FTX chiarisce che l’acquisizione dell’arm EU da parte di Backpack è non approvata
Aggiornamenti sulla situazione di FTX e Backpack
La situazione attuale tra FTX e Backpack sta generando notevoli preoccupazioni nel settore delle criptovalute. FTX, la piattaforma di scambio di criptovalute dichiarata in fallimento, ha confermato che la presunta acquisizione della sua divisione europea, FTX EU, da parte di Backpack non ha ricevuto l’approvazione del tribunale fallimentare competente. Nonostante Backpack avesse annunciato il 7 gennaio di aver acquisito FTX EU e di avere intenzione di gestire il rimborso ai creditori in Europa, questa azione si è rivelata prematura. In un comunicato del 8 gennaio, FTX ha precisato che l’acquisizione di Backpack rimane “presunta” e non è stata formalmente approvata dal Tribunale Fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del Delaware.
La dichiarazione di FTX ha anche evidenziato che tutte le comunicazioni rilasciate da Backpack sono avvenute senza un preavviso o un consenso da parte di FTX, suggerendo che Backpack ha intrapreso queste azioni in modo autonomo e senza coinvolgere gli attori necessari. “Il comunicato stampa di Backpack è stato emesso senza la conoscenza o il coinvolgimento di FTX,” ha dichiarato l’azienda, creando ulteriori dubbi sulla validità delle affermazioni fatte da Backpack.
Questa rivelazione ha chiarito che, fino a questo momento, Backpack non ha ricevuto l’autorizzazione necessaria da FTX per gestire alcun tipo di rimborso ai clienti o ai creditori. La situazione si complica ulteriormente quando si considera che FTX ha già concordato precedenti vendite di FTX EU a ex insider, le cui decisioni hanno portato all’indiretto trasferimento a Backpack.
Dettagli sulla presunta acquisizione di FTX EU
La presunta acquisizione di FTX EU da parte di Backpack ha sollevato interrogativi significativi circa la validità e l’autenticità dell’accordo stesso. Backpack aveva annunciato, in un comunicato datato 7 gennaio, di aver concluso un’operazione di acquisizione per la propria espansione nel mercato europeo, dichiarando che avrebbe gestito i rimborsi ai creditori per i clienti dell’Unione Europea. Tuttavia, la successiva comunicazione di FTX ha chiarito che tale acquisizione non solo è considerata “presunta”, ma, di fatto, non era stata debitamente approvata dal Tribunale Fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del Delaware.
Armani Ferrante, fondatore di Backpack, ha affermato che l’azienda non avrebbe effettuato alcuna operazione di trading nell’UE fino a quando non sarebbe stata in grado di rimborsare i creditori di FTX, programmando l’inizio delle operazioni per febbraio. Tuttavia, la posizione di FTX fa emergere che Backpack non ha avuto alcuna autorizzazione formale per implementare tali rimborsi. In un’affermazione chiara, FTX ha sottolineato: “Backpack non è stata autorizzata da FTX a effettuare alcuna distribuzione a clienti o creditori di FTX”.
FTX ha anche chiarito che un’intesa riguardante la vendita di FTX EU era stata precedentemente concordata con alcuni ex insider della divisione europea, nel contesto di un accordo di risoluzione under la supervisione del tribunale. L’accusa di FTX che Backpack ha agito “senza avere comunicato né a FTX né al tribunale l’indiretta vendita” di FTX EU solleva questioni legali e pratiche rispetto alla trasparenza e alla correttezza delle operazioni di Backpack. In questa situazione intricata, la mancanza di comunicazione tra le parti potrebbe avere ripercussioni significative su tutti gli attori coinvolti, inclusi i creditori in attesa di rimborsi.
Dichiarazioni di FTX riguardo a Backpack
Nel contesto delle recenti dichiarazioni, FTX ha chiarito definitivamente la sua posizione nei confronti di Backpack, sottolineando che la presunta acquisizione di FTX EU da parte di questo exchange non è mai stata approvata dal tribunale fallimentare. FTX ha messo in luce che tutte le informazioni divulgate da Backpack, incluse le affermazioni sulla gestione dei rimborsi ai creditori, erano state presentate senza alcun consenso o previa comunicazione con FTX. “Il comunicato stampa di Backpack è stato emesso senza la conoscenza o il coinvolgimento di FTX”, hanno affermato quelli di FTX, evidenziando l’assenza di trasparenza in questo processo.
