Galleria d’arte risponde: i detentori di NFT non possono fare causa per calo mercato
Contesto della causa legale contro Eden Gallery
Un gruppo di 36 possessori di NFT ha avviato una causa collettiva contro Eden Gallery, evidenziando accuse di frode e arricchimento ingiustificato, oltre a violazioni della General Business Law di New York. Questi individui hanno acquistato NFT appartenenti alla collezione “Meta Eagle Club”, una serie che ha suscitato un notevole interesse sul mercato degli NFT, vendendo 12.000 esemplari unici di aquile antropomorfe e raccogliendo circa 13 milioni di dollari tra febbraio 2022 e novembre 2023.
La causa è stata innescata da un apparente crollo del valore di mercato degli NFT, che ha lasciato i compratori in difficoltà e con dubbi sulla validità degli acquisti effettuati. In particolare, i querelanti sostengono di aver pagato un prezzo eccessivo a causa di dichiarazioni ingannevoli da parte della galleria e dell’artista coinvolto, Gal Yosef. La loro accusa centrale è che il progetto “Meta Eagle Club” avrebbe dovuto essere considerato come un investimento, anziché come un prodotto artistico digitale.
La causa, presentata nell’ottobre 2023, è il riflesso di una crescente frustrazione tra i detentori di NFT che hanno visto un aumento esponenziale dei prezzi al momento dell’acquisto, seguito da un drastico crollo a causa delle dinamiche di mercato, che hanno visto il settore degli NFT perdere gran parte del proprio valore da inizio 2022.
Argomentazioni della galleria sul declino del mercato
Eden Gallery ha presentato una solida difesa alla causa, sottolineando che le perdite subite dai possessori di NFT non sono attribuibili a comportamenti fraudolenti o a dichiarazioni ingannevoli da parte della galleria stessa. Secondo la galleria, il calo di valore degli NFT è da considerarsi un fenomeno legato alle normative del mercato, piuttosto che a qualunque tipo di malafede o illusione da parte degli offerenti. Nella loro memoria, i legali di Eden Gallery hanno affermato che il mercato degli NFT ha subito una flessione generale, avvalendosi di dati pertinenti che dimostrano come le quotazioni siano state influenzate da forze di mercato ben al di fuori del controllo della galleria.
Inoltre, Eden Gallery ha messo in evidenza come i querelanti possano avere un senso di “rimpianto dell’acquirente”. Malgrado la natura della collezione “Meta Eagle Club”, che si proponeva come un’opera d’arte digitale, la galleria sostiene che gli acquirenti abbiano investito in un prodotto artistico piuttosto che in uno strumento di investimento tradizionale. Infatti, la galleria ha citato il dato che il prezzo di partenza di un NFT della collezione fosse di 0.6 ETH, corrispondente a circa 1.800 dollari al momento del lancio, per poi scendere a 0.0051 ETH, equivalenti a circa 17 dollari. Questa caduta di valore è stata presentata come una naturale evoluzione delle dinamiche economiche e del gusto del pubblico, piuttosto che un segnale di frode o inganno deliberati.
Nel contesto legale, la galleria ha così sostenuto che le lamentele dei detentori di NFT nascono da sentimenti fluttuanti e non da una violazione legittima delle promesse fatte nel corso della vendita. Eden Gallery cerca, quindi, di dimostrare il proprio allontanamento da qualsiasi responsabilità associata alle vigenti fluttuazioni del mercato dei beni digitali.
Dettagli della denuncia da parte dei detentori di NFT
I querelanti, un gruppo di 36 acquirenti di NFT della collezione “Meta Eagle Club”, hanno presentato una denuncia formale sostenendo che le loro perdite siano direttamente collegate a pratiche ingannevoli attribuibili ad Eden Gallery e all’artista coinvolto, Gal Yosef. Secondo i reclamanti, l’operazione di vendita è stata caratterizzata da dichiarazioni fuorvianti riguardo alle potenzialità di valore e di investimento degli NFT, configurando una situazione di rug pull, un termine che indica un’uscita fraudolenta e rapida da un mercato da parte di chi ha promosso l’iniziativa.
Gli acquirenti sostengono che l’entusiasmo iniziale intorno agli NFT ha portato a una speculazione eccessiva, con promesse di ritorni finanziari che si sono rivelate infondate. La collezione ha effettivamente venduto 12.000 esemplari, raccogliendo circa 13 milioni di dollari; tuttavia, i denuncianti ora ritengono di aver pagato un prezzo gonfiato a causa di dichiarazioni che non riflettevano la realtà del mercato. Le loro lamentele evidenziano il drastico declino da un prezzo iniziale di 0.6 ETH (circa 1.800 dollari) a valori attuali che non superano 0.0051 ETH (all’incirca 17 dollari), sottolineando un crollo di oltre il 90% in meno di due anni.
