Furto di identità su Internet come proteggersi, nel mirino soprattutto i giovani
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I nativi digitali, gli ormai “mitologici” appartenenti alla generazione 2.0, sono sempre di più argomento delle cronache per ricerche e studi compiuti su di loro. Complice di questo, probabilmente, l’estrema accessibilità della rete per un giovane di oggi: gli basta, infatti, trovare l’offerta ADSL più conveniente confrontando le proposte degli operatori e dotarsi di un Pc, un tablet o uno smartphone per cominciare subito a navigare.
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Meta preferita dei giovani digitali sono ovviamente i social newtork, in cui creare una community dove affermare la propria identità e sono tanti gli studi sociologici che indagano le relazioni degli individui su queste piattaforme. Molti utenti, però, conservano diffondono sul web, direttamente e non, un’alta percentuale di dati personali, utili alle più diverse esigenze di scambio sulla rete. Il Pew Research Center, però, dà l’allarme sui rischi connessi a queste pratiche.
Il centro ha infatti realizzato un’indagine sulla sicurezza sul web e ha scoperto che negli Stati Uniti sta crescendo esponenzialmente il numero di furti di identità che avviene online, ad opera di hacker che riescono attraverso la rete a impossessarsi dei dati personali degli utenti, soprattutto relativi ai conti bancari e alle carte di credito.
Per la ricerca, ad essere stato vittima dei furti è stato il 18% degli utenti adulti nel marzo di quest’anno, una percentuale che è aumentata dell’11% rispetto allo scorso anno. E non è tutto: il numero di adulti tra i 18 e i 29 anni che hanno subito furti di dati personali si è addirittura raddoppiato, passando dal 7% del luglio 2013 al 15% del marzo 2014.
La situazione peggiora se l’età avanza e il 20% degli adulti tra i 50 e i 64 anni dichiara di essere stato attaccato da un hacker, anche qui l’11% in più rispetto allo scorso anno. Ma la crescita esponenziale dei furti ai danni di giovani parla di un problema che potrebbe diventare nel breve futuro ancora più grave.
Infatti i giovani sono il bacino di utenti che passa il maggior numero di ore connesso online. Spesso, inoltre, non sono consapevoli dei rischi della rete, poiché manca una seria informazione e sensibilizzazione a questi pericoli. Dal furto del profilo di Facebook all’intercettazione delle coordinate bancarie si tratta comunque di danni personali di grande portata.
E soprattutto con la diffusione così capillare dell’e-commerce, è necessario prestare sempre più attenzione alle transazioni che si effettuano online. Tramite tecniche come il “phishing”, le frodi via email, o lo “sniffing”, con cui è possibile intercettare le coordinate di pagamento effettuati con carta di credito, i furti di dati personali sono all’ordine del giorno.
La ricerca ha infatti evidenziato come durante il periodo di Natale tra i possessori delle oltre 40 milioni di carte di credito “clonate”, il 50% sia stato oggetto di furti dell’email o di altre frodi online. Susan Grant, Director Consumer Protection della Consumer Federation of America (CFA) che ha collaborato alla ricerca, ribadisce che è “fondamentale prendere delle banali precauzioni, come ad esempio proteggere gli account personali con password difficili da individuare e non concludere transazioni finanziarie su reti Wi-Fi pubbliche”.
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