In aggiunta, FTX ha chiarito che il suo team di debitori aveva già concordato la vendita di FTX EU a certi ex insider della divisione, e che tale transazione doveva essere gestita con l’approvazione del tribunale fallimentare. Tuttavia, si è appreso che questi ex insider avevano acconsentito a un passaggio indiretto dell’azienda a Backpack, senza fornire alcuna notifica formale né al tribunale né a FTX stessa. “Né FTX né il Tribunale Fallimentare degli Stati Uniti per il Distretto del Delaware erano a conoscenza della vendita indiretta a Backpack”, hanno ribadito i portavoce di FTX, creando un ulteriore chiarimento sulle procedure da seguire in situazioni di acquisizione durante una fase di insolvenza.
Le dichiarazioni di FTX pongono quindi interrogativi sull’affidabilità di Backpack come entità in grado di gestire i rimborsi ai creditori di FTX. Infatti, FTX ha affermato in modo categorico che “Backpack non è stata autorizzata da FTX a fare alcuna distribuzione a clienti o creditori di FTX”, enfatizzando che l’unica responsabilità per il rimborso dei fondi spetta a FTX stessa. Questa situazione potrebbe avere ripercussioni legali e pratiche, non solo per FTX e Backpack, ma anche per i creditori che attendono un esito favorevole nelle loro richieste di rimborso.
Conseguenze per i creditori di FTX
La mancanza di approvazione per l’acquisizione di FTX EU da parte di Backpack pone serie conseguenze per i creditori di FTX, i quali si trovano in un limbo rispetto ai rimborso dei loro fondi. Attualmente, FTX ha confermato che è l’unica entità responsabile per il ritorno delle somme dovute ai creditori, indicando che non ci sono stati cambiamenti nella gestione dei rimborsi, nonostante le dichiarazioni di Backpack. Secondo FTX, Backpack non ha l’autorizzazione necessaria per effettuare alcuna distribuzione ai clienti o ai creditori, complicando ulteriormente la situazione per coloro che hanno atteso il rimborso.
Il piano di ristrutturazione di FTX, entrato in vigore il 3 gennaio, ha stabilito che i creditori inizieranno a ricevere i rimborsi, con un primo gruppo di “classi di convenienza” che include utenti che reclamano importi pari o inferiori a ,000. Tuttavia, i creditori devono aver presentato una richiesta attraverso il sito ufficiale di FTX per poter accedere a questi rimborsi. FTX ha informato che il primo gruppo di rimborsi dovrebbe completarsi entro 60 giorni, ma la questione sollevata da Backpack e la mancanza di comunicazione formale su eventuali rimborsi ulteriori creano incertezze significative.
Questa situazione rende cruciale per i creditori tenere traccia degli sviluppi relativi all’accordo tra FTX e Backpack, poiché qualsiasi ulteriore complicazione potrebbe ritardare i pagamenti. Inoltre, l’incertezza riguardo a chi sia realmente responsabile per i rimborsi potrebbe persino portare a contenziosi legali, aggravando la già difficile situazione per coloro che attendono il recupero dei propri fondi. FTX ha chiarito che una responsabilità diretta dai creditori rimane con essa, ma il coinvolgimento di Backpack generate ulteriore confusione in un contesto già complesso.
Contesto e prospettive future per Backpack e FTX
Le recenti vicende legate a Backpack e FTX mettono in luce un panorama complesso per il settore delle criptovalute, specialmente nel contesto del fallimento di FTX. Con la notizia dell’acquisizione di FTX EU da parte di Backpack non ancora approvata, gli sviluppi futuri sembrano incerti. FTX ha chiarito che non ci sono stati cambiamenti ufficiali nella responsabilità di gestire i rimborsi ai creditori e che Backpack non ha l’autorità necessaria per effettuare tali pagamenti. Questo porta a interrogativi sulla stabilità di Backpack come operatore nel mercato europeo di criptovalute.
Situazioni come queste evidenziano la necessità di una maggiore trasparenza nelle operazioni di acquisizione, soprattutto quando si tratta di aziende in difficoltà economica. Le azioni di Backpack, autonomamente orchestrate, e l’assenza di approvazione formale da parte dell’agenzia fallimentare statunitense per il Delaware pongono delle interrogazioni legali rispetto alla validità di future operazioni. Questa complessità non solo influisce su Backpack e FTX, ma ha ripercussioni anche sui creditori di FTX, i quali continuano ad affrontare l’incertezza su quando e come riceveranno i loro rimborsi.
La posizione di FTX, che ha recentemente avviato un piano di ristrutturazione, complicata dall’inesorabile fallimento, offre un’opportunità per riformulare strategie e garantire la protezione dei diritti dei creditori. Tuttavia, l’annuncio di Backpack di voler espandere la sua presenza in Europa, basato su un accordo non ancora convalidato, crea ulteriori ambiguità. Con la scadenza per la ripartizione dei rimborsi fissata nei prossimi mesi, la situazione rimane tesa e critica, suggerendo che le parti coinvolte dovranno trovare urgentemente un accordo chiaro per evitare conflitti futuri.