Oltre ai danni economici, i querelanti richiedono risarcimenti compensativi che variano da 1.224 a 70.219 dollari per ciascun membro del gruppo. Tuttavia, la galleria ha già contestato la legittimità di tali richieste, affermando che le lamentele individuali non soddisfano il limite di giurisdizione fissato a 75.000 dollari. Questo approccio potrebbe influenzare la struttura e la futura direzione della causa legale, poiché la galleria cerca di dimostrare l’impossibilità di aggregare le rivendicazioni in un’unica azione legale collettiva.
Implicazioni legali e giurisdizionali della causa
La battaglia legale tra i detentori di NFT e Eden Gallery solleva questioni rilevanti riguardo alla giurisdizione e all’ammissibilità delle richieste di risarcimento. Anzitutto, Eden Gallery contesta la validità delle lamentele presentate, sostenendo che nessuna delle richieste individuali supera il minimo giurisdizionale di 75.000 dollari, necessario affinché la corte federale possa intervenire nel caso. Tale contestazione potrebbe costringere i querelanti a rivedere la strategia legale e decidere se procedere con rivendicazioni separate anziché un’azione collettiva.
Inoltre, la gallery ha argomentato che il principio di aggregazione delle richieste di risarcimento non deve essere applicato in questo caso, poiché i danni subiti non deriverebbero da un unico evento fraudolento, ma piuttosto da dinamiche di mercato in evoluzione. Questa posizione mette in luce la complessità delle legislazioni riguardanti i beni digitali e le NFT, che non dispongono ancora di un quadro normativo ben definito in molti ordinamenti, inclusi quelli degli Stati Uniti.
Le procedure legali negli ambiti delle criptovalute e degli NFT presentano sfide uniche, poiché non tutti i tribunali sono equipaggiati per affrontare le specificità giuridiche di questi assets. Il risultato di questo caso, pertanto, potrebbe avere un impatto significativo non solo su Eden Gallery, ma anche sui diritti e le aspettative dei detentori di NFT in futuro. Gli sviluppi legali in corso potrebbero fungere da giurisprudenza per questioni affini, stabilendo in tal modo un precedente per la responsabilità delle gallerie d’arte e dei produttori nel contesto dell’affermazione e della vendibilità degli NFT.
Situazione attuale del mercato degli NFT e prospettive future
Attualmente, il mercato degli NFT vive una fase complessa caratterizzata da oscillazioni significative nei volumi delle transazioni e nei prezzi. Nonostante un incremento recente nelle vendite, legato a una ripresa del mercato delle criptovalute, il settore degli NFT continua a risentire di un calo drammatico rispetto ai picchi storici raggiunti all’inizio del 2022. Infatti, secondo l’analisi fornita da CryptoSlam, il valore delle vendite di NFT è crollato fino a segnare una diminuzione del 98% rispetto ai massimi registrati, evidenziando una volatilità tipica delle nuove aree emergenti di mercato.
Il calo dei prezzi ha portato diverse collezioni, compresa quella degli NFT “Meta Eagle Club”, a vedere una riduzione radicale del valore, con i prezzi che da una quotazione iniziale di 0.6 ETH (circa 1.800 dollari) sono precipitati a livelli attuali di circa 0.0051 ETH (17 dollari). Questo andamento ha sollevato interrogativi circa la sostenibilità e la valore reale di tali asset digitali, suggerendo che la domanda fosse più speculativa che basata su fondamentali solidi.
Le prospettive future per il mercato degli NFT non sono del tutto negative, in quanto gli investitori e le aziende continuano a esplorare applicazioni innovative per queste tecnologie. Settori come quello dell’arte digitale, degli eventi dal vivo e dei diritti di proprietà intellettuale stanno emergendo come contesti promettenti per lo sviluppo degli NFT. Tuttavia, la creazione di un ambiente normativo più chiaro e che consenta una maggiore trasparenza sarà cruciale per rivitalizzare la fiducia degli investitori e per garantire una crescita sostenibile nel lungo termine.
Mentre il mercato si adatta a queste fluttuazioni, è evidente che le aziende e le gallerie d’arte come Eden Gallery devono navigare con cautela le nuove dinamiche del settore, affrontando le sfide giuridiche e le aspettative degli acquirenti in un contesto in continua evoluzione. L’arrivo di una maggiore regolamentazione e di una chiara definizione del quadro giuridico potrebbe contribuire a stabilizzare il mercato e a predisporre un terreno più fertile per il futuro.