Gemelle Kessler: la forza di Alice nel supportare Ellen tra malattia e depressione

La malattia di Ellen e il sostegno di Alice
Alice ed Ellen Kessler hanno condiviso una vita intensamente intrecciata, culminata nella decisione condivisa di mettere fine ai loro giorni insieme. Dietro questo gesto drammatico si cela la realtà della malattia di Ellen. Affetta da un ictus, gravi problemi cardiaci e una profonda depressione, la sua condizione fisica e psicologica peggiorava inevitabilmente. In netto contrasto, Alice non soffriva delle stesse patologie, limitandosi ai normali disturbi legati all’età di 89 anni.
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Questa disparità di stato di salute ha fatto emergere un intenso senso di responsabilità in Alice, che non voleva lasciare la sorella ad affrontare da sola il proprio destino. La relazione tra le due era più di un semplice legame familiare: rappresentava un sostegno imprescindibile. Alice ha scelto di accompagnare Ellen fino alla fine, offrendo conforto in un momento in cui la malattia stava logorando irreversibilmente la sorella.
Nel raccontare la vicenda, amici e conoscenti sottolineano la forza di questa loro decisione, che prende forma in un contesto di affetto reciproco e protezione, dove Alice ha assunto il ruolo di guida e custode, determinata a non lasciare Ellen isolata nella sua sofferenza. Il quadro clinico di Ellen e la presenza solidale di Alice aggiungono una dimensione di profonda umanità a questa dolorosa scelta di vita.
Gli ultimi giorni e il commiato dagli amici
Nei giorni che hanno preceduto il loro addio, Alice ed Ellen Kessler hanno messo in atto una preparazione meticolosa e consapevole, condividendo momenti di commiato con le persone a loro più care. Due giorni prima della scomparsa, hanno visitato amici intimi, consegnando pacchetti contenenti gioielli e lettere di congedo, dimostrando ancora una volta la loro volontà di non lasciare nulla di irrisolto. Una delle lettere, indirizzata a Gabriele Gräfin, contessa di Castell-Rüdenhausen, testimonia il legame profondo e duraturo coltivato sin dalla giovinezza.
Incontri apparentemente ordinari, come quello avvenuto pochi giorni prima con la contessa, nascondevano in realtà l’ultima occasione di vedersi: un addio silenzioso e carico di significato. La contessa ricorda come l’atteggiamento delle sorelle si fosse fatto più dolce e pacato, segno di un’introspezione e di una serenità interiore che improvvisamente avevano preso il sopravvento. Nel loro ultimo periodo, Alice ed Ellen hanno manifestato una calma straordinaria, come se, pur affrontando il dolore e la malattia, avessero già tracciato il confine del loro viaggio.
Questa fase finale li ha visti protagonisti di un gesto estremo ma condiviso, con un’abnegazione nel comunicare e salutare chi ha fatto parte della loro vita. La scelta di concludere insieme un lungo cammino è stata accompagnata da una preparazione silenziosa ma decisa, in cui ogni dettaglio e ogni relazione sono stati custoditi fino all’ultimo con un rispetto rigoroso, sintomo di una lucidità e di un’intenzionalità che non ammettono fraintendimenti.
L’unione indissolubile delle gemelle Kessler
Alice ed Ellen Kessler rappresentavano un’unità impossibile da scindere, una simbiosi che aveva plasmato ogni aspetto della loro esistenza personale e artistica. La loro unione andava oltre il vincolo di sangue, fondandosi su una complicità e una condivisione di vita totale, che ha motivato anche la decisione estrema di congedarsi insieme. Da decenni hanno scelto di vivere come due metà di un unico essere, rifiutando forme di separazione quali il matrimonio proprio per preservare questa integrità emotiva e psicologica.
Il loro legame è stato sempre il fondamento su cui si è costruita la loro identità, privata e pubblica. Il carattere indissolubile del rapporto è percepibile nelle testimonianze di chi le ha conosciute: nessuna separazione, neppure temporanea, era tollerata. In questo contesto, Alice ha assunto il ruolo di guida, supportando Ellen nelle difficoltà legate alla malattia, quasi come un capitano che conduce la propria nave attraverso mari turbolenti.
La decisione di condividere la fine è coerente con la storia di una vita vissuta all’unisono, in cui i sentimenti, le scelte e persino le sofferenze sono sempre stati affrontati in duo. Questo livello di unione ha delineato un modello di esistenza singolare, dove l’autonomia individuale ha lasciato spazio a una condivisione totale del destino, rivelando un’aspetto di lealtà e affetto rarefatte nella quotidianità. La loro partenza simultanea rappresenta, dunque, la consacrazione definitiva di un legame assoluto, capace di trascendere perfino la vita stessa.




