Funivia Macugnaga: tre feriti e cento passeggeri bloccati, cause del mancato arresto dell’impianto
dettagli dell’incidente
Macugnaga: una cabina della funivia del Monte Moro ha urtato la barriera di stazione a circa 2.800 metri intorno alle 11:25, provocando tre feriti e il coinvolgimento di circa cento passeggeri rimasti bloccati sulle linee. L’impatto ha coinvolto anche la cabina parallela verso valle, causando lievi contusioni a un addetto al movimento. I soccorsi immediati e l’intervento di elicotteri dei Vigili del fuoco e della Guardia di finanza hanno consentito l’evacuazione in sicurezza; al momento non risultano persone in pericolo di vita. Le prime ricostruzioni parlano di una mancata decelerazione dell’impianto.
Indice dei Contenuti:
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La cabina che ha urtato la barriera di arrivo alla stazione alta ha raggiunto la testata con una velocità anomala e ha impattato contro la struttura intorno alle 11:25. Il contraccolpo dell’urto ha interessato anche la cabina sul binario parallelo, dove si trovava un operatore addetto al movimento, leggermente contuso. Sul posto sono intervenute immediatamente persone con competenze mediche presenti casualmente nella zona, che hanno provveduto alle prime cure.
Tre persone hanno riportato ferite; le loro condizioni non sono giudicate critiche. Tra i feriti, un uomo di 59 anni ha riportato una ferita al braccio considerata la più seria, mentre altri hanno riportato escoriazioni e contusioni lievi. Tutti i feriti sono stati stabilizzati sul posto e successivamente trasferiti con elicottero sanitario per accertamenti e cure più approfondite.
La dinamica rilevata dagli operatori presenti indica che il sistema di frenatura non ha fornito la decelerazione prevista in avvicinamento alla stazione di monte, determinando l’urto contro la barriera di arresto. Gli elementi tecnici preliminari raccolti sul luogo evidenziano l’attivazione immediata dei dispositivi di emergenza dopo l’impatto, ma è ancora in corso la verifica puntuale dei registratori e dei dispositivi di controllo per stabilire l’esatta sequenza degli eventi.
Al momento dell’incidente la funivia trasportava circa cento persone, compresi 94 turisti e cinque dipendenti della società di gestione. La priorità nelle fasi successive all’urto è stata il recupero in sicurezza delle persone a bordo e la verifica dello stato strutturale delle cabine coinvolte e delle infrastrutture di arrivo.
FAQ
- Quante persone sono rimaste coinvolte nell’incidente? Tre persone hanno riportato ferite; circa cento passeggeri erano a bordo complessivamente.
- Qual è stata la causa immediata dell’urto? Le prime informazioni indicano una mancata o insufficiente decelerazione della cabina in avvicinamento alla stazione di monte.
- Ci sono feriti gravi? Non risultano persone in pericolo di vita; il ferito più serio ha una lesione al braccio.
- Chi ha prestato i primi soccorsi? Un medico e un infermiere presenti casualmente in zona hanno fornito le prime cure prima dell’arrivo dei servizi di emergenza.
- Come sono stati evacuati i passeggeri? I passeggeri sono stati trasferiti a valle con elicotteri dei Vigili del fuoco e della Guardia di finanza.
- Cosa è stato danneggiato nell’impianto? L’impianto non ha riportato danni evidenti immediati, ma sono previste verifiche tecniche approfondite.
soccorso ed evacuazione
Il soccorso è scattato immediato e coordinato. Sul luogo dell’impatto, oltre ai presenti che hanno prestato i primi aiuti, sono intervenute le squadre dei Vigili del fuoco, la Guardia di finanza e i servizi sanitari territoriali. Un medico e un infermiere, presenti casualmente nella zona, hanno avviato le manovre di stabilizzazione dei feriti prima dell’arrivo dei mezzi di emergenza. Gli operatori hanno rapidamente valutato le condizioni cliniche e applicato i protocolli di primo soccorso per trauma, garantendo il controllo emorragico e l’immobilizzazione delle eventuali lesioni.
Per il trasferimento dei feriti è stato attivato immediatamente l’elisoccorso sanitario: tre persone sono state imbarcate a seguito della valutazione medica e trasportate agli ospedali più vicini per approfondimenti diagnostici e cure specialistiche. Non essendo emerse condizioni critiche in fase iniziale, i voli sono stati effettuati in codice verde e giallo a seconda della gravità riscontrata. Le operazioni di imbarco e trasferimento sono state condotte rispettando procedure di sicurezza per evitare ulteriori aggravamenti.
