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Furti auto in aumento: ecco perché i ladri prendono di mira i sensori ADAS

  • Redazione Assodigitale
  • 5 Gennaio 2025
Furti auto in aumento: ecco perché i ladri prendono di mira i sensori ADAS

Furti di sensori ADAS: un fenomeno in crescita

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Negli ultimi anni, il panorama automobilistico ha visto un incremento preoccupante nei furti delle auto, alimentato anche dall’evoluzione tecnologica presente nei veicoli moderni. I ladri, sempre più agguerriti e organizzati, hanno focalizzato la loro attenzione sui sensori ADAS, dotati di una tecnologia sofisticata e altamente richiesta nel mercato dei ricambi. Questi sensori, fondamentali per le funzioni di assistenza alla guida come il cruise control adattivo, sono diventati l’obiettivo preferito di bande specializzate, contribuendo a un clima di insicurezza tra i proprietari di auto.

Indice dei Contenuti:
  • Furti auto in aumento: ecco perché i ladri prendono di mira i sensori ADAS
  • Furti di sensori ADAS: un fenomeno in crescita
  • Casi in aumento e danni economici
  • Perché i ladri rubano i sensori ADAS
  • Tecniche e modalità di furto
  • Possibili soluzioni e prevenzione


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Le statistiche indicano un aumento significativo dei furti di questi componenti, che non solo influiscono sulla sicurezza del veicolo, ma comportano anche costi ingenti per la loro sostituzione. Secondo alcuni report, i ladri riescono a smontare i sensori in un tempo sorprendentemente breve e con notevole precisione, evidenziando un livello di abilità e organizzazione degno di nota. Questa dinamica preoccupante si osserva non solo negli Stati Uniti, come nel caso della concessionaria di Portland, ma è una tendenza che potrebbe diffondersi a macchia d’olio in altre regioni.

La crescente domanda di ricambi nel mercato parallelo ha amplificato il rischio di furti, con i sensori ADAS che, pur essendo illegali da rivendere, trovano comunque spazio nel mercato nero. L’aumento delle segnalazioni e l’entità dei danni subiti dal settore dimostrano chiaramente che si tratta di un fenomeno in rapida espansione, che pone sfide significative sia per i concessionari sia per i proprietari di automobili.

Casi in aumento e danni economici


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Il fenomeno dei furti di sensori ADAS ha raggiunto proporzioni allarmanti, generando gravi ripercussioni economiche per i proprietari di veicoli e per le concessionarie. Recentemente, un’incursione nella concessionaria Ron Tonkin Honda a Portland, Oregon, ha evidenziato l’entità del problema, con ben 17 veicoli colpiti e componenti essenziali per la sicurezza rubati. I ladri, in pochi minuti, sono riusciti a smontare i sensori necessari per il cruise control adattivo, lasciando i proprietari con una spesa che può arrivare fino a 4.000 dollari per ogni singolo componente da sostituire.

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Non si tratta di un caso isolato; il titolare della concessionaria ha riportato di aver affrontato quasi 50 casi simili nel corso del 2024. La polizia di Portland ha confermato questa preoccupante tendenza, con almeno 18 furti segnalati nel solo mese di novembre. Gli incidenti si diffondono come un virus, minando la fiducia dei consumatori e creando un clima di paura attorno all’acquisto e alla gestione delle automobili di ultima generazione.

La crescente incidenza di tali crimini non solo comporta danni finanziari diretti ai proprietari, ma incide anche sul valore di mercato delle automobili, poiché la sottrazione di tecnologie avanzate diminuisce l’equilibrio di sicurezza e funzionalità del veicolo. Considerando l’innovazione continua in ambito automobilistico, è fondamentale che sia i privati che le concessionarie sviluppino strategie efficaci di protezione e vigilanza per contrastare questa spirale criminale.

Perché i ladri rubano i sensori ADAS

I sensori ADAS hanno guadagnato un notevole interesse nel mercato dei ricambi a causa della loro crescente integrazione nelle auto moderne. Tali componenti non solo svolgono funzioni vitali per la sicurezza e l’assistenza alla guida, ma rappresentano anche una merce ambita per i ladri, grazie al loro valore di sostituzione significativo. La domanda di questi dispositivi, alimentata dalla modernizzazione della tecnologia automobilistica, ha spinto i malviventi a rivalutare il loro approccio, puntando su questi strumenti avanzati anziché sui veicoli nel loro insieme.

Le bande organizzate sono riuscite a creare un mercato parallelo per la rivendita di sensori ADAS, sebbene il processo non sia privo di sfide. Ingegnerizzare la rimozione di tali componenti unici richiede una certa competenza tecnica; il furto di questi dispositivi impone agli autori di possedere una conoscenza approfondita del modello specifico del veicolo, nonché delle tecniche di smontaggio rapide e pulite. Ad esempio, presso la concessionaria Ron Tonkin Honda, il ladro ha dimostrato di possedere tali abilità, smontando tutti i componenti in meno di dieci minuti, fatto che indica una preparazione e un’organizzazione notevoli.

