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  • AI INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Google e il Codice Etico Europeo sull’AI: Impatti e Rischi per l’Innovazione Tecnologica futura

  • Redazione Assodigitale
  • 5 Agosto 2025
Google e il Codice Etico Europeo sull’AI: Impatti e Rischi per l’Innovazione Tecnologica futura

Google firma il Codice Etico europeo sull’intelligenza artificiale

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Google ha formalizzato la sua adesione al Codice Etico europeo sull’intelligenza artificiale, confermando il proprio impegno verso un quadro regolatorio che favorisca uno sviluppo responsabile e sostenibile delle tecnologie AI. Questo codice, promosso dalla Commissione Europea, rappresenta un primo strumento volontario per accompagnare le imprese nella conformità agli standard etici e legali previsti dal futuro AI Act, la normativa vincolante che disciplinerà il settore nei prossimi anni. La firma di Google, seppur condizionata da alcune riserve, sottolinea l’importanza attribuita dalle grandi realtà tecnologiche alla definizione di principi condivisi per la governance dell’intelligenza artificiale.

Indice dei Contenuti:
  • Google e il Codice Etico Europeo sull’AI: Impatti e Rischi per l’Innovazione Tecnologica futura
  • Google firma il Codice Etico europeo sull’intelligenza artificiale
  • Criticità e preoccupazioni sull’impatto normativo
  • La sfida di conciliare etica e innovazione in Europa


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Secondo Kent Walker, Presidente degli Affari Globali di Google, questo passo costituisce un segnale cruciale nel promuovere la trasparenza e la responsabilità nel campo dell’AI, elementi imprescindibili per consolidare la fiducia degli utenti e delle istituzioni. L’adesione al codice invita dunque a bilanciare innovazione e rispetto dei diritti fondamentali, incentivando pratiche che evitino discriminazioni e garantiscano la sicurezza dei sistemi intelligenti. Google, insieme ad altri attori di rilievo, ha scelto di sostenere questo framework etico come preludio all’implementazione delle normative europee, auspicando una collaborazione costruttiva tra pubblico e privato per definire standard tecnici e operativi efficaci.

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L’iniziativa europea riflette un crescente riconoscimento dell’importanza di regole condivise per fronteggiare le sfide etiche connesse alla diffusione dell’AI, ponendo al centro la tutela dei cittadini e la promozione di un mercato digitale equo e competitivo. L’impegno di Google, oltre a testimoniare l’attenzione alle normative emergenti, rappresenta un contributo significativo al dibattito internazionale sulla regolazione tecnologica e sul ruolo delle aziende nella costruzione di ecosistemi digitali responsabili.

Criticità e preoccupazioni sull’impatto normativo

Le preoccupazioni espresse da Google riguardo al Codice Etico europeo sull’intelligenza artificiale evidenziano alcune criticità significative che potrebbero impattare negativamente sull’ecosistema innovativo del Vecchio Continente. In particolare, l’azienda mette in luce come l’eccessiva rigidità di alcune disposizioni possa tradursi in un rallentamento nel processo di sviluppo e diffusione delle soluzioni AI, penalizzando la competitività delle imprese europee.

Tra gli elementi più problematici emerge il rischio di dover rivelare informazioni proprietarie e segreti industriali a causa di requisiti di trasparenza che, se troppo estesi, comprometterebbero la tutela della proprietà intellettuale e strategica delle aziende. Inoltre, Google sottolinea come le procedure burocratiche previste per l’autorizzazione e la verifica delle tecnologie possano risultare eccessivamente lunghe e complesse, contribuendo a un indugio nell’introduzione sul mercato delle innovazioni AI.

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Un ulteriore nodo riguarda la potenziale incompatibilità tra le nuove regole AI e le normative vigenti in altri settori, in particolare quelle sul copyright, che potrebbero limitare la distribuzione e l’utilizzo di modelli e dati necessari per l’addestramento e il funzionamento degli algoritmi. Questi disallineamenti normativi rischiano di creare barriere tecniche e legali, frenando la crescita delle tecnologie emergenti e spingendo le realtà imprenditoriali europee a confrontarsi con un mercato globale meno vincolato da restrizioni simili.

Kent Walker e il management di Google evidenziano quindi la necessità di un equilibrio tra sicurezza, trasparenza ed etica da un lato, e flessibilità normativa dall’altro, per evitare che un eccesso di vincoli neghi alle imprese europee l’agilità richiesta in un settore in rapida evoluzione come quello dell’intelligenza artificiale. La sfida è mantenere un quadro regolatorio solido ma non paralizzante, che supporti l’innovazione senza sacrificare i principi fondamentali di rispetto dei diritti e tutela del consumatore.

La sfida di conciliare etica e innovazione in Europa

La conciliazione tra etica e innovazione nell’ambito dell’intelligenza artificiale rappresenta una sfida cruciale per l’Europa e per le aziende che operano nel settore. Google riconosce l’importanza di stabilire principi etici condivisi, indispensabili per garantire un utilizzo responsabile delle tecnologie AI, ma sottolinea altresì il rischio che una regolamentazione troppo rigida possa soffocare la capacità innovativa, compromettendo la competitività a livello globale. Il dialogo tra enti regolatori e soggetti privati deve pertanto mirare a un equilibrio funzionale, che consenta di tutelare i diritti fondamentali senza imporre oneri eccessivi che rallentino i cicli di sviluppo.

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È necessario, secondo Google, che l’Europa adotti un approccio normativo flessibile e pragmatico, in grado di accompagnare l’evoluzione tecnologica anziché ostacolarla. Le disposizioni del Codice Etico, così come quelle del futuro AI Act, devono evitare barriere che favoriscano l’uscita di competenze e investimenti verso mercati con regole meno vincolanti. Il sostegno a iniziative di trasparenza e imparzialità va quindi bilanciato con la tutela della proprietà intellettuale e la semplificazione dei processi autorizzativi, per non compromettere la velocità di innovazione tipica dell’ecosistema digitale.

Kent Walker sottolinea che la sfida europea consiste nel promuovere un modello di governance che concili responsabilità e sviluppo tecnologico, favorendo la creazione di un ambiente competitivo e al contempo eticamente sostenibile. L’obiettivo è costruire un quadro regolatorio capace di contribuire all’affermazione dell’Europa come leader nel campo dell’intelligenza artificiale, mantenendo un approccio equilibrato e orientato al futuro, che eviti di penalizzare la ricerca e la crescita delle imprese locali.

 


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