La restante massa di circa cento persone presenti sulle cabine è stata evacuata con interventi in quota mediante elicotteri dei Vigili del fuoco e della Guardia di finanza. Le operazioni di recupero sono state pianificate sul posto: i passeggeri sono stati raccolti uno a uno e portati a valle in condizioni di sicurezza, con particolare attenzione a persone anziane e turisti non familiari con procedure di emergenza. L’evacuazione è durata alcune ore e si è conclusa intorno alle 14:30, con il rientro di tutti i passeggeri al punto di raccolta a valle.
Durante le fasi di soccorso, la direzione dell’impianto ha collaborato con le forze dell’ordine per il controllo dell’area e la gestione dei flussi informativi. Sono state attivate anche squadre tecniche per monitorare eventuali rischi residui sulle linee e sulle strutture; queste hanno operato in coordinamento con le unità di soccorso per consentire interventi sicuri in quota. Gli operatori hanno dato supporto psicologico immediato a chi mostrava stati d’ansia o shock emotivo, predisponendo punti di assistenza per i turisti appena riportati a valle.
FAQ
- Chi ha prestato i primi soccorsi? Un medico e un infermiere presenti casualmente sul posto hanno iniziato le cure primarie; successivamente sono intervenuti Vigili del fuoco, Guardia di finanza e servizi sanitari.
- Quante persone sono state trasportate in elicottero per cure mediche? Tre persone ferite sono state trasferite con elicottero sanitario agli ospedali per accertamenti e cure.
- Come sono stati evacuati gli altri passeggeri? Circa cento persone sono state recuperate e riportate a valle con elicotteri dei Vigili del fuoco e della Guardia di finanza.
- Quanto è durata l’operazione di evacuazione? Le operazioni di recupero si sono concluse intorno alle 14:30, dopo alcune ore di attività coordinate in quota.
- Sono state fornite assistenze psicologiche? Sì, è stato predisposto supporto psicologico immediato per passeggeri e personale in stato di shock o ansia.
- Le autorità hanno interrotto l’area per le indagini? Le forze dell’ordine hanno controllato l’area e consentito l’accesso solo ai team di soccorso e alle squadre tecniche per garantire la sicurezza delle operazioni.
stato dell’impianto e indagini
Stato dell’impianto e indagini: le verifiche tecniche iniziali indicano che i sistemi di frenatura non hanno attuato la decelerazione prevista in avvicinamento alla stazione di monte, provocando l’urto della cabina contro la barriera di arresto. Dopo l’incidente sono stati attivati i dispositivi di emergenza e le procedure di sicurezza; le squadre tecniche della gestione e i consulenti esterni stanno procedendo a un’ispezione strumentale delle cabine, delle testate e dei meccanismi di frenatura. Saranno esaminati i registratori di bordo, i log di controllo e la manutenzione documentale degli ultimi interventi per ricostruire l’esatta sequenza dei fatti.
La funivia, sottoposta a una revisione generale completata nel 2023, dispone di sistemi di controllo elettronico e di ridondanze meccaniche: gli accertamenti mirano a stabilire se vi sia stata una anomalia software, un malfunzionamento meccanico o un errore di gestione operativa. Le ispezioni includono rilievi non distruttivi sulle componenti strutturali, verifiche delle condizioni delle cabine e delle guide, e test sui sistemi di emergenza e di frenatura per valutarne l’effettiva risposta alle sollecitazioni registrate.
Le autorità competenti hanno già posto sotto sequestro le sezioni interessate per consentire accertamenti senza alterazioni della scena tecnica. Gli investigatori acquisiranno registrazioni video, dati telemetrici e verbali del personale presente al momento dell’incidente. La documentazione di manutenzione e i rapporti delle revisioni precedenti saranno analizzati per verificare la regolarità degli interventi e l’eventuale presenza di anomalie non segnalate.
Parallelamente alle verifiche tecniche, verranno eseguite valutazioni sulla gestione operativa e sui protocolli di sicurezza, inclusa la formazione del personale e le procedure di emergenza. Le autorità potrebbero disporre ispezioni supplementari e test funzionali a impianto fermo per replicare le condizioni rilevate: misure strumentali più approfondite saranno necessarie per stabilire cause precise e responsabilità, e per definire interventi correttivi prima di qualsiasi riapertura.