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Inoltre, la crescente pervasività della tecnologia negli automobili porta con sé un aumento della vulnerabilità alle attività illecite. I sensori ADAS sono difficili da rintracciare e identificare nel mercato nero, dove la loro sostituzione non sempre segue procedure ufficiali. Gli utenti che cercano ricambi a basso costo per le proprie auto possono inconsapevolmente alimentare questo mercato illegale, rendendo ancor più complessa la lotta contro i furti. Con una domanda così alta per tali dispositivi, i ladri sono incentivati a continuare a operare nel settore, rendendo cruciale per i proprietari di auto essere vigili e informati riguardo alle modalità di furto.

Tecniche e modalità di furto

Le modalità di furto dei sensori ADAS stanno diventando sempre più sofisticate, adattandosi ai layout delle moderne concessionarie e alle nuove tecnologie di sicurezza. I ladri, operando in bande ben organizzate, utilizzano strategie che implicano una preparazione meticolosa e un’analisi dettagliata del bersaglio. Spesso, le incursioni vengono effettuate in orari notturni o durante periodi di lieve affluenza, momenti in cui l’attenzione dei dipendenti è ridotta e i sistemi di sorveglianza possono essere disattivati o meno efficaci.

Una delle tecniche rinomate include il “colpo di mano rapida”, dove gli autori si presentano con strumenti specifici per il disassemblaggio. Armati di conoscenze tecniche, riescono a rimuovere i sensori ADAS in tempi sorprendentemente brevi: si stima che in circa dieci minuti possano completare l’operazione. L’efficienza di queste bande è amplificata dalla capacità di muoversi agilmente senza destare sospetti, un aspetto determinante che evidenzia un’ottima pianificazione e un’adeguata formazione dei membri del gruppo.

Inoltre, i ladri tendono a lavorare in coppia o in piccoli gruppi. Mentre uno è impegnato nella rimozione dei sensori, gli altri svolgono il ruolo di vedette, monitorando il movimento del personale di sicurezza o di eventuali clienti presenti. Questa operatività coordinata permette loro di ridurre al minimo il rischio di essere scoperti. È emerso anche che alcuni furti sono effettuati in collaborazione con tecnici o dipendenti di concessionarie, i quali, per i loro interessi, forniscono informazioni strategiche sui veicoli più vulnerabili o sulle procedure di sicurezza presenti.

Le bande criminali spesso utilizzano veicoli anonimi per sfuggire all’identificazione e alle telecamere di sorveglianza. Riconoscere i segnali di preallerta e adottare contromisure efficaci è diventato cruciale per concessionarie e proprietari di automobili. Indubbiamente, una continua vigilanza e l’implementazione di sistemi di sicurezza all’avanguardia sono essenziali per proteggere i veicoli da questi attacchi mirati.

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Possibili soluzioni e prevenzione

Per affrontare l’emergente fenomeno dei furti di sensori ADAS, è imperativo che sia le concessionarie che i proprietari di veicoli adottino strategie mirate di prevenzione e protezione. Una delle soluzioni più efficaci è l’implementazione di sistemi di sicurezza avanzati nelle concessionarie. L’installazione di telecamere di sorveglianza ad alta risoluzione, insieme a sistemi di allerta in tempo reale, potrebbe fungere da deterrente significativo per i ladri. Questi sistemi dovrebbero essere posizionati in modo strategico per coprire ogni angolo del parcheggio e delle aree di stoccaggio, aumentando la probabilità di identificare e registrare eventuali atti illeciti.

Inoltre, la creazione di circuiti di comunicazione tra concessionarie e forze dell’ordine locali può facilitare un intervento tempestivo nel caso di tentativi di furto. Le concessionarie potrebbero anche collaborare per allestire eventi di sensibilizzazione per i clienti, mettendo in evidenza i rischi associati ai furti di sensori ADAS e offrendo indicazioni su come proteggere i propri veicoli. Strumenti come dispositivi GPS per il tracciamento dei veicoli rubati possono rivelarsi utili nel recupero dei mezzi sottratti e nell’identificazione di bande criminali organizzate.

Per quanto riguarda i proprietari dei veicoli, una maggiore consapevolezza riguardo ai punti vulnerabili della propria auto è fondamentale. È utile incoraggiare pratiche come il parcheggio in aree ben illuminate e frequentate, l’utilizzo di dispositivi di sicurezza visibili e l’installazione di sistemi di allerta per la protezione dei componenti più a rischio. L’utilizzo di materiali di protezione per coprire i sensori quando non sono in uso potrebbe anche disincentivare i ladri a tentare un furto.

L’educazione riguardo alle truffe più comuni e alle modalità di furto dovrebbe anche essere una priorità. Con la giusta preparazione, gli automobilisti possono essere maggiormente equipaggiati per riconoscere segnali di allerta e rispondere prontamente a situazioni sospette. Con l’adozione di tecnologie di sicurezza, la collaborazione tra diversi attori e un’informazione mirata, la lotta contro i furti di sensori ADAS può diventare una battaglia più gestibile e, auspicabilmente, vincente.


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