La fiera della scienza è Google Science Fair: i giovani scienziati che salveranno il mondo
Lo scopo dello sviluppo tecnologico dovrebbe essere quello di rendere il mondo un luogo più vivibile e ricco di opportunità, e non semplicemente la produzione di un numero incredibilmente vasto di dispositivi, differenti gli uni dagli altri per minime caratteristiche.
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Questo pensiero, a quanto pare, è condiviso a pieno da Google, che ha deciso di investire concretamente in una ricerca ecosostenibile, al fine di generare prodotti che possano realmente cambiare il mondo.
L’idea alla società di Mountain View è venuta tre anni fa, quando è stata istituita la Google Science Fair, una competizione che per la prima volta nel 2011 ha premiato degli scienziati provetti, con un’età compresa tra un minimo di tredici e un massimo di diciotto anni, il cui lavoro si è distinto dagli altri per valore innovativo, risultando spesso utile nella vita di tutti i giorni.
Quest’anno il premio nella categoria dedicata ai partecipanti tra i quindici e i sedici hanno è stato vinto da una giovane canadese, Ann Makosinski, che portato in gara un’invenzione non soltanto ecologica, ma altamente utile, che non guarda affatto a un futuro incredibilmente lontano, ma che anzi potrebbe essere sfruttata da chiunque fin da subito.
Si parla di una semplice torcia, la cui particolarità però risiede nel sistema d’alimentazione, del tutto fuori dal comune. Infatti per poterla attivare e ottenere un fascio di luce, basterà sfruttare il calore umano emanato dalla propria mano.
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La giovane però non si è aggiudicata soltanto l’onore del primo posto, ma anche una visita esclusiva presso la sede di Google, della Lego o del Cern (vera e propria mecca per gli scienziati di tutto il mondo), oltre che una cospicua borsa di studio da 25mila dollari.
Nella competizione si è distinta inoltre Elif Bilgin, 16enne turca che ha vinto il premio Science in Action, grazie a una nuova tipologia di plastica di sua invenzione.
Questo materiale, che le ha permesso di ricevere un riconoscimento da ben 50mila dollari, ha come particolarità la sua consistenza fuori dal comune, essendo ricavato dalle bucce di banana.
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I partecipanti erano tantissimi, e per arrivare in finale hanno dovuto superare numerose prove.
Era doveroso dunque, da parte di Google, dedicare loro dei premi di consolazione, avendo dimostrato di poter essere annoverati a tutti gli effetti tra le giovani speranze per il futuro.
A questo vasto gruppo dunque, del quale fanno parte anche quattro ragazzi italiani, sono stati consegnati regali quali un computer Google Chromebook, una confezione di Lego personalizzata, abbonamenti gratuiti ad entrambe le riviste della Google Science Fair e un tablet con sistema operativo Android.
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La gara dunque è ormai chiusa, ma per chi avesse qualche interessante idea da proporre, sappia che le iscrizioni sono già state riaperte.
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