FAQ
- Quali componenti saranno analizzati nelle indagini? Verranno esaminati i sistemi di frenatura, i registratori di bordo, le testate, le guide, le cabine e la documentazione di manutenzione.
- La funivia era stata recentemente revisionata? Sì: l’impianto è stato sottoposto a una revisione generale e riaperto nel marzo 2023.
- Chi conduce le verifiche tecniche? Le verifiche sono a carico delle squadre tecniche della gestione e di consulenti esterni, sotto il coordinamento delle autorità competenti.
- Verrà sequestrata l’area dell’incidente? Le sezioni coinvolte sono state poste sotto sequestro per consentire indagini senza alterazioni della scena tecnica.
- Si effettueranno test a impianto fermo? Sì: sono previsti test funzionali e misure strumentali approfondite con l’impianto fermo per ricostruire la dinamica.
- Quando potrà riaprire la funivia? La riapertura dipenderà dagli esiti delle verifiche tecniche e normative e dagli eventuali interventi correttivi ritenuti necessari dalle autorità.
reazioni e contesto storico
Macugnaga e il sistema degli impianti di risalita in Piemonte reagiscono a un episodio che riapre il confronto su sicurezza, manutenzione e responsabilità: amministratori locali, gestori e rappresentanti delle categorie turistiche hanno espresso preoccupazione e disponibilità a collaborare con le autorità per chiarire responsabilità e procedure. Sul fronte politico e istituzionale si registrano richieste di chiarimenti immediati sulle verifiche condotte dopo la revisione del 2023 e sulla frequenza dei controlli, con l’obiettivo di garantire standard certi e uniformi per tutti gli impianti montani.
La società di gestione, rappresentata da Filippo Besozzi, ha fornito comunicazioni ufficiali puntuali, sottolineando l’attivazione delle procedure d’emergenza e la collaborazione con le forze dell’ordine e i tecnici incaricati delle verifiche. Le reazioni del territorio includono richieste di trasparenza sulle risultanze tecniche e sulla documentazione di manutenzione, oltre a sollecitazioni per un piano di comunicazione che rassicuri i turisti e gli operatori economici della zona.
Le associazioni dei lavoratori e gli operatori turistici hanno chiesto verifiche rigorose ma rapide per minimizzare l’impatto sull’immagine della stazione e sulle attività economiche stagionali. Contestualmente, esperti del settore impianti di risalita evidenziano la necessità di analisi indipendenti sui sistemi di controllo elettronico e sulle procedure operative, suggerendo ispezioni supplementari e controlli incrociati tra enti certificatori per prevenire ripetizioni di eventi simili.
Dal punto di vista istituzionale, l’incidente ha sollecitato l’intervento delle autorità competenti in materia di trasporto e sicurezza: si prospettano audit normativi e verifiche sulle pratiche di manutenzione straordinaria svolte nel 2023. La pressione pubblica punta a ottenere garanzie sulla correttezza dei protocolli di revisione e sulla conformità delle certificazioni rilasciate, condizione necessaria per ristabilire fiducia tra utenti e operatori del sistema turistico locale.
FAQ
- Quali sono state le prime reazioni delle istituzioni? Richieste di chiarimenti e trasparenza sulle verifiche post-revisione del 2023, con disponibilità a collaborare per le indagini.
- La società di gestione ha rilasciato dichiarazioni ufficiali? Sì: Filippo Besozzi ha confermato l’attivazione delle procedure d’emergenza e la collaborazione con autorità e tecnici.
- Cosa chiedono gli operatori turistici? Verifiche rigorose ma celeri per limitare impatti sull’attività economica e per rassicurare i visitatori.
- Quali verifiche istituzionali sono previste? Audit normativi e controlli sulle pratiche di manutenzione e sulle certificazioni rilasciate dopo la revisione del 2023.
- Le associazioni di categoria propongono interventi specifici? Sì: ispezioni indipendenti sui sistemi di controllo elettronico e controlli incrociati tra enti certificatori.
- In che modo la comunità locale è coinvolta? Richieste di trasparenza e tutele per l’economia turistica, con pressioni per comunicazioni chiare e dati verificabili.




