lo farei!
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